lunedì 18 marzo 2013

MONTAGNA, UNIONE DEI COMUNI O COMUNE UNICO?

di EDOARDO BIANCHINI

Quattro chiacchiere con Patrizio La Pietra «La verità? La sinistra ha sgovernato per decenni e ora cerca di mettere toppe con un falso obiettivo»


PISTOIA-MONTAGNA. I problemi della Montagna fanno discutere: dall’ammanco in Comunità alla storia – spinta da tutti e non si sa bene perché – per la realizzazione dell’unione o della fusione dei Comuni.
Il Pdl non si è ancora ufficialmente pronunciato e così siamo andati noi a stanarlo.

Dunque, La Pietra, quale delle due soluzioni, secondo voi?

L’argomento si presta a varie considerazioni. Sono convinto si debba partire da un fatto storico-culturale, prima ancora che politico-economico.

Cioè?

Significa che da una parte non si può e non si deve anteporre l’aspetto utilitaristico, ammesso che ci sia, pensando che nel più, il Comune Unico, ci possa stare tranquillamente il meno, l’Unione dei Comuni.
L’ inizio del problema è culturale , ovvero, è concepibile sacrificare la specificità dei singoli Comuni della Montagna con le loro storie, culture, interessi e quant’altro, per una Entità sovracomunale calata dall’alto e senza opportuna e doverosa discussione sul territorio?
Dall’altra però, bisogna cercare di dare risposte certe ai cittadini, ottimizzando al massimo la gestione dei servizi. Quindi attraverso l’unione dei comuni, completando al massimo i servizi associati, attivando un periodo di stretto controllo sull’efficacia degli stessi e sulla soddisfazione dei cittadini, possiamo ipotizzare l’inizio di un percorso che non è detto sfoci in un Comune Unico.

Condivisibile come premessa, ma già l’ipotesi è stata discussa in Regione…

Su questo sono pienamente in disaccordo, per il metodo, ripeto, calato dall’alto e non si sa da chi, senza dibattiti preventivi sul territorio.
Il Comitato per il Comune Unico non è stato proposto dalle rappresentanze istituzionali del territorio, ma solo da un sedicente comitato che opera in piena autonomia e, se posso dirlo, anarchia…

Sarà pur vero, ma anche un vostro Sindaco, quello di Cutigliano, si dimostra d’accordo con l’ipotesi del Comunone.

Quella di Carluccio Ceccarelli è una posizione personale che non impegna il Pdl. Qualsiasi decisione, lo ripeto, sarà collegiale e solo dopo aver ascoltato e valutato attentamente i pro ed i contro. D’altronde l’accelerazione che si vuole dare, stranamente sponsorizzata in Regione da un Consigliere ex Lega Nord, ci fa ulteriormente riflettere…

Nel senso…?

Nel senso che il Pd ha suoi autorevoli rappresentanti in Regione che stanno riparati e coperti, senza esprimersi ufficialmente; e la cosa è sospetta e induce a pensare che tutto si riduca a miseri calcoli elettorali.

Anche voi avete, però, i vostri rappresentanti in Regione.

Vero. E infatti con il nostro gruppo regionale siamo in contatto pressoché continuo e la scelta di una decisione ufficiale non può prescindere dal volere degli abitanti della Montagna che non possono essere messi di fronte, con un referendum annunciato e frettoloso, a scelte che coinvolgono pesantemente il loro futuro.
Vogliamo la massima partecipazione; e in tal senso, dopo aver rinnovato i vertici politi del Pdl in montagna, insieme ai nostri Consiglieri, “batteremmo” il territorio per comprendere quali siano i veri desideri dei nostri concittadini della Montagna.

Ma lei, personalmente, è favorevole o contrario al Comune Unico?

In tempi non sospetti mi sono pronunciato contro il Comune Unico. Ma non sono pregiudizialmente contrario.
Aggiungo, però, con assoluta franchezza, che ho la netta impressione che il tema del Comune Unico come panacea di tutti i mali, sia stato introdotto nella discussione generale solo per distogliere l’opinione pubblica dai veri problemi della Montagna.

Quindi un argomento che in realtà non rappresenta l’obiettivo primario, ma solo un espediente?

Esatto. Da decenni la montagna è stata sgovernata dalla sinistra, prima e dal centro sinistra, poi, ad ogni livello, con scelte che hanno penalizzato lo sviluppo e innescato il degrado.
Il CII, la Porrettana, l’ospedale e la Comunità Montana sono il risultato di scelte e gestioni sbagliate fatte da chi ha pensato più al proprio tornaconto che ai cittadini della Montagna.
Parlare solo di Comune Unico, senza andare a fondo alle criticità della montagna, non diventa così un «falso obiettivo»…?

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 18 marzo 2013 | 19:00 - © Quarrata/news]

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