sabato 30 aprile 2011

SULLA CROCE ERA SCRITTO: «GESÙ NAZARENO RE DEI GIUDEI»

Speriamo che a Quarrata e in Curia
non se ne accorgano...


Caro Bianchini,
sull’Aias non la seguo più. Richiede un grado di sopportazione che io non ho.
Tutto è diventato così pasticciato, ipocrita, cattivo, brutto, che viene voglia di mettersi in salvo scegliendo di ignorare.

Non è una scelta civica, lo so, ma ognuno arriva dove può.
Le sarei grato invece se volesse darmi spazio a proposito della preghiera dei bambini del Santonuovo, nel cui testo la dirigente scolastica ha sostituito “Gesù” con “Dio”, mettendo d’accordo, così sembra, cristiani, ebrei e musulmani.
La decisione mi appare semplicemente ridicola ma non vado oltre: prima o poi, una risata ci seppellirà doverosamente tutti.
Anche, mi consenta, l’equilibrato vicario Palazzi, per diversi motivi. Intanto, perché garantisce che “lassù” non sono gelosi. Di fronte a sì alti contatti personali non si può che restare intimoriti.
Poi perché il monsignore dottamente evoca il mistero della Trinità, che in effetti è qualcosa di sconvolgente e di veramente fondativo della fede cattolica, e dico cattolica e non cristiana, perché, per esempio, i testimoni di Geova non riconoscono la divinità di Cristo, cioè di Gesù, e gli stessi ortodossi divergono dalla chiesa cattolica sulla cosiddetta questione del “filioque”: per i cattolici la divinità del Figlio è autonoma, non discende da quella del Padre come dal monarca al principe (“Prince Jesus”, scriveva Villlon).
Tornando a don Palazzi, egli ragionevolmente ragiona che, secondo il mistero trinitario al quale ognuno di noi s’inchina, niente cambia se invece di Dio invoco il Figlio, cioè Cristo o Gesù, e viceversa.
Ma allora, se così è, perché non invocare lo Spirito Santo? Perché non metterlo nella preghiera, dove starebbe allo stesso titolo di Dio o di Gesù?
Ora, premesso che noi poveri cattolici di terza fila non giriamo con la Summa Theologica di S. Tommaso nella borsa, dobbiamo confessare che a quel povero nome, Gesù, ci teniamo e parecchio.
Non ce ne voglia il monsignore ma non ci lascia indifferenti il fatto che sulla croce fosse scritto: “Gesù Nazareno Re dei Giudei”; Gesù, non Dio, non Spirito Santo, anche se tutti costituiscono la stessa, meravigliosa, compagine.
È un sentimento semplice, forse infantile e non politicamente corretto. È l’immagine di quel “dottorino ebreo”, come ha scritto l’anarchico Bianciardi, che nacque in una capanna, venne su come tutti i bambini, aiutò il babbo falegname, si rivelò ai dottori della Legge, quelli veri e politically correct, e poi scompigliò tutte le carte, i luoghi comuni, le certezze farisee, le carinerie delle varie curie, e, con la morte e la resurrezione, portò Dio nella storia.
E lo chiamarono Cristo o Gesù.
Cordialmente,
Antonio Nardi
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[Sabato 30 aprile 2011]

MAGISTRATURA E CONTRADDIZIONI



AGLIANA. Circa due settimane fa gran parte della giunta aglianese era presente alla serata tematica sulla giustizia dall’intrigante titolo: «I giudici sono davvero una casta inaffidabile?».
Il procuratore capo della Repubblica, dott. Renzo Dell’Anno, è stato raggiunto da diverse domande della platea durante l’incontro presso il circolo Arci “Città Futura” di Spedalino.
La più impertinente di queste domande è venuta dal sig. Martelli, esponente del comitato per la chiusura dell’inceneritore di Montale che, alla luce delle recenti e clamorose pubblicazioni di Arpat e Asl 3, registrandosi ancora il tutto fermo nelle azioni giudiziarie sollecitate da più parti, ha chiesto se la comunità dei cittadini poteva ritenersi tutelata dall’azione della procura di Pistoia.
La risposta è stata ontologicamente ineccepibile, ma molto illuminante per i cittadini associati ai comitati: «Gli esposti sono controllati da più magistrati in modo alternato e la procura opera con scrupolo e attenzione nell’analisi delle presunte notizie di reato eventualmente riferite da Asl 3 e Arpat. Purtroppo, non è sufficiente dire che vi è un inquinamento diffuso per concludere che siamo di fronte a un reato. Ricordo al caso l’esempio dell’amianto Breda, con l’esito della nota sentenza».
Più o meno il procuratore ha risposto così.
Peccato che il Noe di Firenze (nucleo specializzato nei reati di interesse ambientale, con competenze ultraspecialistiche e per questo recentemente incaricato dal Ministero dell’Ambiente di procedere con degli accertamenti e delle valutazioni) sia stato più o meno  estromesso dalla questione fin dall’agosto del 2007 con una direttiva dello stesso procuratore capo e ciò nell’immediatezza delle indagini avviate per l’emissione di diossine dall’impianto di Montale.

