giovedì 20 dicembre 2012

UNA ROSA PER BEATRICE BALLERINI


PISTOIA. Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa che la Rete13Febbraio, il comitato Se Non Ora Quando? di Pistoia, ha inviato agli organi di informazione locale per ricordare la morte di Beatrice Ballerini, l’ennesima vittima del femminicidio in Italia.

L’immagine ci è stata inviata – su richiesta della dottoressa Eleonora Gori del Comune di Pistoia e dietro iniziativa dell’Assessore Ginevra Lombardi – dall’ufficio Pari Opportunità della Provincia di Pistoia.

BEATRICE BALLERINI, UNA COME NOI

Si allunga quotidianamente il doloroso elenco delle donne vittime di femminicidio. Anche questa volta, l’assassinio è avvenuto dentro le pareti domestiche ma è troppo evidente che la violenza maschile sulle donne non può essere considerata una questione privata ma un fenomeno di pericolosità sociale, che riguarda la relazione fra donne e uomini. C’è un senso comune che collega gli assassinii di donne all’amore o alla follia, impedendo di alzare il velo sulla vera ragione di questa strage: l’insostenibile libertà femminile e l’idea arcaica, ma ancora viva, che la donna sia proprietà dell’uomo.
C’è troppa distanza fra come le donne vengono raccontate e come sono nella realtà, con la loro nuova consapevolezza del proprio diritto alla scelta libera e a libere relazioni.
Come donne della Rete 13 febbraio da tempo, con le nostre parole e le nostre pratiche, abbiamo indicato l’urgenza di un nuovo patto fra donne e uomini, fra donne amanti della loro libertà ed uomini che hanno sentimenti civili ed hanno voglia di porre fine a questo stato di cose, ritrovando il senso dello stare insieme, nella consapevolezza che sull’infelicità niente si può costruire. Agli uomini abbiamo chiesto di uscire dal silenzio per evitare che le strade si allontanino sempre più e ritrovare invece la felicità di stare al mondo insieme e di averne cura.
Domenica 25 novembre sono state piantate 105 rose nel giardino della Biblioteca San Giorgio: ogni rosa ha il nome di una donna uccisa in questo anno. Torneremo, con l’assessore Ginevra Lombardi, a piantarne un’altra, che porti il nome di Beatrice.
È indispensabile che l’attenzione resti alta, per evitare che ogni donna uccisa venga uccisa due volte: da chi le ha tolto la vita e da chi non vede quello che accade.
[comunicato]
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 20 dicembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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