venerdì 29 marzo 2013

ARRIVEDERCI…, ‘CARE’!


di LUIGI SCARDIGLI

PISTOIA. Ho guardato attentamente, tra i miei indumenti, prima di andare a salutarle e ringraziarle, alla libreria Lo Spazio, in via dell’Ospizio, a Pistoia – il loro quartier generale – se avessi ancora qualcosa da sottoporre alla loro cura. Purtroppo no, tutto in ordine: bottoni ben saldi, cerniere lampo perfettamente scorrevoli e camicie senza strappi, nemmeno lungo le cuciture.
È finita oggi pomeriggio – ma avrà un seguito, me lo auguro – la prima esperienza di Care, quest’associazione – pericolosissima: danno e non chiedono, nulla, se non attenzione; straordinario! – dedita alla rinascita degli indumenti, vettovaglie, coperte e tutto quello che con un briciolo di professionalità, ma soprattutto tanta fantasia e parecchia voglia di riuscire a riuscire, torna a far parte della vita di tutti i giorni del suo possessore.
I nomi delle magnifiche sei che si sono messe all’anima questa iniziativa li ho già scritti, su questo blog, il giorno della presentazione e poi, visto che nessuna di loro ha bisogno di pubblicità da inserire nel proprio curriculum, posso sorvolare.
Mi preme invece, ma parecchio, ribadire il concetto frutto della prima emozione ricevuta, che con il trascorrere dei mercoledì – è questo il giorno nel quale si sono messi in moto aghi e filo, con un seguito numerico sensazionale: sessanta partecipanti, oltre cento visitatori, alcuni dei quali, invece di chiedere soccorso, l’han    no dato, portando alle lavoratrici solidarietà attiva, fatta di dolci preparati a casa, ombrelli antichi riscoperti per caso e il sorriso di chi ha voglia di dire grazie, con il gusto di farlo – si è andato inorgogliendo, dandomi l’impressione di potermene vantare di essere passato sotto la loro attenzione. Ma non solo per lo straordinario, visibile risultato ottenuto – i bottoni, colorati, hanno trasformato il mio loden in una giacca da soldato, di pace –, ma soprattutto perché è una cosa che mi ha fatto bene: ha abbassato, di poco, eh, la mia presunzione e sollevato, anche se con altrettanta avarizia, la stima verso gli altri. In particolare verso Linda Tonti, che è una del cast di Care che si è presa cura del mio loden.
La conosco, da sempre, di vista. A pelle però, chissà per quale strano meccanismo, ho sempre avuto scariche elettriche negative. La credevo altera, austera, rigida, fredda. Mi ero sbagliato. Di grosso. Approfitto di questa occasione per chiederle pubblicamente scusa, ma senza Care mi sarei probabilmente incartapecorito sulle mie intuizioni decisamente goffe e me ne sarei fatto una (pessima) ragione.
Quando sono uscito di casa per andare a Lo Spazio, nel pomeriggio, in via Buonfanti, dove abito, è passata un’automobile con una ragazza al volante, che dopo aver dato un piccolo colpo di clacson, mi ha salutato. Ho cercato di capire, senza riuscirci, chi fosse e allargando sconsolato le braccia, ho continuato a camminare.
Quando sono arrivato nella sala da the, Linda Tonti mi ha detto che era lei, poco prima, in macchina, che mi aveva salutato.
Certe volte, basta davvero poco. Certe volte, basta un sorriso. Per continuare.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli.
[Venerdì 29 marzo 2013 | 19:33 - © Quarrata/news]

Nessun commento:

Posta un commento

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.