Per chi fosse interessato ad approfondire i temi che riguardano giustizia e magistratura, si consigliano le seguenti letture:

  1. La giustizia raccontata da chi la fa. Toghe rotte, a cura di Bruno Tinti, prefazione di Marco Travaglio, Chiarelettere, Milano, 2007, € 12,00
  2. Stefano Livadiotti, Magistrati. L’ultracasta, Bompiani, Milano, 2009, € 17,00.

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[Sabato 30 aprile 2011]

venerdì 29 aprile 2011

AIAS. FINO ALL’ULTIMO RESPIRO


PISTOIA. Per tutto il pomeriggio di oggi, e in queste ultime ore, si sente dire che sia corsa – e stia correndo – una voce per i corridoi dei palazzi pistoiesi del potere.
Questa voce impertinente e pettegola, ma insistente, pur se assolutamente non confermata, sembra riferire che la cordata bardelliana abbia avuto, al suo capezzale, il sindaco Berti, che da buon medico avrebbe imposto le mani sull’ammalato per tentare una miracolosa guarigione.
Berti – si mormora – sarebbe stato pronto a prendere per buona una qualche dichiarazione dell’Ageonlus di Zamagni, in cui si certifica, alla meno peggio, che il redivivo Bardelli e il suo gruppo soltanto sarebbero i plenipotenziari capaci di rappresentare il mondo Aias pistoiese, pur se ora ribattezzato con nome più casalingo, ma comunque tale da far dimenticare il non-ben-visto Lo Trovato da Catania.
Perciò Berti sarebbe stato incline a prendere per buono un tale attestato zamagnano, tanto che avrebbe precettato un suo funzionario che, con un gioco di prestigio, avrebbe volturato, a nome di Bardelli, le autorizzazioni sanitarie finora intestate all’Aias di Pistoia.
Fantapolitica o misterologia: ognuno scelga da sé.
Ma dopo questo – se ciò effettivamente fosse vero – il gioco, come si dice, sarebbe fatto: le autorizzazioni, sterilizzate e rinfrescate con ammorbidente adatto, potrebbero finire sul tavolo di qualche funzionario regionale che, consapevolmente o meno, guidato o meno dal Governatore e dal suo entourage, “prendendone atto”, potrebbe rigirarle a Scarafuggi.
E Scarafuggi che potrebbe fare?
Sarebbe autorizzato a pensare: «Perbacco! Mi hanno detto che l’Aias non è più l’Aias… Ma ora che alla nuova realtà bardelliana hanno anche volturato le autorizzazioni... beh … potrei anche pensare di firmare la nuova convenzione con Bardelli…!».
Sia chiaro che si tratta solo di una voce incontrollata e incontrollabile. E che perciò potrebbe essere nuda e cruda fantapolitica, aria, vento puro.

Ma potremo saperlo solo domani.

P.S. – Il documento che pubblichiamo fa capire al lettore che cosa il commissario Bagnale ha scritto a Scarafuggi e che cosa Scarafuggi ha risposto a Bagnale in relazione alla rappresentanza dell’Aias di Pistoia.

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[Venerdì 29 aprile 2011 – 19.30]

