Pir e Repower
le due facce di un’unica medaglia?
PISTOIA. Riceviamo e pubblichiamo da Lista Civica
Ecologista Per un’altra Pistoia:
• Lunedì 17 dicembre è stato approvato il Piano
Interprovinciale dei Rifiuti.
In tre anni
passeremo dalle 60 mila alle 280 mila tonnellate di rifiuto incenerito,
quintuplicando il contributo allo sviluppo di tumori, come documentato da
numerosi studi italiani e internazionali; i più di 300 milioni di euro che
dovranno essere presi in prestito per la realizzazione dovranno essere poi
restituiti (leggasi: aumento delle tariffe).
Secondo i dati della
vigente normativa europea e nazionale la gerarchia dei rifiuti prevede nell’attuazione
della gestione questo ordine: prevenzione, preparazione per il riutilizzo,
riciclaggio, recupero e smaltimento. Eppure il PIR comincia con lo stanziare
finanziamenti per lo smaltimento, l’ultima delle operazioni che l’UE prende in
considerazione, e quindi presumibilmente ci troveremmo a dover pagare nuove
sanzioni per il mancato rispetto della normativa europea.
Imbarazzante il
dibattito in Consiglio Provinciale a Pistoia, dove per stessa ammissione dei
proponenti (PD) il Piano “non è orientato a una diminuzione dei rifiuti”, il
voto positivo è stato giudicato un “gesto doveroso nei confronti dell’Amministrazione”,
e anche Rifondazione Comunista che avrebbe dovuto per coerenza votare contro,
si è invece espressa diversamente: il vicepresidente Cappellini ha votato a
favore mentre la consigliera Monari pur di non opporsi ha reputato opportuno
uscire dall’aula.
• Martedì
18 dicembre: il
Consiglio Regionale della Toscana emette una valutazione di impatto ambientale
positiva per la costruzione da parte della multinazionale Repower di una
centrale elettrica a turbogas come “riqualificazione” dell’area ex-Radicifil.
Questo è stato possibile grazie alla recente modifica “ad aziendam” della legge
regionale 21/2012 (disposizioni in difesa dal rischio idraulico), promossa dai
consiglieri regionali Venturi e Bini (PD), che consente di realizzare simili
impianti in aree ad elevato rischio idraulico.
Si tratta di un
impianto che produrrà ossidi di azoto condensabili in polveri sottili (con
gravi rischi per la salute), che utilizzerà grandi quantità di acqua, che
richiederà la realizzazione di opere idrauliche per scongiurare il rischio di
alluvione, e che disperderà nell’ambiente il calore prodotto (tecnologia
obsoleta); tutto questo senza che ci sia una reale necessità di produzione di
energia elettrica. Il Sindaco di Pistoia dovrebbe spiegarci che cosa intendesse
con l’espressione “conversione ecologica dei sistemi produttivi” sbandierata in
campagna elettorale.
Le amministrazioni
locali garantiscono poi il reimpiego degli ex lavoratori Radicifil – omettendo
di menzionare che i posti di lavoro utili saranno meno di una decina, a fronte
dei più di cento cassintegrati.
* * *
C’è una relazione
che lega fra loro decisioni come la costruzione di nuovi inceneritori e il via
libera alla costruzione della centrale turbogas a Canapale: un’ostinata
pervicacia della classe politica ad assecondare operazioni speculative
smaccatamente indecenti, il cui unico scopo è quello di trasferire enormi
quantità di denaro dalle casse dello Stato a quelle private di oligarchie di
industriali e finanzieri.
Lista Civica Ecologista “Per un’altra Pistoia”
[comunicato]
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[Domenica 30
dicembre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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