di EDOARDO BIANCHINI
Un taumaturgico dono anche se l’Associazione
Pistoiese per la Riabilitazione è stata dichiarata inesistente dalla Terza
Sezione Civile del Tribunale di Roma – Il silenzio assoluto delle istituzioni e
delle associazioni per l’affermazione della legalità – L’episodio di censura alla presenza di Chiara Amirante
PISTOIA. Non importa spendere tante parole, ma una cosa va detta:
che Pistoia, anche se non è La
città della gioia, è pur sempre la città dei miracoli.
Ecco infatti cos’è accaduto per l’associazione
(peraltro dichiarata inesistente dal Tribunale Civile di Roma – vedi
l’ordinanza qui), appena pochi giorni fa, per l’esattezza il 28 di
febbraio scorso.
Come potrete vedere, il Direttore
Generale dell’Asl 3, il dottor Roberto Abati, ha fatto deliberare l’assegnazione
di 150mila € per le attività da svolgere presso la residenza estiva dell’ex-Aias
(leggete
o sacricate il documento da qui).
Vi chiederete se questo sia davvero un
miracolo, ma non si può che rispondere di sì: piove – infatti –, metaforicamente,
il cacio sui maccheroni su un’associazione-Bardelli che sta ansimando a più non
posso; e proprio in un momento in cui, in gravi difficoltà finanziarie (almeno
così ci riferiscono), il dottor Luigi Egidio sta tirando la cinghia da tutte le
parti, togliendo e tagliando laboratori, merendine e servizio mensa (che ci
dicono fortemente peggiorato in questi ultimi tempi), e sta riducendo all’osso
altri servizi per risparmiare a più non posso perfino sulle manutenzioni dei
mezzi di trasporto degli assistiti – se non addirittura minacciando di
ricorrere a forme di risparmio ancor più drastiche con paventati licenziamenti
di autisti e di altro personale ancora.
Sta di fatto che la politica di spending
review di Bardelli/Apr/Tvl si è avviata ad essere perfino più austera di
quella del Prof. Monti e della sua accòlita Fornero, perché addirittura si
parla anche della riduzione dei servizi extra: quelli, per intenderci,
realizzati con professionisti esterni che in parte riscuotono le loro
prestazioni – per rimanere in àmbito metaforico ecclesiale – ogni morte di
Papa; e in parte (vedi lo psichiatra dottor Stefano Lassi, da anni e anni
in via San Biagio) sono stati messi in condizione di dover rinunciare alle loro
prestazioni.
E alcuni dipendenti non se la
passerebbero meglio se – come ci riferiscono – vengono richiamati dal rigoroso
Presidente Apr con lettere di censura perché sorpresi a fumare nelle toilettes
(tanto che, poi, sembra che sia intervenuto lo stesso sindacato a placare le
acque).
Intanto, però, alcuni dei dipendenti
sarebbero stati spostati dalla sede di via San Biagio a quella in cui l’Apr
opera su Montecatini – e, ci riferiscono, senza compensare questo inatteso non
trascurabile disagio.
Ma questa è vicenda di ordinaria
follia (Bukowski) e non altro, che rientra tranquillamente nelle
difficoltà di questo nostro infelice momento storico-economico.
Il problema della meraviglia e dei
miracoli pistoiesi sta da tutt’altra parte e cioè nel fatto che tutti – e sottolineo
tutti – a Pistoia sanno che l’Apr non esiste: lo sa il dottor Abati stesso, lo
sanno la magistratura, il Prefetto, il Vescovo, il Sindaco Bertinelli (che lo
sa da metà-novembre 2012, ma non avendo ancora imparato a leggere – e si spera
che il suo segretario personale, l’avv. Ferretti, glielo insegni presto – non ha
ancora letto l’ordinanza del Tribunale di Roma), il Pubblico Registro
Automobilistico, l’Ufficio delle Entrate, l’Inail, l’Inps, l’Ispettorato del
Lavoro, i Gruppi Consiliari del Comune di Pistoia, l’associazione Libera
di Alessandra Pastore e tutti i don-ciottiani sostenitori della legalità: ma
nessuno muove un dito.
L’unica a non saperlo è stata Chiara
Amirante perché, quando il nostro collaboratore, Alessandro Romiti, cercò di
avvisarla, in Sala Maggiore, il servizio d’ordine gli tolse il microfono di
mano, gli fu impedito di parlare e fu allontanato (vedi).
E tutto questo silenzio… non ricorda
niente a nessuno?
P.S. – L’Asl, che non ha soldi sta
chiudendo l’ospedale Pacini di San Marcello.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 21 marzo 2013 | 10:01 - © Quarrata/news]
A parte ogni altra considerazione di "politica e organizzazione dei servizi sanitari", è interessante notare come, dalla lettura dei punti 4.2.1, 4.2.2 e 4.3.2, sia evidente che gli utenti del servizio saranno inevitabilmente "selezionati" sulla base di una determiata confessione religiosa (a meno che gli "infedeli" non si adattino ad essere catechizzati).
RispondiEliminaIl tutto con soldi pubblici ed in barba alla Costituzione...