di FELICE DE MATTEIS
5 milioni di euro per l’acquisto di 25
appartamenti e 28 posti auto nell’area della chiesa michelucciana della Vergine
– E la Giunta Bertinelli ha deliberato d’urgenza
PISTOIA. Alcuni lettori ci fanno cortesemente osservare che potrebbe
sembrare che nutriamo acredine nei confronti del Chiar.mo Prof. Paci e che il
martellante incedere di valutazioni sulla Fondazione Caripit e sul suo
Presidente potrebbero aprire le porte, una volta dimessosi, a nuove entrate, non
migliori della presente.
Altrettanto cortesemente ci preme
rilevare che nessuna animosità preconcetta esiste nei confronti del Presidente della
Fondazione Caripit: stiamo solo facendo valutazioni, a nostro avviso, pertinenti
sul metodo di conduzione e gestione della res pubblica, quale in fondo è
la Fondazione, ultimo vero e concreto centro di potere che persiste a Pistoia e
nella Provincia.
POTERI FORTI E POTERI DEBOLI
È
da quando Pistoia esiste che Pistoia ingolla tutto e zitta. Lo ha sempre
fatto e avrebbe intenzione di continuare a farlo.
E
come si incazzano certi pistoiesi quando qualcuno dice qualcosa! E fra questi
va messo anche il Prof. Paci, che sulla Nazione si definì un potere
debole (forte è Bertinelli, disse…), ma che può permettersi di buttar dalla
finestra 10 milioni di €-Fresh e di investire 5 milioni con la
Misericordia e diversi altri milioni in ristrutturazioni di ville, palazzi e
castella, come si dice con un bel neutro plurale in a!
Con
una lunga e costante scalata al potere, iniziata in casa Dc, proseguita in
casa Margherita e finita in casa Pd, Ivano & C., ha vissuto fino a ieri
l’altro senza scossoni.
Poi
la gente si è rotta. Perché si è rotta anche quell’Italia che, fra Dc come
lui e Pd come lui, è stata ridotta in briciole «con
d’ogni cosa un po’».
Ora
il Prof. Paci – che dall’avviamento professionale della sua tenera età in poi
non si è mai arrestato dinanzi a nulla e nulla lo ha mai arrestato,
costruendo fortuna per sé e per i suoi epigoni – vorrebbe ignorare anche
quello che ha detto la nonna del Papa Francesco: che il sudario non ha
tasche. Come dire che Mammona (e lui, evangelico com’è, dovrebbe ben
sapere cos’è Mammona) non è la miglior cosa di questo mondo e non ci
si porta nella bara.
Ma
l’apologo verghiano di Mazzarò (e se lo faccia spiegar bene dai letterati che
ha in Fondazione) è eterno fin dalla Bibbia e dai Vangeli: di cui il Prof. ci
parla, ma il cui contenuto – lo ripeto e lo affermo come filologo e dopo
averlo sentito parlare – lui non conosce.
Questo
blog non ha mai taciuto e non lo farà nemmeno da ora in poi perché lui, o i
suoi fiancheggiatori, sono adirati.
Pistoia
ha da smettere di credere di poter fare come vuole: almeno finché quel
Signore, in cui Paci dice di credere, non toglierà la vita a questo povero
miscredente che da 40 anni dice non quello che vuole, ma quello che ricava
dai documenti ufficiali.
È
un elementare principio storicistico: basare le affermazioni sulle carte.
Perciò nessuno si senta perseguitato – e
tantomeno Paci – se le sue carte vengono portate in piazza e
sbandierate sotto il naso di tutti. Carte (quelle di oggi) che, fra l’altro,
non sono né saranno nemmeno le ultime.
Questa
operazione ha una sola definizione: si chiama informazione e produce
democrazia.
E
non cristiana, se Dio vuole.
Edoardo Bianchini
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Il volume di affari che muove e gli
inevitabili appetiti che suscita sono sotto gli occhi di tutti coloro che
vogliono vivere e non subire questa Città, con le sue pecche e i
suoi meriti. Quando poi si mette il tutto sotto il nome di “contributi”, “donazioni”,
“interventi” e quant’altro, e lo si incornicia sotto il manto della Vergine
Maria, compresa l’attività speculativa che si effettua – talvolta in maniera
maldestra, come i dieci milioni di titoli-bidone Fresh – allora, più che mai,
ciascuno ha il diritto di dire la sua: anche perché i soldi impiegati non sono
di un privato ma di tanti cittadini che allattano la mucca/Fondazione con i
loro risparmi e i loro sacrifici.