ROBA DA CHIODI



QUARRATA-PISTOIA. Per un manifesto di Forza Nuova alla scuola di Santonuovo, scoppia l’ira di Dio.
Tutti scendono in campo: sindaco, forze politiche, vescovo, vicario, carabinieri, procura.
Se andiamo a leggere quello che c’è scritto sul manifesto, capiamo che è un’opinione – espressa forse in termini ambigui o sgradevoli, ma senz’altro né offendente né aggressiva né suscettibile di rappresentare un reato o di incarnare in concreto un crimine di lesa maestà. Certo non un atto terroristico.
Scritta, questa opinione, anche in una forma ingenua, con una patina di approssimazione un po’ cialtrona (Gesù unico Dio, quando Dio non è, e chi parla, prima di parlare avrebbe dovuto saperlo o impegnarsi di più per scoprirlo…), ma neppure anonima.
Eppure – e torniamo sempre al punto di partenza – dinanzi a questo fatto così marginale, minimale, può darsi irritante, ma infimo, almeno rispetto a una politica e a dei politici, a un potere e a dei poteri che non ci rispettano e ci sberleffano ogni giorno, ecco il teatrino della difesa dei massimi sistemi che si arma di tutto punto e che – scusate il paragone – parte per bombardare la Libia.
Se fossimo in America si armerebbe e sarebbe allertata la guardia nazionale.
Dinanzi a tutti i problemi reali, scandalosi, concreti – e che nessuno vuol vedere in questa provincia di ciechi, sordi e muti conformisti –, ecco che le bombe fioccano all’unanimità da tutte le parti, come se si dovesse salvare il mondo intero.
Mancano solo le ronde per garantire la sicurezza, ma i media ci bevono e ci ribevono sopra – e credono di fare cronaca.

Ahinoi! C’è da chiedersi solo se Dio abbia fatto l’uomo a sua immagine e somiglianza: perché se è così… siamo messi davvero male. Se tutto va bene siamo rovinati!
e.b. blogger
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[Venerdì 29 aprile 2011]

L’AGORÀ CAMBIA GESTIONE O SOLO CASACCA?



AGLIANA. I cittadini aglianesi si compiacciono della nomina di Marco Grillini alla guida dell’associazione Agorà, da sempre usata come vivaio per devolvere risorse ai pochi prescelti dell’amministrazione.
Finalmente i cittadini, con un nuovo Presidente, potranno così comprendere se saranno mantenute le consuetudini con le seppur ridotte elargizioni, riversate dall’amministrazione in numerosi rivoli sfocianti tutti nel comune “mare” dei soliti conosciuti simpatizzanti.
Alcune riflessioni, richiamandosi ai fatti consolidati anche per l’incredibile audizione del consiglio Comunale dedicato alla costituzione di una Consulta.
L’assessore Magazzini auspicava la costituzione di una “associazione capofila” per coordinare gli altri cittadini variamente associati. Fabrizio Magazzini evidentemente non riteneva sufficiente disporre del gruppo di associazioni “allineate” che – come un ombrello sotto l’acquazzone – vengono utilmente aperte in occasione delle tornate elettorali: lui le vuole in pugno, non gli basta tenerle “sotto controllo”!
Ma dunque ecco alcuni richiami sulla condotta della nobile associazione Agorà: così sono proposti all’attenzione del nuovo Presidente proprio allo scopo di capire se sarà anch’egli uno yes-man o un apprezzabile regista promotore di cultura ed espressione di autonomia e libera intraprendenza.
Assunto che l’Agorà non è mai stata capofila delle altre associazioni locali, a quale titolo riceveva – con crisma d’esclusività – lauti contributi per organizzare il Giugno? Giova ricordare che l’efficienza e qualità dei progetti presentati è stata conquistata da Agorà in modo automatico, visto il monopolio per risorse ed esperienze consolidate nel tempo in confronto alla restante comunità delle associazioni competitrici, quasi tutte “controllate” dai soliti noti remissivi o esclusi.
La figura di una “Consulta della Cultura” – condotta da figure eterogenee di diversa estrazione culturale e orientamento politico – avrebbe certamente impedito l’esercizio d’una associazione privata, partorita in mitòsi dall’amministrazione (si vedano i soggetti iscritti nell’organigramma della stessa) e che per grazia divina organizza gli eventi del Comune.
Perché l’ammissione di postulanti all’Agorà era sottoposta al discrezionale, insindacabile e più bulgaro giudizio della stessa? C’era qualcosa da nascondere o da garantire ? Tale circostanza qui contestata rievoca le più tragicomiche vicende emerse nella gestione dell’Aias pistoiese, forse dimostrando – tutto ciò – una medesima radice culturale?
Solo questo elemento è un grave indizio di tracotanza e ingiuria al sentimento popolare di democrazia, perché fatto in violazione al principio di “partecipazione” tanto richiamato dalla Ciampolini! E che risponderà il sindaco sul punto?
Del tutto ridicola giunge quindi la domanda più impertinente: con quale criterio venivano dati i contributi all’Agorà, che per alcuni anni hanno raggiunto quasi i 40mila euro?
Come si giustificano le figure delle eminenze grigie Pierucci-Coda autentici deus ex machina del Giugno:

