sabato 23 marzo 2013

INCENERITORE, LA REGIONE TOSCANA SI ARROCCA SU UNA RIDICOLA POSIZIONE “ATTENDISTA”


MONTALE-PIANA. Il Comitato per la chiusura dell’inceneritore di Montale aveva accolto con fiducia l’invito delle Commissioni Regionali Ambiente e Salute, a rappresentare in audizione congiunta e per ben due volte, la grande preoccupazione dei cittadini residenti in area di ricaduta di Montale per la situazione di grave contaminazione ambientale e sanitaria.
I rappresentanti del Comitato con i loro tecnici avevano sperato che la Regione avrebbe almeno, provveduto a istituire una Commissione Terza e imparziale, in grado di fare luce sulle cause della pesante contaminazione del territorio e sulle responsabilità di questo disastro.
Ebbene! Niente di tutto questo è accaduto, anzi la Regione, in maniera “pilatesca e trasversale” fa affermazioni che tendono – ancora una volta – ad assolvere l’inceneritore e a rendere incerto ciò che invece è certo e acclarato.

Per questo, senza scomodarci per andare più in Regione (vista l’inutilità della cosa), vogliamo porre all’Amministrazione alcune domande, alle quali ci aspettiamo chiare risposte.
Dicano di quali documenti particolari dispone per poter fare le affermazioni che seguono:
1) quali sono le altre “...varie fonti potenzialmente inquinanti...” a cui si fa riferimento per discolpare l’inceneritore e che per dire che altre (fonti inquinanti sconosciute) sarebbero la causa della contaminazione delle matrici biologiche come di fatto è dimostrato dai campionamenti effettuati dall’Asl 3 e dall’Istituto zooprofilattico
2) Quali sono i documenti che loro hanno visionato e dove i soggetti preposti al controllo se dichiarano di non aver “...rilevanze significative dei valori che ... possono dar luogo a valori d’inquinamento.”
3) I membri delle Commissioni conoscono e hanno letto la Deliberazione del Direttore Generale dell’Azienda Asl di Pistoia avente per oggetto: “Approvazione del progetto di Indagine Epidemiologica sulle patologie ambiente – correlabili nell’area di ricaduta delle emissioni dell’inceneritore di Montale”, dove testualmente si legge alla pagina 5 paragrafo “Elementi conoscitivi disponibili”.
“Parallelamente alle indagini in ambito veterinario ed ambientale, lo stato di salute della popolazione è stato, in prima battuta, valutato sulla base dei dati del Registro di Mortalità e del Registro Tumori.
La mortalità nei comuni di Agliana e Montale, analizzata nel periodo 1987- 2008 mediante la banca dati del Registro Mortalità Regionale (Rmr), è stata confrontata con quelle della regione, provincia e Zona/Distretto Pistoiese. Tenuto conto di quanto riportato in letteratura relativamente agli effetti sulla salute umana correlati alla presenza di inceneritori, l’attenzione è stata focalizzata sulle seguenti cause di morte: malformazioni, malattie endocrine e patologia neoplastica.
La mortalità per malformazioni risulta in linea con le aree di confronto. Si riscontra, invece un eccesso di mortalità statisticamente significativo rispetto alla regione Toscana dovuto a malattie endocrine nelle donne residenti nel comune di Agliana. si rileva inoltre che, sul totale dei decessi, la percentuale dovuta a patologie oncologiche è più elevata rispetto ai confronti.
I tassi standardizzati per quest’ultime patologie, nei maschi, sono superiori a quelli della zona/distretto che a loro volta sono superiori in misura statisticamente significativa rispetto alla Regione. Sono stati riscontrati inoltre eccessi di mortalità statisticamente significativi per singoli tumori nei comuni aggregati e non nei due sessi”.
Il documento – che tra l’altro rinvia ancora di un anno l’indagine epidemiologica più accurata da farsi con la collaborazione dei medici di base – conferma finalmente, ma purtroppo con un indecente e colpevole ritardo quello che era stato denunciato da un medico onesto, mai sufficiente compianto dai comitati e dalla popolazione, il Dott. Michelangiolo Bolognini, che fra le smentite dei soggetti interessati, spesso in pieno conflitto di interesse, ma anche di colleghi probabilmente meno sensibili di Lui al mandato descritto nel Codice Deontologico, non ha mai arretrato di un passo dalle sue denunce.
Siamo stanchi dei tecnici compiacenti e contestiamo con forza l’affermazione irridente ed elusiva fatta ritualmente “ai soggetti istituzionali preposti a mantenere la massima attenzione”: siamo di fronte all’ennesima presa di giro per tutti quei cittadini che nel corso di questi anni hanno denunciato – documenti alla mano – ben altri comportamenti, evidenziati fra l’altro anche dal Tribunale di Pistoia con una condanna ai vertici del Cis per un inquinamento protrattosi per ben 75 giorni, con l’evidente “compiacenza” di chi avrebbe dovuto vigilare.
I cittadini sono stufi di politici cerchiobottisti e sperano che presto possano tornarsene a casa: in questi anni ci avete offerto ignoranza e indifferenza, accompagnandole con dosi di ripetuta inettitudine e irresponsabilità!
L’Ilva di Taranto non gli ha insegnato niente?
Comitato per la chiusura
Inceneritore di Montale
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[Sabato 23 marzo 2013 | 19:04 - © Quarrata/news]

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