sabato 30 marzo 2013

VIA BORGO STRETTO


di LORENZO CRISTOFANI

PISTOIA. Non si può passeggiare per Pistoia e non fermarsi, almeno una volta, alzando la testa all’insù e girandola intorno, per contemplare la più particolare delle strade cittadine.
Via Borgo Stretto, che da corso Gramsci conduce, attraverso il “giardino del liceo”, in via Curtatone, all’altezza di San Filippo, ha almeno tre caratteristiche che la rendono unica: un tratto carrozzabile che ha mantenuto le pietre disposte su due strisce parallele; un tratto non pavimentato e non rifinito, antico quindi, con tanto di erba e fiori ai margini; il curioso osservatorio astronomico esagonale con la sua piccola scala. Infatti in un un’epoca in cui l’interesse scientifico prendeva non di rado la forma del gioco e non esisteva l’inquinamento luminoso della modernità, l’amena torretta che si sfila dal palazzo Marchetti permetteva, ai nobili abitanti del palazzo, di seguire gli spostementi dei corpi celesti e calcolarne le traiettorie secondo le leggi della dinamica classica allora agli albori.

La famiglia Marchetti apparteneva a quella “sintesi di alto livello della classe dirigente pistoiese”: lo testimonia il fascino del giardino ancora intatto, con piante d’alto fusto d’ogni stagione ed essenze rare, per il quale Orazio Marchetti aveva chiamato a progettarlo, nel Settecento, l’illustre naturalista Targioni Tozzetti.
In via Borgo Stretto transitavano le derrate e i prodotti di fattoria, che riforniavano, tramite il portone di servizio, le cantine e i granai della nobile residenza, senza turbare l’armonia e la serenità della facciata principale su via Garigheria, l’allora via Curtatone.
Un giardino pregiato, dunque, come ideale, allora, di un modo di vita e di abitare. Un ideale sostituito, nei tempi moderni, da quello dei garage/parcheggio di pertinenza, anche in spregio ai valori e alla cultura delle classi dirigenti e delle loro realizzazioni storicizzate.
La romantica stradina porta infine nell’ex orto giardino delle monache da Sala, dove da alcuni mesi è stato risanato l’oratorio (vedi qui) la cui presenza fa dell’isolato un vero gioiello all’interno della città storica.
Si ricorda che l’edificio prospiciente l’oratorio, che ospita gli istituti scolastici, era stato, fino alle soppressioni postunitarie, sede del monastero benedettino di Santa Maria degli Angeli, esistente nel medioevo in località Sala, nella zona dell’attuale Ciliegiole, e poi trasferito per ragioni di sicureza all’interno delle mura.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 30 marzo 2013 | 10:54 - © Quarrata/news]

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