domenica 11 dicembre 2016

aias/apr-quarratanews. BIANCHINI ASSOLTO, NON HA MAI DIFFAMATO BARDELLI


di ALESSANDRA TUCI
«Perché il fatto non costituisce reato». Così ha deciso, il 1° dicembre, il giudice Gaspari. Gli avvocati della controparte avevano chiesto rispettivamente 20 mila e 40 mila euro per il danno all’immagine

PISTOIA. Il direttore è stato assolto perché il fatto non costituisce reato. Il che significa che le decine di articoli usciti sulla vicenda Aias – come già aveva dichiarato anche l’Ordine dei Giornalisti di Firenze – erano semplicemente anelli di una lunga inchiesta giornalistica che si è sempre mantenuta entro le regole del corretto informare.
Questa la sentenza emessa questa mattina, 1° dicembre, dal giudice monocratico del Tribunale di Pistoia Luca Gaspari nei confronti di Edoardo Bianchini, giornalista professionista ben conosciuto (nel bene e nel male) in città.
Le motivazioni della sentenza saranno rese note entro 90 giorni.
La diffamazione a mezzo stampa, per la quale Luigi Egidio Bardelli, presidente dell’Aias-Apr e direttore di Tvl, aveva sporto querela, si è conclusa con un nulla di fatto per il dominus di Tvl.  Il processo per diffamazione riguardava alcuni articoli di una lunga inchiesta messa in piedi qualche anno fa su Quarratanews blog/quotidiano di Edoardo Bianchini.

domenica 2 ottobre 2016

capitale della cultura. MA SOLO DI QUELLA DELL’ANONIMO

di [PENSIONANDO CHE NON FIRMA] – EDOARDO BIANCHINI
Città del silenzio cresciuta con l’handicap del “soldomutismo”, ha abituato i pistojesi ad aver paura di tutto e di tutti
 
 
PISTOIA. Un non-ancora-pensionato ci scrive:

Pistoia, 23.09.2016

Cortese Redazione,
finalmente anche noi cittadini di Pistoia sappiamo qualcosa sulle iniziative che verranno intraprese per celebrare Pistoia Città per la Cultura 2017 (vedi) e, siccome siamo ai primi tentativi, sarebbe bene, a mio parere, sottolineare i limiti del “taglio” che, sembra, si intenda dare all’evento in questione.

Rileviamo subito ad una prima lettura del comunicato stampa del Comune di Pistoia uscito oggi, 23 settembre 2016, che la prima iniziativa prevista riguarda, guarda caso, “Pistoia e la cura dei bambini” con “la collaborazione di associazioni culturali e diverse professionalità”. –. Se poi non fosse ancora chiaro ai più di chi possano essere le “associazioni culturali” e “le diverse personalità”, nella seconda pagina del comunicato stampa appare la fotografia del curatore di ‘‘Pistoia è la mia casa” con riportato il suo nome accostato a quello di una nota associazione pistoiese di cultura e formazione. A buon intenditor… poche parole!
E qui casca l’asino: è mai possibile che dietro qualsiasi iniziativa del Comune di Pistoia ci debbano essere sempre e comunque esponenti, sebbene forse anche meritevoli, della vecchia (si può dire così di persone intorno ai settanta anni e passa?) dirigenza amministrativa pistoiese? Ma Pistoia proprio non ha persone più giovani (come il suo Sindaco) preparati e meritevoli, e magari con più necessità economiche, a cui affidare incarichi di questa rilevanza? Se non altro per permettere loro di farsi le ossa in campo culturale, a partire dalla loro città, sapendo bene come sia difficile “sfondare” in questi campi!

Ecco questo appare evidente ai nostri occhi ad una prima lettura delle iniziative sull’importante evento che coinvolgerà (coinvolge) la nostra città.

Non sarebbe ora di cambiare “taglio” e , in conseguenza, persone, tipo di eventi per evitare di essere ripetitivi su eventi e personalità da coinvolgere augurando ai “matusa” di cui sopra, di godersi in santa pace la meritata e diciamolo “ben retribuita” (beati loro, non è una colpa questa) pensione anti-Fornero?

Grazie per la pubblicazione e diffusione.

(non posso firmarmi, lo farò appena pensionato)
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CAMBIARE? NO, GRAZIE!

