PISTOIA. Sulla Nazione di oggi, 31 luglio, si legge (Buona Domenica, di Paolo Magli):
Il «pasticcio» della Porrettana
Il pasticcio della Porrettana. Le corse dei treni sono state tagliate per volere esclusivo della Regione che – è stato detto – ha fatto tutto da sola, senza neppure consultare gli enti locali. L’obiettivo era ridurre il deficit della linea, che ammonterebbe a circa due milioni di euro l’anno.
Dopo le proteste dei cittadini e degli stessi Comuni, la Regione ha successivamente deciso di finanziare un potenziamento dei collegamenti su gomma sulla stessa percorrenza. Nei giorni scorsi è stato firmato – come si dice – un protocollo d’intesa, con il quale si sarebbe dovuta sancire una ritrovata unità d’intenti, tra la Regione e il territorio pistoiese.
Ma le cose stanno davvero così?
Questo protocollo è solo parte della consueta liturgia politica, che non sposta i termini della questione, e anzi forse servirà ad affossare ancora di più la Porrettana: infatti non c’è alcuna ipotesi di rilancio della ferrovia, ma solo un potenziamento del servizio concorrenziale.
Adesso emerge, che il risparmio ipotizzato di circa un milione (su due milioni di deficit) verrà in parte utilizzato per finanziare le corse sostitutive del Copit, che costeranno circa 800mila euro. Insomma, tanto rumore per nulla.
Il dubbio è che il vero obiettivo fosse quello di dare altri soldi all’azienda di trasporto che, infatti, adesso non parla più di esuberi di personale.
Dopo le proteste dei cittadini e degli stessi Comuni, la Regione ha successivamente deciso di finanziare un potenziamento dei collegamenti su gomma sulla stessa percorrenza. Nei giorni scorsi è stato firmato – come si dice – un protocollo d’intesa, con il quale si sarebbe dovuta sancire una ritrovata unità d’intenti, tra la Regione e il territorio pistoiese.
Ma le cose stanno davvero così?
Questo protocollo è solo parte della consueta liturgia politica, che non sposta i termini della questione, e anzi forse servirà ad affossare ancora di più la Porrettana: infatti non c’è alcuna ipotesi di rilancio della ferrovia, ma solo un potenziamento del servizio concorrenziale.
Adesso emerge, che il risparmio ipotizzato di circa un milione (su due milioni di deficit) verrà in parte utilizzato per finanziare le corse sostitutive del Copit, che costeranno circa 800mila euro. Insomma, tanto rumore per nulla.
Il dubbio è che il vero obiettivo fosse quello di dare altri soldi all’azienda di trasporto che, infatti, adesso non parla più di esuberi di personale.
Mai parole così semplici e chiare, sobrie e numericamente contenute, furono meglio assestate come delle vere e proprie mazzate sulla testa dei nostri amorevoli politici regionali e locali.
Magli, con grande senso della notizia e lucidità interpretativa, ha colto l’aspetto più importante di una manovra che – come dice lui stesso – rientra nella liturgia politica: parlare senza dire, comunicare intenti che non saranno mai volontà, girare intorno al pagliaio. Ma a vuoto, ovviamente.
C’è poco da gioire, quindi. Anche a dispetto del nostro presidente della Provincia da 75mila euro all’anno, che ne parla entusiasta e fiduciosa (e lo saremmo anche noi con quel che piglia di indennità…) sul suo blog.
Ai politici di Metropolis, Ceccobao in primis, e a quelli della terra di mezzo – per utilizzare una metafora letterario-cinematografica –, non interessa affatto né della gente della montagna, né di riportare in vita un bene storico come la Porrettana.
Salvato il Copit, fatto tutto – come si dice.
A loro interessa solo questo. Il resto… ciccia.
e.b. blogger
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[Domenica 31 luglio 2011]