di EDOARDO BIANCHINI
Dal primo pomeriggio si parla
insistentemente del Professor Andrea Paci – Un falso allarme per la troppa
paura dei ciclisti delle primarie del 30 dicembre prossimo?
PISTOIA. Sono esattamente le 15:17 quando mi giunge una ‘telefonata
carbonara’ sul cellulare.
Una voce ben nota mi avvisa che in
città sta circolando, con una certa insistenza, da stamattina, una diceria
secondo cui, nel famoso listino del Pd (quello di chi conta e non quello
di chi deve arrembare con tutte le proprie forze a anche di più nelle primarie),
c’è anche il nome di un famoso cittadino pistoiese che appartiene alla famosa
categoria dei “facilmente saranno famosi”: i professori cattedratici.
Tra i 120 (o quelli che sono/saranno)
di competenza Bersani/Direzione Pd (Benedetto XVI nomina i suoi, come Papa Pier
Luigi pensa alla sua Compagnorum Ecclesia) ci sarebbe anche Andrea Paci.
Resto molto perplesso, perché, per
quanto chi mi chiama sia persona degnissima di assoluta fiducia, proprio in
mattinata mi sono interessato dell’argomento e mi è stato risposto che non si
sa ancora assolutamente niente. Nebbia e foschia in Valpadana: ma io sono uno e
ho solo due orecchie.
Tranquillizzatevi, compagni. Questa “Pacifica
indiscrezione” non me la ha soffiata né Marco Niccolai né Paolo Bruni,
che fanno di tutto per disconoscermi, anche se – fortunatamente e più
intelligentemente – qualcuno dei loro con me parla, serenamente, con la massima
tranquillità e (com’è logico) più che volentieri, visto che è difficile che
abbiano mai visto passare “un Bianchini con qualcuno in bocca”.
Anzi, chi ha parlato con me, mi ha
serenamente suggerito che Andrea Paci, pur essendo molto amico, se non quasi
fratello, di Letta, non sarebbe fra i “cardinali in pectore” di costui.
Prima ne verrebbero molti altri.
Sentir dunque dire che Paci sarebbe nel
listino romano, mi lascia un po’ più che perplesso: anche se,
ovviamente, tutto è possibile, specie quando dietro a un nome, oltre agli
affetti di parte e di partito, ruotano anche macine megalitiche della finanza,
sia pur essa locale; una finanza, del resto, rodata da una vita di esperienza e
di sopravvivenza a tutti i terremoti politici degli ultimi venti anni. Una
sorta di vera e propria Aeternitas maiuscola.
Relata refero: e mi limito, perciò, a riferire soltanto quello che ho
sentito; con il rischio di riportare solo una voce vera/non vera o come sarà, e
forse domani assolutamente smentita. Ma non posso tacerla perché, del resto,
cari lettori, molto presto sapremo la verità.
E se il figlio di Ivano non sarà in
lista/lizza/corsa, tutto questo sarà stato solo un falso allarme e/o una
cattiveria di chi deve affrontare le primarie di domenica con sovrumani sforzi personali
per tentare di vincere la competizione e poi tutto il resto dell’Oceano: un’esperienza
frustrante, ma non frustrata da presenze che potrebbero inserirsi tutte fresche
e senza “sudor di gavetta”. Un po’ alla Cesare di veni, vidi, vici.
Se invece il Prof. Paci Jr. dovesse
trovarsi nel listino… Beh, allora avrebbero davvero avuto ragione di
lamentarsi, un domani, i “ciclisti delle primarie” che si troveranno a correre e
competere con una Maserati o una Ferrari di razza e blasone.
Come dire…? Manzonianamente: ai
posteri l’ardua sentenza.
Tanto tra poco vedremo, no?
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 27 dicembre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
In un partito di banchieri non sta bene un figlio di un banchiere.....a Pistoia questo ed altro si meritano questi cattocomuisti...e lscino stare De Gasperi.....
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