Sostegno alla vecchia politica dell’acqua
pur con la presenza del Prof. Nivarra
PISTOIA. Su alcuni media locali sono comparsi articoli, redatti
sulla base di informazioni provenienti dal Comune di Pistoia, del tutto
fuorvianti rispetto al risultato concreto ottenuto dal Comune stesso in
occasione dell’Assemblea dei soci indetta il 17.12 per la nomina del nuovo
Consiglio d’Amministrazione di Publiacqua.
Infatti il dato fondamentale che
caratterizza l’intera vicenda è stato il voto favorevole al nuovo CdA da parte
della vicesindaca di Pistoia, che ha visto la riconferma del Presidente Erasmo
D’Angelis e dell’Amministratore Delegato Alberto Irace (sotto la cui gestione
le tariffe di Publiacqua sono diventate le più care d’Italia!) come segno di
continuità con la precedente gestione privatistica. Tutto questo è avvenuto in
funzione di uno scambio ineguale in cui il prof. Nivarra, nominato a
rappresentare il Comune di Pistoia all’interno del CdA, servirà unicamente come
inutile orpello democratico rispetto ad un Consiglio in cui sono stati
riconfermati sostanzialmente i soggetti espressione di posizioni politiche che
non vogliono dare ascolto al territorio e che fin qui hanno ignorato (e
intendono continuare ad ignorare) l’esito dei referendum, in contrapposizione
alla volontà espressa da 26 milioni di italiani nel giugno 2011.
Per questo anche il voto del Comune di
Pistoia è stato oggettivamente un voto antidemocratico in quanto ha dato il
proprio nulla osta a un CdA che continuerà a garantire enormi profitti ai
privati attraverso tariffe sempre più esose, in totale spregio della volontà
della maggioranza del popolo italiano. A riprova del ruolo subalterno svolto
dal Comune di Pistoia all’interno dell’Assemblea di Publiacqua, non è
secondario il fatto che alla rappresentante del Sindaco di Pistoia non sia
nemmeno stata concessa la possibilità di porre in discussione il documento
programmatico preparato dal Comune stesso; discussione che è stata rinviata a
data da destinarsi (quando?), perché ritenuta inessenziale dalla maggioranza
dei soci presenti all’Assemblea del 17.12. Per questi motivi, vista anche l’impossibilità
di portare in discussione il proprio documento, il Comune di Pistoia, se
veramente interessato alla ripubblicizzazione del Servizio Idrico, avrebbe
dovuto –facendosi un po’ di coraggio- esprimere un voto negativo nei confronti
del “nuovo” CdA composto sostanzialmente da personaggi che non faranno altro
che riconfermare le scelte politiche di chi in questi anni ha permesso di
trasformare la gestione dell’acqua in un’occasione di profitto e di
speculazione finanziaria. Limitarsi ad un’inutile testimonianza tutta
politicistica, votando il nuovo-vecchio CdA, ha significato nei fatti
omologarsi alla volontà dei privatizzatori in cambio di un “piatto di
lenticchie”.
Cobas Pistoia – [comunicato]
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[Sabato 22 dicembre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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