mercoledì 26 dicembre 2012

VENDESI CENTRALE ELETTRICA DELLE REGINE (CON ANNESSO IMPIANTO FOTOVOLTAICO)

di EDOARDO BIANCHINI

L’operazione fatta partire da Andrea Bonechi (Publiservizi) ad agosto sta turbando il sonno dell’opposizione – Conferenza stampa di Bartolomei (Pistoia Futura-Fli-Udc) – Un giro di una decina di milioni di contributi pubblici

PISTOIA. Sono le 4 del pomeriggio di Santo Stefano e ci ritroviamo con Alessio Bartolomei in Sala Maggiore in conferenza stampa. Siamo in tre: Fabio Calamati, Simone Trinci e io. La conferenza è stata convocata d’urgenza, come d’urgenza sarà il consiglio comunale di domani. Si parla di una vendita pubblico-privato e, com’è facilmente intuibile, di un pasticcio.
Andrea Bonechi (Publiservizi), nello scorso agosto, ha fatto pubblicare un bando di concorso per l’individuazione di un compratore per la centrale idroelettrica Le Regine. Un bando da soli 15 giorni, che viene pubblicato nella seconda quindicina di agosto e che, chiaramente, resta quasi invisibile.

Viene comunque individuato il compratore che, dalla Step, società 100% pubblica di Publiambiente, acquista la centrale per 30mila euro: il compratore si chiama Oida ed è una società a sua volta composta di tre soci al 33,3% ciascuno: un privato (Simone Iozzelli), una srl (la Sunrise al 100% di Filippo Corsini) e una terza srl (Mjara) posseduta da tre soci: 20% Lucia Rindi, 30% Chiara e Massimo Ceccarini, 50% non-si-sa-chi rappresentato dalla Cordusio Fiduciaria di Milano (Unicredit).
Il passaggio di proprietà è già avvenuto il 2 novembre scorso, e praticamente nessuno si è reso conto di niente – tantomeno il Consiglio Comunale –, quando all’improvviso spunta un inghippo su un particolare e non di secondaria importanza: la realizzazione (insieme al pacchetto Le Regine) di un impianto fotovoltaico nell’area di Bulicata, su un terreno di proprietà del Comune.
E tutto sarebbe andato a buon fine, sempre senza che nessuno se ne rendesse conto, senonché l’Enel, che deve realizzare l’allacciamento del fotovoltaico alla sua rete di distribuzione, trova che la cabina presente a Bulicata non è della società venditrice Step né tantomeno della società acquirente Oida: è, perbacco!, del Comune di Pistoia. Quindi: fermi tutti finché il Comune di Pistoia non avrà concesso una servitù sulla cabina di cui stiamo parlando.
Bella mossa. Da qui sorgono i primi dubbi – come ha sottolineato Bartolomei.
Perché da nessuna parte del bando di vendita di agosto si parlava anche della realizzazione dell’impianto fotovoltaico? E perché così tanta fretta da dover correre a spron battuto a concedere servitù su beni comunali?
La seduta del consiglio comunale precedente fu fatta saltare e fu chiesto di inviare tutti gli atti relativi alla transazione Step-Oida alla Procura della Repubblica e alla Corte dei conti. E per quale motivo?
«Perché – sottolinea Bartolomei – c’è qualcosa che non quadra a cominciare dal fotovoltaico di cui nessuno ha mai parlato».
Ma la cosa non si arresterebbe qui, secondo il consigliere di opposizione.
«Intanto – dice Bartolomei – anche se la centrale Le Regine era in disavanzo, chi ha acquistato attività e impianto di un valore di un paio di milioni di euro, potrà, domani, ottenere un cospicuo vantaggio chiedendo un passaggio dei mutui da pagare dai 10 anni fissati agli ottenibili 20 anni e riportando in breve tempo la centrale in attivo. Ma in secondo luogo (cosa ancor più grave e sospetta per Bartolomei) la costruzione dell’impianto fotovoltaico a chi porterà utili consistenti? Al pubblico o al privato? Ai cittadini tutti o solo a un cittadino?».
Non al pubblico – sembrerebbe – perché l’affare è già stato venduto, ma certo a un privato che nel giro di 20 anni, producendo energia elettrica con il fotovoltaico, potrebbe contare su contributi pubblici di circa 500-550mila euro all’anno, per oltre una complessiva decina di milioni.
«La fretta con cui il Comune ha convocato il consiglio per domani – dice Bartolomei – è determinata solo dal fatto che gli acquirenti perderebbero, se non completassero l’iter burocratico per la servitù sulla cabina elettrica comunale, 130-140mila euro l’anno di contributi pubblici, e finirebbero per rimetterci, nel ventennio ‘protetto’ dalle previdenze pubbliche, circa 1 milione e mezzo di euro».
Ma questo – si chiede Bartolomei – è interesse pubblico o interesse privato? E se domani il consiglio procederà, lo farà a vantaggio dei cittadini o di uno sconosciuto privato che si cela dietro alla Cordusio Fiduciaria?
I conti di Bartolomei – tra l’altro – sembrano abbastanza convincenti. L’affitto del terreno comunale (40mila metriquadri), su cui dovrebbe sorgere l’impianto fotovoltaico, è di 1 € a metroquadro, per un totale di 40mila euro all’anno: ma su 8 metriquadri di pannelli si produce, in un anno, energia per circa 550 € di guadagno. E al Comune che ne viene? Solo 8 €? E chi guadagna alla fine – si chiede Bartolomei – il Comune o i privati? E questo è fare l’interesse pubblico o tutto il contrario?
Sembra proprio un gran bel pasticcio un po’ simile al gioco delle tre carte.
Solo che una di queste carte si è inaspettatamente rovesciata: e il problema della cabina elettrica di Bulicata sembra aver portato un cadavere in superficie.
C’è da aspettarsi che domani in consiglio ci sarà maretta.
O forse anche tempesta.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 26 dicembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

