martedì 19 luglio 2011

DISCARICHE. OGNUNO HA QUEL CHE SI MERITA



Agliana. Una amena cittadina, con discariche abusive e super-inceneritore.
Sono più di sei mesi che sono incominciate a fiorire altre discariche abusive di materiali di demolizione lungo la strada di via Salceto e Bineria, parallele all’A11 e luogo di consuete passeggiate e corsette campestri.
Le ho viste crescere progressivamente – subito dopo che furono rimosse le prime due di amianto nell’anno 2009 – nelle mie giornaliere uscite a piedi sugli argini e stradelli della zona.
Nonostante le iniziative dell’amministrazione comunale sfociate in approvazioni formali di mozioni – tese a reprimere tale scellerata attività –, qualche spregiudicato cialtrone ha trovato comodità nel lasciare, sul pubblico suolo della abbandonata periferia, i più diversi materiali di demolizione di qualche cantiere. Ma non solo, ci sono pure dei pannelli di supporto e esposizione a ceramiche, tipiche di qualche rivendita di materiali edili, difficili da smaltire, perché misti ceramica/legno.
Rassicuro i personaggi dell’amministrazione Ciampolini: so che non è stato il sindaco (anche assessore all’ambiente) a fare tutto ciò! Stiano tranquilli: neanche potrò immaginare che si disponga il piantonamento dell’area con guardie municipali. Ma c’è una grave ipoteca che incombe sull’intera vicenda, causata dalla spassionata e determinata predilezione per l’incenerimento dei rifiuti della gentile e più ambientalista Eleanna – scusate l’ossimoro, ma è d’obbligo con l’assessorato da lei diretto.
Grave e pesante è l’eredità che ricade sul nostro territorio grazie allo sviluppo della cultura dell’incenerimento, entitètica alla cultura del Riuso, Recupero e Riciclo.
Questa volta l’amministrazione aglianese e le sue precedenti (a decorrere dagli ’80) ci stanno dentro con tutte le gambe: le discariche sono infatti il sicuro effetto della condizione di certezza di un impianto mangiarifiuti che permette ogni scelleratezza.
Il fellone autore delle discariche abusive conosce bene tre cose:
1) la fortunata presenza del bruciasudicio che tutto ingolla, anche le sue merci insulse;
2) l’ignavia della cittadinanza tutta, ben formata nella consapevolezza che differenziare rifiuti è cosa faticosa, inutile e forse anche un poco snob (anzi contraria alla promozione dell’unica vera risorsa del territorio, come il nobiluomo ed ex-vicesindaco Marcello Tesi osò chiamare il detestato impianto su TV 37;
3) la mancanza di ogni controllo, anche indiretto, da parte della comunità: trattandosi di una modalità solo impropria di smaltire tali materiali, nessuno s’indignerà e tutti chiuderanno non uno, ma tutti e due gli occhi.
Intanto, i cittadini dei comuni del Cis (Agliana, Quarrata e Montale) continuano a pagare maggiori importi per la Tia e a vivere un territorio sempre più inquinato e ricco di discariche.
Morale: ognuno ha quel che si merita!
(a.r.)
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[Martedì 19 luglio 2011]

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