di LUIGI SCARDIGLI
PISTOIA. Tanta gente così, come stamani, in Palazzo di Giano, al
rituale saluto di Natale del Sindaco, non l’avevo mai vista. Dipenderà dall’affabilità
del nuovo primo cittadino, dalla sua indiscussa eleganza oratoria, dal momento catartico
che stiamo attraversando? O è solo questione di Primarie e delle Secondarie che
diverranno Terziarie in fase di avvicinamento? Propendo per la seconda ipotesi,
senza comunque minimamente svilire, né rinnegare, il trittico del primo blocco
suppositivo.
Al di là delle prime file riservate alle autorità, civili,
politiche, militari ed ecclesiastiche (mancava solo Renzo Berti, ma non è la
prima volta), la sala era piena di persone più o meno coinvolte dalle elezioni
in vista, con tanto di candidature al seguito. Alcuni nomi che stanno nel
braciere pronti a esplodere, prima che iniziasse il sermone di Samuele
Bertinelli, hanno febbrilmente girato per la sala in cerca di mani importanti
da stringere e sorrisi affabili ai quali lanciare messaggi subliminali; quelli
che sanno di incidere qualcosa, in queste scelte, li hanno aspettati seduti,
contando quante persone prima di loro venissero calorosamente abbracciate.
C’era tutta la Cgil, ma tutta, eh. E c’erano i nemici
giurati, del Sindaco, quelli che stanno lì, da una vita, per perdere e
recriminare; qualche cattolico di sicuro lignaggio, il compagno Marco Vettori
(forse l’unico comunista in Sala Maggiore, stamani) e pochi, pochi cittadini,
men che mai commercianti.
Simona Laing, invece, che si è potuta permettere il lusso di
declinare l’invito di una sua candidatura fattole con insistenza quasi
maniacale: ha sorriso tutto il tempo, e a tutti, senza alcun privilegio per la
dispensa di cotanta bellezza.
Ma veniamo al discorso di Samuele, bello e ricco, capiente,
misurato, profondo, dalla povertà in arrivo ai grandi progetti, da una città a
misura di uomini, donne, bambini, vecchi e diversamente abili, alle grandi
scommesse economiche, dall’ospedale alla Breda, ricordando l’ultima donna,
ultima purtroppo solo in ordine di tempo, uccisa dalla follia, cieca, ma
irritante, dell’ex uomini, divenuto improvvisamente solo e soltanto maschio,
per arrivare alla sentenza dell’asilo Cip e Ciop: un lungo e applaudito sermone
arricchito da qualche degna e nobile citazione e qualche eccessiva sviolinata
ai detentori delle fila di questa città. Il tutto, addirittura, premesso da un
elogio, semplicemente, straordinario: alla mitezza. Deve averlo ben gradito
Mansueto.
Bene, a Samuele, che non avrei voluto Sindaco (ho
caldeggiato Roberto Bartoli e come mi ha insegnato Davide Lajolo, lo rifarei,
pur sapendolo sconfitto), riconosco una serie innumerevole di pregi, ma la
mitezza non mi sembra proprio che alberghi nella sua persona.
L’ho potuto constatare, personalmente, ai tempi delle
Primarie per lo scranno di Palazzo di Giano e anche indirettamente, parlando,
da quando è stato nominato Sindaco, con alcuni commercianti, parecchi cittadini
e anche con alcuni membri del suo staff, lo staff comunale. Un’obiezione che mi
sento in diritto di muovergli in relazione al pensiero di Don Milani e all’importanza
che il prete di Barbiana – che viene ciclicamente scomodato e poi richiuso e
dimenticato nel proprio ossario –, dava
alle parole: o sono condivise, o sono vuote.
Ma i preti di Barbiana non diventano mai prelati. Loro fanno
e basta.
E sempre in silenzio.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli.
[Sabato 22 dicembre 2012 - © Quarrata/news 2012]
Già: perchè mancava l'ex sindaco Renzo Berti?
RispondiEliminaEra a giocare, con i propri figli. Finalmente adesso può dedicarsi con trasporto e dedizione a loro! Ma la vera quaestio che colpisce un cultore d'immagine è la barba di Bertinelli. O se la fa crescere alla Cacciari o la taglia. Così sembra essere un "nevrotico" adolescente che fa tagli intermedi, perchè non ha trovato la "giusta misura"(di ruolo e di aspetto). Mi sembra davvero poco autorevole.....troppo modaiolo. Ricercante, intermedio. Che dite, siete d'accordo?
RispondiEliminaMDB
E a cosa gioca?
RispondiEliminarisponderei a Lago Scaffaiolo che vorrebbe una sola riposta :) invece voglio riportare una scommessa che girava in Sala Maggiore "farà almeno un sorriso, il Sindaco?" il sorriso era dato 100 a 1...Sig. Sindaco, quando si fanno gli auguri bisogna sorridere, sennò in caso di condoglianze che facciamo?
RispondiEliminaPaola Fortunati
A me ha sorriso, come sempre del resto, probabilmente perché non sono né un politico né un politicante. E infondo lo capisco non è facile sorridere alle tante facce di bronzo che gli fanno gli auguri
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