di LUIGI SCARDIGLI
Ma la direzione della Breda ha negato un minuto
di silenzio per la sua scomparsa
PISTOIA. La banda, all’arrivo del feretro di Marco
Vettori in piazza del Duomo, trasportato da ex operai e amici veri, ha intonato
l’Internazionale.
In Sala Maggiore, ad aspettarlo per dargli l’ultimo
saluto, un sacco di persone, veramente tante e non solo compagni, ma anche amici, ex colleghi di fabbrica e Palazzo,
nemici, nemici politici, tutti insieme a ricordare, stretti nel dolore, la
figura di un uomo onesto, leale, civile, un vero democratico.
In prima fila la moglie e la figlia di Marco,
con tutta la dignità e la compostezza per un dolore che è incommensurabile al
di là di ogni ragionevole eredità di affetti, politica e morale.
Ma soprattutto, tante tute blu, qualcuna in
borghese, altre con la maglietta della Fiom, nel piazzale, sotto i portici e
poi in Sala Maggiore; le tute blu della Breda, dove Marco Vettori ha iniziato a
lavorare e dove, con molta probabilità, ha iniziato, tanti anni fa, a scavarsi
la fossa, respirando, a pieni polmoni, quella polvere sottile sottile, sottilissima,
che si chiama amianto; quella fabbrica di commesse planetarie che stamani,
ultima ciliegina su una torta che sa davvero di rancido, ha deciso di non
concedere l’osservanza di un minuto di raccoglimento e silenzio richiesta da
una delegazione operaia per ricordare, commemorare e piangere, sessanta secondi
appena, la memoria di Marco Vettori.
La Direzione dell’Azienda avrà pensato che è
meglio non interromperla, la catena produttiva, per commemorare la morte di un
operaio, anche perché, con le previsioni stilate dell’Organizzazione Mondiale della
Sanità, tra qualche anno, i minuti di silenzio per gli operai morti di
mesotelioma, saranno davvero molti.
Troppi, per una fabbrica che va così veloce.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli.
[Lunedì 11 marzo 2013 | 18:30 - © Quarrata/news]
UN RICORDO SU MARCO VETTORI
RispondiEliminaMarco Vettori se n’è andato.
Se n’è andato un uomo buono, un difensore tenace dei diritti dei lavoratori, una persona sensibile ed uno strenuo sostenitore di tutte le istanze di uguaglianza e di democrazia. Come rappresentante dei cittadini nelle istituzioni si è impegnato con convinzione e tenacia nel tentativo di sostenere posizioni e proposte finalizzate al miglioramento della sanità pistoiese alimentando il confronto aperto e la trasparenza. La sua straordinaria disponibilità ad ascoltare gli altri non è venuta meno neppure negli ultimi giorni della sua vita e perfino nell’epilogo della lunga e devastante malattia, in piena consapevolezza, ha saputo conservare una serenità assoluta.
Marco Vettori è stato per molti di noi un amico ed a lui ci piace pensare come ad uno dei pochi che in un momento di drammatica confusione ed incertezza dilaganti in tutto il paese avrebbe avuto il diritto di insegnare alle giovani generazioni più che con le parole con l’esempio di una vita vissuta nell’impegno e nella coerenza.
Intersindacale Medici ASL 3 - Pistoia