  • il primo, dirigente del Comune (senza il quale sulla “cultura aglianese” non si muove foglia): non si sente un poco esposto al più marchiano conflitto di interessi, trovandosi assai implicato in un’associazione privata che organizza eventi per l’Ente stesso ove svolge funzioni amministrative-dirigenziali? E quindi, se il 90% delle cose organizzate da lui non hanno avuto partecipazione di pubblico, ciò avrà mica origine dalla farcitura indotta dalla massiccia dose di autoreferenzialità?
  • il concittadino Carlo Coda – responsabile della spesa di migliaia di euro per l’organizzazione del Cinema estivo – oggi che è deciso di escludere il cinema per mancanza di fondi, si vede assegnare il bando di gestione del Cinema Moderno all’associazione che lui rappresenta (i soldi, restano così in casa)! È solo un caso se il comitato elettorale del Pd – nell’ex storico locale Anisare – venne generosamente concesso in modo gratuito dallo stesso Coda?
Ecco dimostrato come sul Giugno ci hanno praticato i soliti: è chiaramente servito per distribuire prebende agli “allineati e coperti”. Una efficiente macchina raccatta-consensi (… memorabile la forbice di quasi 11 punti percentuali tra le europee e le amministrative del 2009)! Diversamente le associazioni non allineate si purghino pure: o sono già uscite o non erano neanche satelliti dell’Agorà.
È così dimostrato un sistema di controllo di tutta la vita sociale e ricreativa da parte della politica, che è divenuta “piovra generazionale” assicurando il mantenimento dei controllati dai controllori, selezionati dai soliti noti (Mannelli docet) nella tecnica della Stasi della scomparsa DDR.
E dunque benvenuto Marco Grillini. Ti porgo sinceri auguri di concittadino aglianese che – nonostante tutto – non ha perduto la speranza. Ti prego: onora il nobile e prestigioso nome dell’Agorà e non lasciarlo calpestare.
Non lamentarti dei tagli, lavora per la cultura (quella vera ispirata da una vena creativa e curiosa, libera e indipendente), non più per quella imposta nei diktat del partito. Mi permetto anche di ricordarti che potrai fare ricorso all’iniziativa privata per quello che il pubblico non può più fare, senza nessuno scandalo o sconvenienza.
Mi firmo con una punta di orgoglio per la circostanza di ritrovarmi portatore di un messaggio critico colmo di denuncia e di speranza, condiviso in ciò da una moltitudine di cittadini che vorranno sentire il Giugno un evento condivisibile comune e non frutto e patrimonio esclusivo del Pd aglianese.
Buon lavoro (trasparente)!
Alessandro Romiti
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[Venerdì 29 aprile 2011]

AIAS: LA CONVENZIONE CHE SCADE, SCARAFUGGI E I QUATTRINI PUBBLICI CHE CI ESCONO DALLE TASCHE


PISTOIA. Leggiamo, in prima battuta, cosa scrive stamattina Il Tirreno – uno dei due giornali che, in buona sostanza, non hanno mai preso una posizione univoca sull’Aias.
E poi delineiamo e cerchiamo di tracciare alcune linee guida delle nostre opinioni, anche se rischiamo di prenderci dei disfattisti da parte di quella che Lo Trovato, presidente nazionale Aias, chiama la congrega bardelliana, peraltro bene appoggiata dalla politica (Berti, Fratoni, partiti e forze politiche) e dalla religione pistoiese (il vescovo Mansueto Bianchi).
A un giorno dalla scadenza del rinnovo della convenzione Aias/Asl Il Tirreno scrive:

