IL PD, IL BALLOTTAGGIO NEGATO, DON BARONTI E I TAPPETI DI ISTANBUL

PISTOIA. Dopo la vicenda di don Baronti, stoppato nella sua volontà di andare a votare al ballottaggio di domenica, e dopo la sua nuova battuta di oggi sulla Nazione, un cristiano tradizionale ci scrive:

A.A.A. Cercasi Sacerdote che amministri i Sacramenti nei luoghi deputati (Chiese), non in stretto orario di servizio come un qualsiasi impiegato e che possibilmente offra a tutti indistintamente l’opera del Suo Magistero, oggi lavoro.

Esiste un prete che non si avventuri nei meandri dell’antropologia, della metafisica sociologica ed escatologica e che eviti il business e le gite camuffate da pellegrinaggi, con l’avvallo di Mansueto Vescovo?

Se esiste siete pregati di segnalarlo, anche se sappiamo che tanti, tanti sacerdoti preferiscono all’apparizione giornalistico/mediatica il quotidiano esercizio del proprio Ministero, come il parroco di un paese di montagna che “copre” anche altri nuclei familiari situati lontano dalla sua Parrocchia ed ogni giorno, neve o sole, prende la macchina e “va a dire Messa”. Accade nella montagna pesciatina.

La stampa “organica”, però, è più interessata ai vari Don Mazzi che vanno alla convention del rottamatore Renzi chiamandolo “birichino” e di fatto appoggiandolo, o a un Don Baronti che si lamenta di non aver potuto votare alle primarie del centro-sinistra.

Quali sono i Sacerdoti veri, questi ultimi o quello precedente di cui prima parlavamo?

Di queste incursioni nel campo della politica militante, il Vescovo Mansueto nulla ha da dire?

Un poco di riservatezza e di sana imparzialità – per lo meno formale – guasterebbe?

Io non conosco Don Baronti; di lui so per certo essere un grande estimatore di tappeti, che ad Istanbul (per lui), Costantinopoli (per me), ha fatto a suo tempo gravoso acquisto durante un pellegrinaggio (sic) capeggiato dal Vescovo Mansueto in quella città.

Domandina sciocca, sciocca: il cosiddetto prete avrà comperato i costosi tappeti per posizionarli nella sua Casa del Popolo (pardon, Chiesa) del Bottegone per dare dignitoso ausilio ad eventuali musulmani che decidessero di usufruire dei suddetti locali in virtù di quell’ecumenismo imperante che in Italia i vari Mazzi, Baronti ed Ingroia, prete laico della super sinistra, attuano, dimentichi che in tante parti del Mondo, a partire dalla Turchia i loro correligionari vengono semi quotidianamente uccisi e sgozzati in nome di superiori Religioni?

D’altro canto il Vescovo di Grosseto non ha definito “martire” Che Guevara?

Qualcuno si chiederà sconcertato perché sempre meno fedeli vanno in Chiesa e perché le Celebrazioni siano sempre meno partecipate: io sono fra questi.

Vi immaginate voi se mi dovesse capitare, durante la Messa, di trovarmi accanto un Baronti di turno e dovessi scambiare con lui un’altra perla della Chiesa post conciliare, ovvero “il segno della pace”?

Ecco perché in Chiesa molti hanno smesso di andare: per non fare brutti incontri.

Cristiano Semilefevriano

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[Martedì 4 dicembre 2012 - © Quarrata/news 2012]