venerdì 29 marzo 2013

FONDAZIONE CARIPIT. «PROF. PACI, MA È VERO CHE IL SUO AUGUSTO PALAZZO DI VIA DE’ ROSSI NON È IN POSSESSO DEL CERTIFICATO DI AGIBILITÀ?»


di EDOARDO BIANCHINI

Qualche domanda scomoda al Presidente e al Sindaco Bertinelli

PISTOIA. Venerdì Santo 2013. In città e nel contado si celebra il ‘Venerdì di Passione’ anche con processioni che rievocano la storia di Gesù.
Qui, in città, al contrario, le cose vanno a gonfie vele: Bertinelli è il Sindaco più votato dall’indice di gradimento della gente (verrebbe voglia di chiedere a chi ha fatto la campionatura, se ha intervistato solo i Pd della sezione di Postoia-Centro o, ancor meglio, quelli del Ponte alle Tavole…); l’Apr-Bardelli (che, lo ripetiamo per la milionesima volta, non esiste) è citata da tutti come esempio di eccellenza non solo qui, ma nel mondo – e in effetti bisogna essere taumaturghi per riuscire a fare come si vuole anche in condizioni x-treme.

E poi c’è la Fondazione Caripit che ha finalmente (che respiro di sollievo, eh, Signor Sindaco!) acquistato l’Uniser e che, allogata in un bellissimo palazzo di via De’ Rossi, vive, per usare una metafora márqueziana, come il generale nel suo labirinto, senza che alcunché la sfiori, pur se quegli inattesi 8 boiardi da congiura, una qualche fessura rischiano di averla aperta nel cemento fino a poco fa compattissimo: e se l’acqua spinge così tanto, chissà che, prima o poi, la diga non salti davvero…
Già, il palazzo De’ Rossi. Quella bellissima costruzione in cui era ospitato, all’origine, Il Tirreno; il Circolo Pio X di don Mario Lapini, il prete del mio stesso paese, di Lucciano (fra l’altro, in linea materna, io stesso dei Lapini sono in parte epigono); quel bel palazzo in cui, quando ero redattore al Tirreno, ho lavorato fra il 1989 e il 1993, èccolo là rifiorito e ‘insuperbito in bellezza’ dietro il maquillage che Ivano ha voluto per la sua eterna, apostolica Curia.
Inaugurazione: 28 settembre 2012. E in questi giorni quel palazzo si è pure aperto alle visite guidate del popolo, ma…
Ma c’è una domanda diretta direttamente al direttore d’orchestra, il Chiarissimo Prof. Paci:
Magister, dicono e garantiscono che il Tuo superbo palazzo storico, in cui ha sede la Tua superba Fondazione (di recente turbata da una congiura interna) non sarebbe dotata, come dovuto, della necessaria certificazione di agibilità. E allora, se ciò è vero:
1. Come è possibile che Tu e i Tuoi uffici e la gente vi abbiate libero accesso dal 28 settembre dello scorso anno?
2. Perché, se il palazzo non ha l’agibilità, non ce l’ha e continua a non averla a distanza di sì gran tempo?
3. Perché, se non è in regola con le norme e le prescrizioni che valgono per i comuni mortali, nessuno dice niente?
4. Perché, in questa città in cui tutti sanno tutto di tutti a metà prezzo, nessuno si è accorto di questa situazione?
È ovvio che non ci contentiamo di un semplice silenzio-ignoranza.
Come gli hippies di un tempo, «vogliamo la risposta e la vogliamo subito» e la chiediamo – dato che possiamo farlo perché siamo qui per informare la gente di quello che accade – da Te, dal Sindaco, dall’Ufficio Tecnico del Comune e da quanti, a quel certificato, ruotano attorno.
Pistoia, quella che per Bertinelli è la città della legalità, che ospita e osanna Libera e don Ciotti, deve fare la sua parte com’è suo dovere: e deve farla bene e senza tentennamenti; cioè senza menarla per le lunghe come di solito fa la filosofia, ossia «l’arte di rendere complicate le cose semplici attraverso l’inutile».
«Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali»: e proprio per questo tutti devono essere soggetti alle stesse norme e regole, se dai cittadini si pretende e si esige il pieno rispetto della legalità.

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[Venerdì 29 marzo 2013 | 18:30 - © Quarrata/news]

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