Per quanto riguarda la “successione”
del Chiar.mo Professore, il rischio certamente esiste: ma esiste anche un
Consiglio dei Soci che elegge i membri del Consiglio Generale, il quale, a sua
volta, elegge il Presidente. Possibile che questo Consiglio dei Soci, nel quale
sono presenti persone degnissime e capaci, non sia in grado, quando sarà il momento,
di eleggere un Consiglio Generale che esprima una personalità pistoiese fuori
dall’area Pd e margheritine varie, ma più neutra e meno ‘confessionale’? O
tutto deve durare all’infinito e fino allo sfinimento?
Chiariti questi due aspetti
preliminari, è comunque necessaria una “giustificazione” a questo tiro che
qualcuno, molto impropriamente, chiama “al bersaglio”: e la “giustificazione” è
che non si può non denunciare pubblicamente un uso – a nostro parere – troppo amicale
di pubblico/nostro denaro.
Ed eccone un altro esempio, per non
restare (cosa che a noi non piace affatto) nel vago e nell’indistinto.
La Giunta Comunale di Bertinelli, con
delibera n° 31 del 21 febbraio 2013, autorizza la Venerabile Confraternita
della Misericordia di Pistoia a vendere un edificio del complesso immobiliare
RU7 “La Vergine” per 25 appartamenti e per 28 posti auto (ripicchia!) nell’interrato,
oltre ad alcune superfici commerciali e pertinenze esterne: il tutto (peraltro ancora
da costruire) per cinque milioni di euro ( €. 5.000.000!) oltre agli oneri di
legge, alla Fondazione Cassa di Risparmio del Chiar.mo Prof. Paci.
Cosa è questa? Un’operazione
caritatevole amicalmente offerta all’inossidabile Presidente della Venerabile Arciconfraternita,
Cav. Aligi Bruni, e quindi un’operazione da collocare, come da Statuto, al
Titolo I – 2,1 “la Fondazione persegue esclusivamente scopi di utilità sociale
[…]”o è pura speculazione immobiliare?
Cosa ci incastrano la Fondazione e i
cinque milioni di euro con la Misericordia e i suoi quartieri? La Misericordia
è in stato di necessità? È miserella? Rischia il collasso e il tracollo?
La Fondazione che si appresta a
sborsare questa valanga di quattrini (metà del bidone Fresh) è al corrente che
questi fabbricati verranno costruiti a ridosso della Chiesa “La Vergine”, opera
dell’architetto Michelucci e, a parere nostro, sotto la tutela delle Belle Arti,
che prevede un’area di rispetto in simili fattispecie?
Si potrà opporre che le Belle Arti –
alla quale questo post verrà inviato – sono state finora zitte: ma sono state
zitte perché, forse, nessuno le ha avvisate e/o chiesto il permesso, tant’è che
la delibera della Giunta Comunale sopracitata non ne fa cenno alcuno.
Il problema, comunque, esiste; e questa
fuoruscita di denaro pubblico esige comunque una spiegazione.
Esistono, nella nostra provincia,
manufatti di pregio che stanno crollando e crolleranno – Ville Sbertoli in
Pistoia e Santa Caterina a San Marcello, per esempio – e che potrebbero essere
salvati e resi fruibili al territorio solo che si cessasse di “voler fare
affari” camuffati con il sociale.
Se la Fondazione/Immobiliare Caripit
volesse, potrebbe imporre alla controllata Caripit di riaprire i cordoni della
borsa e ricominciare a erogare mutui finalizzati all’acquisto di abitazioni; la
venerabile Arciconfraternita i suoi cinquanta e passa alloggi, a prezzo
calmierato – immagino per i propri dipendenti – può tranquillamente
costruirseli in proprio, attingendo anche ai fondi regionali previsti e
ringraziando Dio che mai incendio fu così provvido.
Ma la Fondazione/Immobiliare e i suoi
cinque milioni di euro (nostri) cosa c’entrano?
e torniamo al punto di partenza: è
acredine anche questa?
Pistoia, città del silenzio, assiste e
tace. Qualcuno, però, come noi, no.
E se a qualcuno potrà dispiacere, pazienza!
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 27 marzo 2013 | 17:59 - © Quarrata/news]
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