domenica 30 dicembre 2012

INCENERITORI E CENTRALI, UN MEZZO PER FAR GIRARE QUATTRINI DALLE CASSE PUBBLICHE ALLE TASCHE PRIVATE


Pir e Repower le due facce di un’unica medaglia?

PISTOIA. Riceviamo e pubblichiamo da Lista Civica Ecologista Per un’altra Pistoia:

Lunedì 17 dicembre è stato approvato il Piano Interprovinciale dei Rifiuti.
In tre anni passeremo dalle 60 mila alle 280 mila tonnellate di rifiuto incenerito, quintuplicando il contributo allo sviluppo di tumori, come documentato da numerosi studi italiani e internazionali; i più di 300 milioni di euro che dovranno essere presi in prestito per la realizzazione dovranno essere poi restituiti (leggasi: aumento delle tariffe).

Secondo i dati della vigente normativa europea e nazionale la gerarchia dei rifiuti prevede nell’attuazione della gestione questo ordine: prevenzione, preparazione per il riutilizzo, riciclaggio, recupero e smaltimento. Eppure il PIR comincia con lo stanziare finanziamenti per lo smaltimento, l’ultima delle operazioni che l’UE prende in considerazione, e quindi presumibilmente ci troveremmo a dover pagare nuove sanzioni per il mancato rispetto della normativa europea.
Imbarazzante il dibattito in Consiglio Provinciale a Pistoia, dove per stessa ammissione dei proponenti (PD) il Piano “non è orientato a una diminuzione dei rifiuti”, il voto positivo è stato giudicato un “gesto doveroso nei confronti dell’Amministrazione”, e anche Rifondazione Comunista che avrebbe dovuto per coerenza votare contro, si è invece espressa diversamente: il vicepresidente Cappellini ha votato a favore mentre la consigliera Monari pur di non opporsi ha reputato opportuno uscire dall’aula.
Martedì 18 dicembre: il Consiglio Regionale della Toscana emette una valutazione di impatto ambientale positiva per la costruzione da parte della multinazionale Repower di una centrale elettrica a turbogas come “riqualificazione” dell’area ex-Radicifil. Questo è stato possibile grazie alla recente modifica “ad aziendam” della legge regionale 21/2012 (disposizioni in difesa dal rischio idraulico), promossa dai consiglieri regionali Venturi e Bini (PD), che consente di realizzare simili impianti in aree ad elevato rischio idraulico.
Si tratta di un impianto che produrrà ossidi di azoto condensabili in polveri sottili (con gravi rischi per la salute), che utilizzerà grandi quantità di acqua, che richiederà la realizzazione di opere idrauliche per scongiurare il rischio di alluvione, e che disperderà nell’ambiente il calore prodotto (tecnologia obsoleta); tutto questo senza che ci sia una reale necessità di produzione di energia elettrica. Il Sindaco di Pistoia dovrebbe spiegarci che cosa intendesse con l’espressione “conversione ecologica dei sistemi produttivi” sbandierata in campagna elettorale.
Le amministrazioni locali garantiscono poi il reimpiego degli ex lavoratori Radicifil – omettendo di menzionare che i posti di lavoro utili saranno meno di una decina, a fronte dei più di cento cassintegrati.
* * *
C’è una relazione che lega fra loro decisioni come la costruzione di nuovi inceneritori e il via libera alla costruzione della centrale turbogas a Canapale: un’ostinata pervicacia della classe politica ad assecondare operazioni speculative smaccatamente indecenti, il cui unico scopo è quello di trasferire enormi quantità di denaro dalle casse dello Stato a quelle private di oligarchie di industriali e finanzieri.
Lista Civica Ecologista “Per un’altra Pistoia”
[comunicato]
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[Domenica 30 dicembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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