domenica 22 luglio 2012

COMUNITÀ MONTANA E RELAZIONE ELLER. L’AMABILE ALTALENA DEI SILENZI


di Felice De Matteis

SAN MARCELLO-MONTAGNA. «In ogni modo, se è molto difficile superare i limiti fisici e combattere contro “il destino” fatto stratificare per decenni, speriamo comunque di arrivare oltre il punto dove forse “qualcuno” con malizia e malignità, per non dire più d’uno (magari avendo predisposto il “percorso”) ci voleva con scaltrezza condurre e fermare».
Questo dice il dott. Eller a pag. XXI nella sua premessa, e ci dice anche che non avendo trovato la collaborazione che si sarebbe atteso, è stato costretto a chiedere alla Giunta – peraltro esaudito – di potersi avvalere di collaboratori esterni, da lui personalmente retribuiti.
Come inizio non c’è male.

Tanto più che Eller, temporizzando comportamenti, assunzioni imposte e progressioni di carriera fulminee e super leges, ci fa tornare indietro a “quei tempi” (infausti) di un posto a me ed uno a te: gli anni del compromesso storico, insomma.
Questo diciamo perché Eller, nel prosieguo della sua analisi, in prefazione, e nel cursus honorum, la carriera fulminea di “G.S.”, ce lo conferma, facendo anche i nomi.
Ma ci arriveremo al momento giusto e facendo una operazione che Eller non era tenuto a fare: abbinare certe situazioni, che andremo a narrare, con nomi di Presidenti e Giunte della Comunità Montana seguendo attentamente le cronologie.
Le pagine XXIII e XXIX, allegate a questo nostro intervento, ci fanno comprendere come i danni siano partiti da lontano, e come il danno conclusivo non poteva essere eluso perché già le premesse c’erano tutte.
Eppure la Montagna, nel piccolo di un suo Comune e con un Sindaco molto vigile, aveva già affrontato (negli anni 80), sul nascere, la situazione di un economo infedele che falsificava i bollettini; ed aveva preso le decisioni necessarie e conseguenti: fuori dai piedi. Questo Sindaco era stato, per la cronaca, Lino Pistorozzi.
Chi ci segue avrà la bontà di pazientare: i nomi e le responsabilità politiche, di chi allora gestiva le sorti della Comunità Montana, le ipotizzeremo strada facendo. Sotto il loro dominio questi scandali avvenivano.
Lo stesso Eller ci conforta con le sue perplessità e con il ruolo ricoperto, che non gli consente di specificare nomi e qualifiche politiche. Insomma, “un bel tacer non fu mai scritto”.
Ma noi non siamo Eller. E tenteremo un’operazione di ricostruzione del tessuto.
Se avrete, ovviamente, la bontà di seguirci per capire il più possibile…

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[Domenica 22 luglio 2012 - © Quarrata/news 2012]

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