PERCHÉ Pistoia non ha via di scampo? Perché nonostante tutta la democrazia sparpagliata in 70 anni di progressismo di sinistra, quello che conta in questa città è una massoneria che con quella storica non ha niente a che spartire: ignobile perché trasversale, pericolosa e subdola. Ha abituato i pistojesi ad aver paura di tutto e di tutti.
I risultati li tocchiamo giorno per giorno. Noi più degli altri, noi che scriviamo e diciamo le cose come stanno, ma che, proprio per questo, finiamo con lo stare suicabbasisi a tutti.
Ed ecco che, quando c’è da dire qualcosa, anche quelli che si lamentano, si scoprono pensionandi che si firmeranno solo quando andranno in pensione.
Ma chi ci crede? Nessuno firmerà mai: perché il pistojese è stato educato e cresciuto a tacere a testa bassa. Usi a obbedir tacendo…
Non parliamo – poi – dei giornalisti: categoria che dovrebbe fare da apripista e di cui leggiamo perfino affermazioni putride e pubbliche di questo tenore: «conosco benissimo i meccanismi che fanno girare i giornali: chi ci lavora è un dipendente e quindi – giornalista o no – deve fare ciò che decide chi gli paga lo stipendio (tengo famiglia, i figli, le vacanze, l’auto….); gli aspiranti professionisti devono chinare la testa, sennò addio speranze. Smettiamo di fare le verginelle e di far credere di essere al servizio dei lettori».
Affermazioni con cui, però, noi di Linee, non abbiamo proprio mai avuto niente a che spartire, dato che ci mettiamo continuamente faccia e reputazione a qualsiasi prezzo, pietre in faccia, querele e rinvii a giudizio: ma, grazie a Dio, non abbiamo mai detto falsa testimonianza né falsato la verità in nessun momento della nostra professione. E dimostrateci il contrario.
Eppure questo impegno non basta, perché il pistojese è plasmato per il silenzio, la condiscendenza con il potere, e il «tengo famiglia, i figli, le vacanze, l’auto…».
È per questo che, pur pubblicando questa lettera di un pensionando che se la fa addosso, osiamo dire: «Non chiedete a Pistoia di cambiare verso, perché la sua risposta sarà solo e comunque “No, grazie!”».
Per cambiare è necessario volerlo. Per volere è indispensabile rischiare di farsi troncare la schiena. Ed è più comodo fingere di non vedere e girare la faccia dall’altra parte nella Pistoja della massoneria e del silenzio inveterato.
Edoardo Bianchini

martedì 16 febbraio 2016

maltrattamenti in apr/maic. IL GIUDICE ACCOGLIE LE RICHIESTE DELLA DIFESA



di EDOARDO BIANCHINI

Passata la linea degli avvocati Bonaiuti-Belli: parte civile per il paziente e citazione a giudizio delle associazioni di cura e assistenza dei disabili per l’eventuale risarcimento. Così la “preghiera” di Luigi Egidio Bardelli è stata esaudita

La Nazione, 11 ottobre 2015
PISTOIA. Vi ricordate dell’indagine per maltrattamenti a pazienti dell’Apr/Maria Assunta in cielo di Luigi Egidio Bardelli e don Diego Pancaldo?
Ne abbiamo parlato per primi (vedi) circa quattro mesi fa, per l’esattezza il 9 ottobre 2015. Davamo la notizia di personale della struttura che avrebbe picchiato, in varie occasioni, un paziente disabile di via San Biagio.
La questione, seguita dalla polizia di Pistoia, finì in querela da parte del padre della persona offesa e il patrocinio fu affidato all’avvocato Pamela Bonaiuti.
Stamattina udienza tecnica preliminare dinanzi al dottor Alessandro Buzzegoli in veste di Gup.
L’avvocato Bonaiuti, impegnata a Genova in un processo di grande rilevanza, è stato sostituito dal collega avvocato Stefano Belli, anch’egli del Foro di Prato.
In pratica il patrono della parte offesa ha rivolto al Gup istanza di costituzione di parte civile e, contestualmente, di citazione in giudizio, come responsabile civile, della Fondazione Maria Assunta in Cielo nelle persone investite della rappresentanza.
Il dottor Buzzegoli ha accolto entrambe le istanze e ha rinviato l’udienza al 7 aprile prossimo per la citazione della Maria Assunta in Cielo e dei suoi legali rappresentanti.
Il Gup Alessandro Buzzegoli
Quando Linee Future pubblicò la notizia, Luigi Egidio Bardelli, presidente dell’Apr per la riabilitazione, ma, al tempo stesso (e non è nuova, per il patron di Tvl, questa commistione di figure e qualità, molto stesso in conflitto sotto vari profili), strettamente legato anche alla Fondazione Maria Assunta in Cielo, uscì sulla Nazione predicando l’assoluta insussistenza degli addebiti rivolti alla sua struttura, e tuonando che, se qualcosa c’era da fare, citassero lui stesso in giudizio come responsabile del tutto.
A questa tornata, e vista la decisione del dottor Buzzegoli, è proprio il caso di dire che, a volte, le preghiere non restano inascoltate e riescono a giungere perfino in cielo.
Di fatto, di questa preghiera bardelliana esaudita, ne riparleremo il 7 aprile prossimo, quando, appunto, il caso tornerà in aula con tutti i risvolti, le implicazioni e i problemi del caso.

[Edoardo Bianchini]