di Tommaso Braccesi [*]
Zygmunt
Bauman: «È
necessario abbandonare l’atteggiamento del “cacciatore”» – Fondamentale “fare comunità” riportando
nelle piazze e nei vicoli dei centri storici gli eventi culturali e valorizzando
e rendendo fruibili i luoghi dove discutere
PISTOIA. La perdurante crisi economica che sta
attraversando l’Italia, l’Europa e tutte le cosiddette società del benessere
impone riflessioni profonde sull’organizzazione della società medesima e del
suo futuro sviluppo a cominciare dal come affrontare e vincere la sfida della
contemporaneità. Come usa dire il sociologo Zygmunt Bauman è necessario
abbandonare l’atteggiamento del “cacciatore” dove ognuno cerca di ritagliarsi
uno spazio sicuro nel mezzo di una società i cui guasti e la cui insicurezza
sembrano senza speranza, per tornare a quello del “giardiniere”, ossia alla
cura del bene comune e del migliorare la qualità della vita rendendo la società
più umana.
Diventa
fondamentale “fare comunità”, che può e deve essere declinato in molti modi:
innanzitutto con la cultura. È infatti proprio con la cultura e l’intrattenimento
che ci si incontra, ci si conosce, si sta assieme e si condivide un percorso di
vita. Dobbiamo quindi tenacemente sostenere le attività culturali in particolar
modo quelle promosse da Enti Locali e associazioni culturali - nervi vitali
della comunità - con le quali condividere le scelte di politica culturale del
Paese intero.
La cultura è comunità. Tutte le grandi istituzioni culturali italiane a partire
dal 1200 sono fenomeni di comunità. La società degli intellettuali o la più
semplice società culturale, la biblioteca, il teatro, il museo, le feste di
paese, sono storie di comunità. Per fare cultura servono spazi. È necessario
riportare nelle piazze e nei vicoli dei centri storici gli eventi
culturali, valorizzare e rendere fruibili i luoghi dove discutere, coinvolgere
e prendere insieme ai cittadini le scelte sul futuro del paese
culturale. Fare cultura è anche rendere partecipi i cittadini delle
scelte della comunità. Ma non c’è comunità senza una identità, senza capire la
storia e il senso delle cose del luogo in cui si vive. Per cui fare comunità è
anche recuperare la storia e le tradizioni cittadine, recuperarne gli spazi
nascosti, lottare contro l’abbandono dei centri storici facendoli vivere a
piedi per scoprirne aspetti nuovi o parzialmente sconosciuti. Solo
incontrandoci, sentendoci parte di una comunità, coinvolti nelle scelte e
consapevoli della ricchezza che abbiamo attorno, solo così possiamo sentirci
cittadini, vivere veramente il nostro comune e impegnarci per cambiarlo in
meglio.
Non possiamo
nasconderci il fatto che in tempi di crisi alcuni considerano la cultura, gli
istituti e il patrimonio culturale un lusso a cui rinunciare: al contrario,
proprio in tempi di crisi essi sono risorse preziose e fattori competitivi di
cui fare tesoro. Certo è necessario riscoprirne la dimensione sociale e
declinare la parola cultura in modo nuovo ed efficace. La partecipazione delle comunità,
la sinergia fra azione pubblica e privata sono i pilastri della sua
sostenibilità.
In questo
panorama il tradizionale “Natale in città” di Pistoia, si connota non solo come
una interessante rassegna di appuntamenti ed eventi, ma come un vero e proprio progetto
culturale di straordinaria attualità. Da una parte una sfida alle grandi
difficoltà, alle ristrettezze economiche, al disagio sociale che
emerge quotidianamente, dall’altra una positività, uno stupore, una gioia che è
da sempre legata a questa festa. Nel programma, ricco di eventi, si evidenzia una
sobrietà di fondo, che fortunatamente è rimasta piena di contenuti. È un
progetto culturale intorno al quale hanno aderito e collaborato le istituzioni
culturali della città e molti dei suoi talenti, un progetto che si apre alla
città e la vuole coinvolgere direttamente, la vuole rendere partecipe per
recuperare uno spirito e un senso rinnovato di comunità. Questo mi sembra l’aspetto
più interessante di questo programma: la volontà di fare comunità.
[*] – Consigliere
Pd al Comune di Pistoia
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[Domenica 30
dicembre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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