Il caso Aias
Convenzione in bilico
manca un giorno
e l’Asl non ha deciso


Tocca alla Asl. Nella lotta senza esclusione di colpi che si sta combattendo da un anno tra l’Aias nazionale, nella persona del commissario Giulio Francesco Bagnale, e il consiglio direttivo dell’Aias Pistoia – ora Associazione pistoiese per la riabilitazione – il primo a decidere da che parte stare dovrà essere il direttore generale dell’Azienda sanitaria 3 Alessandro Scarafuggi.
Il contratto biennale che lega Asl 3 e Aias Pistoia per l’erogazione di servizi e prestazioni sanitarie in convenzione è scaduto il 31 dicembre 2010. In mancanza del nuovo accordo sulle tariffe tra Regione Toscana e Coordinamento dei centri di riabilitazione, è stato in un primo momento prorogato fino al 31 marzo 2011 e poi fino al 30 aprile 2011.
Manca un giorno. Scarafuggi dovrà dire chi ritiene sia, per legge, l’interlocutore giusto: Bagnale, che rappresenta l’Aias Pistoia, «un guscio ormai vuoto», nelle parole di Luigi Bardelli, o l’Associazione pistoiese per la riabilitazione, che dall’Aias ha deciso di uscire nell’assemblea straordinaria dei soci del 16 aprile approvando, attraverso modifiche allo statuto, anche il cambio di nome. Bardelli, supportato dal Collegio dei revisori e dalla volontà della maggioranza dei soci, ripete che l’Associazione subentra in tutto e per tutto, automaticamente, all’Aias Pistoia. Nel pieno rispetto della legge. E a riprova di questo ricorda che anche il giudice per le esecuzioni Filippo Fontani ha sancito che l’assemblea si è svolta regolarmente, senza opposizioni o contestazioni.
Bagnale, dal canto suo, spiega che i legali dell’Aias nazionale valutano se presentare ricorso. «Potrebbe essere del tutto inutile, perché per noi quelle di marzo e aprile sono stati due incontri fra privati cittadini, non più soci Aias».
Bagnale, legale rappresentante dell’Aias Pistoia, ha ricevuto nei giorni scorsi da Scarafuggi la bozza della nuova convenzione, in cui si ipotizza una contrazione del tetto di spesa del 5%. Il commissario ha già dato, al pari di Bardelli, la propria disponibilità a porsi come interlocutore.
Dalla Asl non trapela ancora alcuna notizia. Manca un giorno, ma la questione, si ricorda dall’ufficio stampa, «è molto delicata», e Scarafuggi non esce ancora con prese di posizione ufficiali. Ma dovrà farlo a breve.
«Il rinnovo, o la proroga delle convenzioni con l’Asl – ricorda Luigi Bardelli – è avvenuto a volte anche con qualche giorno di ritardo, senza conseguenze particolari. Noi attendiamo fiduciosi».
Ma dove porterà gli assistiti il patron di Tvl? Bardelli ritiene che sia diritto dell’Associazione lavorare nei locali di via San Biagio. Nonostante Bagnale. «Il presunto commissario – ribadisce – è entrato illegittimamente lì. Nel caso si presenti gli diremo che ha sbagliato “casa”. Per quello che ci riguarda, invece che un commissario, potrebbe essere anche un guardalinee».
[Fonte: Il Tirreno/Pistoia, 29 aprile 2011]
* * *


Certo il momento è grave.
È difficile, perché arriva sempre, dopo ogni rettilineo, la svolta che impone una scelta. E questa scelta tocca tutta a Scarafuggi.
Ma il manager dell’Asl dovrà tenere presenti alcune considerazioni di base dalle quali non può e non deve prescindere; e cioè che:

