MONTALE-PIANA.
Il Comitato per la chiusura dell’inceneritore di Montale aveva accolto con
fiducia l’invito delle Commissioni Regionali Ambiente e Salute, a rappresentare
in audizione congiunta e per ben due volte, la grande preoccupazione dei
cittadini residenti in area di ricaduta di Montale per la situazione di grave
contaminazione ambientale e sanitaria.
I
rappresentanti del Comitato con i loro tecnici avevano sperato che la Regione
avrebbe almeno, provveduto a istituire una Commissione Terza e imparziale, in
grado di fare luce sulle cause della pesante contaminazione del territorio e
sulle responsabilità di questo disastro.
Ebbene!
Niente di tutto questo è accaduto, anzi la Regione, in maniera “pilatesca e
trasversale” fa affermazioni che tendono – ancora una volta – ad assolvere l’inceneritore
e a rendere incerto ciò che invece è certo e acclarato.
Per
questo, senza scomodarci per andare più in Regione (vista l’inutilità della
cosa), vogliamo porre all’Amministrazione alcune domande, alle quali ci
aspettiamo chiare risposte.
Dicano di quali documenti particolari dispone per
poter fare le affermazioni che seguono:
1) quali sono le altre “...varie fonti potenzialmente inquinanti...” a cui si fa
riferimento per discolpare l’inceneritore e che per dire che altre (fonti
inquinanti sconosciute) sarebbero la causa della contaminazione delle matrici
biologiche come di fatto è dimostrato dai campionamenti effettuati dall’Asl 3 e
dall’Istituto zooprofilattico.
2) Quali sono i documenti che loro hanno visionato e
dove i soggetti preposti al controllo se dichiarano di non aver “...rilevanze significative dei valori che
... possono dar luogo a valori d’inquinamento.”
3) I membri delle Commissioni conoscono e hanno letto
la Deliberazione del Direttore Generale dell’Azienda Asl di Pistoia avente per
oggetto: “Approvazione del progetto di
Indagine Epidemiologica sulle patologie ambiente – correlabili nell’area di
ricaduta delle emissioni dell’inceneritore di Montale”, dove testualmente
si legge alla pagina 5 paragrafo “Elementi conoscitivi disponibili”.
“Parallelamente alle indagini in ambito veterinario ed ambientale, lo stato
di salute della popolazione è stato, in prima battuta, valutato sulla base dei
dati del Registro di Mortalità e del Registro Tumori.
La mortalità nei comuni di Agliana e Montale, analizzata nel periodo 1987-
2008 mediante la banca dati del Registro Mortalità Regionale (Rmr), è stata
confrontata con quelle della regione, provincia e Zona/Distretto Pistoiese.
Tenuto conto di quanto riportato in letteratura relativamente agli effetti
sulla salute umana correlati alla presenza di inceneritori, l’attenzione è
stata focalizzata sulle seguenti cause di morte: malformazioni, malattie
endocrine e patologia neoplastica.
La mortalità per malformazioni risulta in linea con le aree di confronto. Si
riscontra, invece un eccesso di mortalità statisticamente significativo
rispetto alla regione Toscana dovuto a malattie endocrine nelle donne residenti
nel comune di Agliana. si rileva inoltre che, sul totale dei decessi, la
percentuale dovuta a patologie oncologiche è più elevata rispetto ai confronti.
I tassi standardizzati per quest’ultime patologie, nei maschi, sono
superiori a quelli della zona/distretto che a loro volta sono superiori in
misura statisticamente significativa rispetto alla Regione. Sono stati
riscontrati inoltre eccessi di mortalità statisticamente significativi per
singoli tumori nei comuni aggregati e non nei due sessi”.
Il documento – che tra l’altro rinvia ancora di un
anno l’indagine epidemiologica più accurata da farsi con la collaborazione dei
medici di base – conferma finalmente, ma purtroppo con un indecente e colpevole ritardo
quello che era stato denunciato da un medico onesto, mai sufficiente compianto
dai comitati e dalla popolazione, il Dott. Michelangiolo Bolognini, che fra le
smentite dei soggetti interessati, spesso in pieno conflitto di interesse, ma
anche di colleghi probabilmente meno sensibili di Lui al mandato descritto nel
Codice Deontologico, non ha mai arretrato di un passo dalle sue denunce.
Siamo stanchi dei tecnici compiacenti e contestiamo
con forza l’affermazione irridente ed elusiva fatta ritualmente “ai soggetti istituzionali preposti a
mantenere la massima attenzione”: siamo di fronte all’ennesima presa di
giro per tutti quei cittadini che nel corso di questi anni hanno denunciato – documenti alla
mano – ben altri comportamenti, evidenziati fra l’altro anche dal Tribunale di
Pistoia con una condanna ai vertici del Cis per un inquinamento protrattosi per
ben 75 giorni, con l’evidente “compiacenza” di chi avrebbe dovuto vigilare.
I cittadini sono stufi di politici cerchiobottisti e sperano che presto
possano tornarsene a casa: in questi anni ci avete offerto ignoranza e
indifferenza, accompagnandole con dosi di ripetuta inettitudine e
irresponsabilità!
L’Ilva
di Taranto non gli ha insegnato niente?
Comitato per la chiusura
Inceneritore di Montale
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[Sabato 23 marzo 2013 | 19:04 - © Quarrata/news]
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