di Edoardo Bianchini
PISTOIA. Di solito – chi mi conosce lo sa – nella professione sono
molto prudente. Delle volte fin troppo.
Ma stavolta l’occasione offerta dal
collega Trinci (s.t.) è troppo ghiotta. La domanda a Rossi,
irresistibile.
È dall’inizio di questo lungo mese
caldo che mi sto chiedendo chi potrà essere il successore di Scarafuggi. Ed è
dall’inizio del mese di luglio che sto osservando, momento per momento, il
passare di un uomo dinanzi ai nostri occhi; la sua continua presenza e – come direbbe
Salvador Dalí – la persistenza della memoria.
E dunque mi è presa una gran voglia di
fare una scommessa, di giocare d’azzardo.
Una volta all’anno – dicevano i latini
– è lecito anche dare di fuori.
È da tempo che penso proprio a lui,
Bruno Cravedi, come successore di Alessandro Scarafuggi.
Il Commissario è sempre dappertutto; è
presente anche se non c’è. Se ne coglie la presenza; se ne sente il polso
perché, quando parla, dà tutta l’impressione di sapere più che bene quello che
dice. Ogni cosa.
L’ho conosciuto personalmente – e in
maniera piuttosto informale, ma al tempo stesso pragmatica oltre il credibile –
dopo una conferenza-stampa.
Gli ho chiesto di poter parlare ed
avere, in maniera del tutto riservata, alcune sue indicazioni e notizie riguardo
a questioni di primo piano. Roba fra noi, da non pubblicare.
Abbiamo parlato scendendo le scale dell’Asl
e, in appena due minuti, scalino dopo scalino, tutto è stato limpido e
comprensibile.
Ma questo può bastare, chiederete voi, a
far sì che la scelta di Luigi Marroni (ma io direi, anche prima, di Rossi
stesso) cada su Cravedi?
Forse no. Ve l’ho detto. Ma forse anche
sì.
È solo un episodio, questo, in cui mi piace scommettere
e – proprio per questa precisazione che avanzo – non potrete, domani, accusarmi
di essere avventato, se magari finirò col perdere.
Ma c’è, però, stato anche dell’altro.
In una mail del 21 giugno scorso,
scrivendo a un amico e chiedendogli informazioni, sempre riservate – scrivevo: «sento
dire che Berti lo vogliono mandare a Prato al posto di Cravedi... e che a Prato
tremano tutti. Che ne sai tu? È possibile? È verisimile...?».
E l’amico mi rispondeva che non ne
sapeva nulla di preciso, ma che «fino a quando c’era Scarafuggi, (Berti –
n.d.r.) era “insofferente” per il suo ruolo di semplice primario dell’Unità Operativa
Igiene degli Alimenti e che avrebbe voluto fare l’assessore in Regione!!!».
Lasciatemi divertire con un po’ di
gioco d’azzardo e con un po’ di gossip.
È certo che l’ex-Sindaco – secondo il ben
poco sano costume dei partiti – dovrà essere ‘sistemato’. E questo lo sappiamo
tutti e, inoltre, i tempi cominciamo ad essere maturi.
Ma sistemato dove? Alla Società della
Salute? In casa propria dove è stato collega dei colleghi e dove non si è
accorto di niente di ciò che gli stava succedendo intorno in mezzo alla marea di
fango degli Untouchables? O… altrove?
Certo non essersi accorto di nulla
quando di Evangelisti tutti parlavano da un anno, «è più o meno la stessa cosa
che hanno fatto i Direttori Generali di Massa e quindi i pratesi possono essere
giustamente preoccupati!!» se gli arriva Berti, concludeva l’amico a cui mi ero
rivolto.
Mi perdoni Berti per questa battuta –
che del resto è verosimile e inoppugnabile.
Ma l’operazione Cravedi a Pistoia, dopo
i guai di Scarafuggi (e anche un po’ quelli di Berti, che in Comune non si è
avvisto di niente), mi sembrerebbe assai plausibile, per niente azzardata e –
soprattutto – rifondante di una fiducia che, a questi chiari di luna, lo sapete
bene, non è mai troppa…
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 29 luglio 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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