venerdì 27 luglio 2012

COMUNITÀ MONTANA. FEDELI E INFEDELI NEL GIOCO DEL ‘PANEM ET CIRCENSES’


di Felice De Matteis

Perché il dottor Eller nella sua relazione non rammenta mai i politici?

SAN MARCELLO-MONTAGNA. Nella lettura della tanto ricercata relazione-Eller, man mano che si procede, appaiono sempre più evidenti alcuni indicatori:
– il mandato assegnato dalla Presidenza Ceccarelli (presumibilmente con accordo tacito anche dei suoi predecessori), sembra essere, appunto “con vincolo di mandato”, ovverosia con l’intesa “tocca tutto all’interno dell’Ente ma non avvicinarti a noi (politici)”. Ma è ovvio che, al momento opportuno, dovremo, in qualche modo, farlo noi dell’informazione.

– i copiosi esempi di mala gestione tecnico/amministrativa della comunità Montana, fino dalla sua nascita, sono evidenziati con innumerevoli episodi di comportamenti singolari e/o fraudolenti del signor “S.G.” nei capitoli 2, 4 e 5 , con l’approvazione conscia o meno – come afferma Eller –, di chi evidentemente aveva l’obbligo di controllare ma non lo ha fatto.
– Esistono, perché non possono non esistere (cosi si esprime, ma in modo ancor più curiale, Eller) “responsabilità contigue” – per capirci: sia dei tecnici che dei politici gomito a gomito.
– Nonostante la secretazione del capitolo 3, il destino della Segretaria Generale e del Responsabile dell’Ufficio Tecnico, sembrano segnati si da subito: licenziamento, con appendici eventuali in ambito amministrativo/penale. Salvo altri non meglio precisati in concorso con loro. Sempre, però, all’interno dell’ente. I politici no, ovviamente, sembra di capire, “nei limiti del mandato”. Al momento opportuno, politicamente (da non confondersi con partiticamente), qualcuno dovrà farlo. Nella relazione-Eller, infatti, i politici sono perennemente “in ferie” e quindi… non potevano sapere.
Tutti gli umani hanno però un cuore: ed Eller lo dimostra a pag. 294 della sua relazione, preoccupato della tutela del patrimonio dell’Ente ed anche sinceramente intimorito per la sorte di quei dipendenti “leali e intraprendenti, non apicali dell’Ente… forse esposti a osteggiamenti, a minacce più o meno larvate…”. Aprite la pagina allegata a questo articolo e valutate voi stessi. Ma una domanda viene spontanea: ma dove siamo? A San Marcello, Provincia di Pistoia, civilissimo Granducato di Toscana, ovvero nel Regno delle Due Sicilie?
L’Eller inflessibile nei suoi ragionamenti applicativi delle norme contabili e gestionali dell’ente, sembra sinceramente preoccupato per il domani di chi non ha fatto finta di non vedere e di non leggere fra le carte contabili, dominio assoluto, fino al marzo 2011 ma solo del signor “S.G.”. Sta parlando non di responsabili apicali, ma di normali impiegati, umili e fedeli (il riferimento è puramente casuale?) e responsabili di ciò di cui andavano prendendo sempre più chiaramente visione.
Ci associamo alle preoccupazioni di Eller e anche noi ringraziamo questi dipendenti e ribadiamo che siamo loro vicini e a loro disposizione: e “senza vincolo di mandato”.
Ci aspettiamo, però, una pubblica condivisione di questi principi e intenti anche da parte della Commissaria Fratoni.
Ma ci aspetteremmo che perfino il vertice politico Gualtierotti-Sichi-Seghi-Ceccarelli, smettendola di fingere di non leggere questo blog, facesse altrettanto.
La Montagna, con il suo Comitato Recupero Ammanco, con i suoi dipendenti pubblici responsabili e fedeli, ha dimostrato, e sta dimostrando, di potere e di voler fare in proprio quello che i suoi eletti, i suoi politici, i suoi uomini-guida per trenta anni e più, non sono proprio riusciti a fare.

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[Venerdì 27 luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]

3 commenti:

  1. ... usi obbedir tacendo e tacendo morir ...???

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  2. Come fa,Lei sig.Pasquino, a sapere che il suddetto ha svolto servizio nella Benemerita? Qui gatta ci cova!

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  3. La frase tratta dal poema la “Rassegna di Novara” di Costantino Nigra e usata come motto prima che venisse sostituita da “Nei secoli fedele” e che si completava nel testo con le parole “terror dei rei” è stata messa a commento dell’articolo per diversi motivi.

    1. Quando si è a conoscenza di un furto credo che chi è chiamato a far rispettare la Legge debba perseguire tutti coloro che l’hanno infranta, nessuno escluso (così mi insegnavano, una volta). Nel caso in oggetto, mi viene il dubbio che, almeno da quello che leggo sulla stampa o da quello che sento e vedo in televisione, non sia stato fatto, forse, il dovuto, … e sono passati appena 19 mesi???
    Al momento della notizia sono stati messi i sigilli agli atti amministrativi? è stato forse sequestrato il computer? che tipo di indagine giudiziaria è stata fatta? Mi risulta che con l’attuale e giusta caccia all’evasione, i metodi messi in campo siano di ben diversa natura.

    Mi viene in mente ancora una volta la storia di Pinocchio, quando derubato dal gatto e la volpe e, quanti gatti e quante volpi ci sono dalle nostre parti e non solo, si legge: “Questo povero diavolo è stato derubato di quattro monete d’oro: pigliatelo dunque, e mettetelo subito in prigione”.
    Se un cittadino qualsiasi mette la macchina in divieto di sosta o ha una lampadina dell’auto fulminata o lavorando sulla strada, non indossa il giacchetto fosforescente, gli viene giustamente comminata la multa prevista; se invece un funzionario dello Stato ( UNO??? DUE??? TRE??? ma…??? … per ora non è dato saperlo) distrae denaro pubblico, non solo non riceve e non paga la multa, gli interessi e la mora, ma non restituisce neanche il maltolto, anzi gli viene dato un bel premio per quanto fatto, assegnandoli anche un nuovo buon posto di lavoro e ...( solo a lui?).

    Terror dei rei? La frase che senso ha?

    2. Come ho gia avuto modo di scrivere, avevo interessato della notizia il Corriere Fiorentino nella persona del dott. Simone Innocenti al quale ho recapitato tutto il materiale riportato dalla stampa quotidiana e da lui telefonicamente richiestomi. Naturalmente non ha scritto una parola! Giornalisti di questo tipo sono o non sono “usi obbedir tacendo”?
    Per il Trota fiumi di immagini, di trasmissioni, di dibattiti a livello dei media nazionali ( e senza sminuire la cosa, abbiamo visto che, in fin dei conti, prendeva la paghetta). Nel nostro caso neanche un solo talk show ( spettacolo di conversazione ) su Telelibera Pistoia???
    Usi obbedir tacendo?… boh! … ? … ma! … ? …

    3. Nella realtà di tutti i giorni e nell’esperienza di chi ci vive, la montagna sta morendo, praticamente nel più completo e assoluto, spettrale, incosciente, evanescente, impalpabile Silenzio e, accettando in pratica tutto quello che non viene fatto o che ci viene fatto a danno, tutti noi “tacendo moriamo”.

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