3 commenti:

  1. non so bene quanto ci sia da preoccuparsi anche se non capisco perché si dovrebbe mettere in vendita un bene, seppure non in grado di produrre utili, durante il mese di agosto (nella seconda quindicina d'agosto, a esser sicuri che chi non ha motivo di sapere continui a sguazzare beatamente in qualche mare), insomma il tutto suona sinistro ma mettiamo che domani in consiglio comunale Alessio Bartolomei faccia le sue rimostranze e così forse altri rappresentanti della minoranza, poi con i voti della maggioranza, il provvedimento necessario passa, i cittadini pistoiesi non sanno, non sono tenuti a sapere...tutto prosegue come previsto e chi doveva fare il suo business l'ha fatto gli altri si arrangino.
    Che lo dico a fare? Lo dico perché se domani in palazzo comunale ci fossero una ventina o trenta cittadini inc...uriositi forse le risposte potrebbero essere più attente e le scelte più ponderate. E' una regola generale, controllare de visu, da vicino che cosa si compra con i nostri soldi, che cosa si vende e a chi dei beni della comunità, occuparsene, perché nessuno sa bene il proprio interesse quanto il diretto interessato.
    Buone Feste.

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  2. Cara Paola,
    buongiorno e buone festività, intanto.
    C’è un altro particolare che mi era sfuggito e che può essere di sostanzioso contorno.
    C’è una clausola, nel contratto di compravendita, che prevede che – attenta – a insindacabile decisione del compratore, quello che è stato comprato può essere risbolognato al venditore pubblico (e quindi ai pistoiesi) all’85% del valore commerciale e venale del momento (se non ho capito male dalle parole di Bartolomei).
    Obiettivamente a me sembra di vedere quello che è successo in Russia dopo lo sfacelo: i capipartito si sono appropriati dei beni dello Stato e, mentre il popolo sta male, certi signori degli anelli se la spassano grassa tanto da fare feste al Forte dei Marmi a suon di 40mila euro per volta…
    Se la Seconda Repubblica è questa – anche nei suoi strascichi – era meglio quand’era peggio.
    O no?
    e.b.blogger

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  3. Anche meglio dunque!? :-(
    Complimenti e Auguri a te e a tutto il tuo team.

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