QUARRATA. Alessandro
Cialdi (Udc) ci ha inviato il suo intervento di ieri sera (25 marzo) in
Consiglio Comunale.
Da qui potete scaricare
l’intervento di Gaggioli – quando era Assessore all’urbanistica – all’INU a Livorno.
Finalmente
siamo arrivati a parlare di qualcosa che riguarda le famigerate aree APD.
Quelle aree
che dovevano risolvere l’edilizia di Quarrata e del mondo ma che, a tutt’oggi,
nessuno ha ancora visto e nessuno ha preso a modello; le aree della meraviglia,
tutti le vogliono e nessuno le piglia.
Ma c’è poco
da scherzare, in realtà.
Incidentalmente
voglio ricordare all’Assessore Marini, al Sindaco e a tutta la Giunta, che il
Regolamento Urbanistico ha durata cinque anni e, se non ho sbagliato i calcoli,
essendo stato approvato definitivamente il 30 luglio 2008, andrà a scadere
prima delle prossime ferie.
A che punto
siamo con il successivo?
Dicevo che
le aree APD dovevano essere la panacea di tutti i mali dell’edilizia, l’allora
Assessore Gaggioli credeva di aver approvato lo “strumento del secolo”; queste
aree hanno prodotto, per ora, soltanto ICI e IMU da pagare per gli
inconsapevoli e incolpevoli proprietari.
Oggi, da un
giorno all’altro, cambia il mondo; non so dire se per fortuna o per disgrazia,
ma il mondo viaggia vorticosamente e quello che andava bene ieri rischia di non
essere più attuale oggi.
Allora
chiedo, che valore può avere uno strumento che, dopo oltre tre anni dall’approvazione
del bando di gara (31/3/2010) è ancora nella fase di “adozione della variante
al regolamento urbanistico per un piano attuativo”?
Un progetto “partorito”
tre anni fa, e ancora nella fase del piano attuativo, è ancora attuale?
Noi non
abbiamo niente contro i proponenti, ci mancherebbe altro.
Non
condividiamo, e non da ora, l’intera impostazione delle aree APD.
Tutta questa
operazione è stata sbandierata come una sorta di rivoluzione urbanistica che
avrebbe determinato un grande “ritorno pubblico” e una grande opportunità per
integrare interessi privati e interesse pubblico.
Niente di
tutto questo, e ve lo dimostro.
E’ stato
reso edificabile un terreno di 22.627 mq. con una superficie edificabile di mq.
6000, di cui mq. 5.400 di tipo abitativo e mq. 600 commerciale, peraltro
andando a cancellare l’ultimo boschetto di pioppi esistente in centro a
Quarrata.
Il cosiddetto
ritorno pubblico per far costruire queste 60 unità immobiliari è costituito da
un giardino in fregio alla Fermulla, un orto sociale, parcheggi per un totale
di 83 posti auto, la donazione di un terreno di circa mq. ….. per la rotonda su
via Folonica e un contributo di € 112.000,00 per ampliamento della scuola.
Il tutto per
un costo complessivo stimato dai proponenti di € 1.325.000,00
Bene, per
fare questo, non pagheranno oneri per €
1.002.414,00, pari al 76% delle opere eseguite.
Il 75% delle
opere pubbliche da realizzare vengono scomputate a TUTTI gli interventi, anche
diretti, che vengono richiesti; è successo anche a me e sarà successo anche ad
altri tecnici che sono in questo Consiglio.
Anch’io, ad
esempio, per realizzare il complesso edilizio dove ora abito, ho dovuto
progettare, eseguire e cedere gratuitamente l’area destinata a strada, con
tutti i servizi e sottoservizi, marciapiedi, illuminazione ecc. potendo
scorporare solo il 75% degli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria.
Quindi, dov’è
la differenza? Non c’è.
Ed è quello
che andiamo dicendo da sempre, inascoltati.
Fate
costruire, abbastanza a caso, migliaia di mq. di costruzioni, in terreni
agricoli, senza un VERO ritorno pubblico; e senza incassare un euro!.
Se il RU,
invece di premiare questo tipo di procedure, fosse stato pensato per operare
una necessaria ricucitura dell’esistente, andando a far costruire aree di
completamento di zone già urbanizzate, a parità di costruito quel milione di
euro sarebbe nelle casse comunali.
Sapete
quante opere pubbliche si possono fare con un milione di euro?
A chi serve,
se non ai residenti, un giardinetto in fregio al Fermulla, collocato tra il
torrente e tre palazzi? Agli abitanti di Caserana o Ferruccia, o di Montemagno?
Ho sempre
pensato che il tempo è galantuomo, ed ora ci siamo.
Ricordate la
mia polemica con l’allora assessore Gaggioli, al quale rinfacciavo che andasse
dicendo menzogne sulla vera natura di queste aree, quando andava a dire, anche
al Convegno Nazionale dell’Istituto di Urbanistica, (Livorno, 8 aprile 2011)
che con il sistema delle aree APD il Comune riceveva, in cambio dell’edificabilità,
moltissime opere pubbliche oltre che, NATURALMENTE, gli oneri di
urbanizzazione?
Quindi,
secondo l’assessore “inventore” delle aree APD, chi voleva costruire doveva
realizzare giardini, parcheggi, strade e quant’altro e cederli al Comune e,
contemporaneamente, pagare gli oneri.
Leggendo la
convenzione non mi pare sia così, tutt’altro.
Ricordate
come fui trattato?
Chi mentiva,
sapendo di mentire, tra me e lui?
Concludo;
Abbiamo sempre votato a favore di qualsiasi intervento che prevedesse la
crescita della nostra città.
Siamo per
fare, e non per disfare, e, lo ripeto, non vogliamo entrare nel merito del
progetto.
Ma questa
volta non ci sentiamo di avallare una scelta che riteniamo sbagliata per la
città e controproducente per la nostra amministrazione, che, una volta eseguiti
i lavori, si dovrà anche far carico di mantenere la piazzetta, i percorsi, il
verde e la viabilità che serviranno quasi esclusivamente i residenti delle 60
unità immobiliari che nasceranno al posto del boschetto di pioppi.
Alessandro Cialdi
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 26 marzo 2013 | 10:53 - © Quarrata/news]
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