  1. sta per affidare, a chi dovrà prendersi cura dei meno fortunati, 6-7 milioni di euro  all’anno, tolti dalle tasche della gente della Toscana
  2. questi milioni sono destinati alla cura degli handicap, e a ciò solo ed espressamente finalizzati
  3. attraverso i documenti – e ribadiamo documenti – che abbiamo pubblicato su questo povero, ma inflessibile blog, si è potuto vedere (e senza che Bardelli sia stato in grado di smentirlo in alcun caso) che in passato (ma questo è avvenuto solo in un passato remoto…?) notevoli fette di queste risorse pubbliche, di questo denaro del popolo, sono transitate, con operazioni non del tutto limpide e trasparenti, altrove (Fondazione Santa Maria Assunta in cielo)
  4. non è vero che il commissario Bagnale ha bloccato i lavori del nuovo centro di via San Biagio – tant’è che ha scritto tre volte a Bardelli & C., pronto a compartecipare alle spese, ma a condizione che si facesse chiarezza nell’amministrazione della ex-gestione Bardelli; e per il futuro
  5. non è vero che Lo Trovato abbia disatteso l’accordo transattivo del 22 febbraio scorso, ma al contrario è stato Bardelli a non fare quel passo indietro che stava alla base dell’accordo stesso: rinunciare alle cause e al contenzioso oggi giacente a Roma
  6. non è mai stato vero quello che Bardelli ha sbandierato come spauracchio: scenari da dismissione della sede Aias di Pistoia e crisi dell’occupazione per colpa di Bagnale, dato che la sede pistoiese ha continuato a svolgere – e non certo peggio di prima, a quanto ci risulta – la sua attività di assistenza istituzionale
Al pari di queste considerazioni, e con non minore responsabilità, sia Berti, sia Fratoni, sia il vescovo di Pistoia, Mansueto Bianchi – sinora sempre muto e reticente su qualsiasi aspetto-Aias, e nonostante le nostre sollecitazioni e tutte le sue dichiarazioni sulla necessità che la Chiesa-istituzione debba farsi paladina della trasparenza, della correttezza e della giustizia – dovranno finalmente far vedere da che parte stanno: se da quella del popolo che lavora anche per il prelievo sanitario e per la ridistribuzione delle risorse a vantaggio dei deboli e dei bisognosi, cioè per il corretto e trasparente impiego dei quattrini pubblici; o dalla parte, invece, di chi, cavalcando, senza farsi tanti problemi e scrupoli, questo tema, si esibisce in mille acrobazie, ma non fornisce alcuna prova dirimente né di limpidezza né di chiarezza circa la propria azione amministrativa in relazione alle risorse che provengono dalle tasche di tutti.
Sta qui la differenza: nello scegliere un campo al quale, sia la politica che la religione pistoiese, hanno il dovere di chiedere garanzie – e le più sicure possibili.
E intanto Bardelli, prima di rivendicare la propria biblica primogenitura, cominci a spiegarci perché e come, nella sua amministrazione democratica della vecchia Aias, ha silurato l’assistenza alle patologie emergenti (pazienti autistici); ha licenziato e, in qualche modo, perseguitato chi di queste nuove patologie si era fatto missionario, antesignano e portavoce. E lo faccia – se davvero ama Dio come dice ed è rispettoso della verità – con ricchezza di particolari, ma soprattutto con documenti e non con parole profetico-apocalittiche come di solito ama fare. Ci convinca, insomma, di aver fatto davvero il bene dei diseredati e della città, dalla quale oggi Luigi Egidio pretende di essere santificato.
Continui, poi, Scarafuggi, che deve meditare, come gli si conviene, su questo mistero buffo in queste sue ultime 24 ore. E agisca dimenticando la seconda parte del suo cognome: non deve fuggire dinanzi alle proprie pesantissime responsabilità, per le quali sarà giudicato.
Poi farà, ovviamente, come crede – o come il partito trasversale della convenienza, unico vero partito della mentalità pistoiese che tende a lavare (ma forse, meglio, a non lavare) i panni in casa, gli imporrà forse di fare.
Ma Scarafuggi deve anche sapere che

  1. la gente è stufa di tutte le confusioni bardelliane e della litigiosità di Luigi Egidio; una gente che non ha voce perché nessuno gliela dà sugli organi di informazione strutturata
  2. la gente vuole chiarezza su come vengono spesi i soldi che le vengono prelevati dallo stipendio
  3. la gente chiede rigore morale e non la solita complice reticenza di circostanza sostanziata dall’immoralità perbenistica del volemosebbène.
Sì, signor Scarafuggi. È arrivato il momento di prendere la scopa e di spazzare: ma davvero e non facendo finta. Ma davvero e con grande energia.

E prima che Lo Trovato, incazzato per tutta questa fumarola da Campi Flegrei sollevata da Bardelli e dai suoi irriducibili e protetta dalla Pistoia del conformismo, si alzi una mattina e decida di salire – e forse sarebbe l’ora! – le scale di una Procura della Repubblica per chiedere chiarezza certa una volta per tutte nel vero nome del popolo italiano.
e.b. blogger
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[Venerdì 29 aprile 2011]

mercoledì 27 aprile 2011

LA GUERRA DELL’AIAS. LA LETTERA DEI POLITICI PISTOIESI A ROMA E LA RISPOSTA DEL PRESIDENTE LO TROVATO



PISTOIA. Nel pomeriggio di oggi abbiamo ricevuto, dal presidente dell’Aias Nazionale Francesco Lo trovato, la lettera che i politici di Pistoia hanno inviato a Roma con l’accusa di non avere cancellato le espulsioni pistoiesi, ma senza fare cenno all’impegno con cui Bardelli avrebbe dovuto fare dietro-front e ritirare tutte le cause in corso.
A tale lettera era allegato anche l’accordo del 22 febbraio scorso, sottoscritto da Berti, Fratoni, vescovo Bianchi e Lo Trovato stesso.
In coda a questa lettera – su cui potremo tornare nei prossimi giorni – la risposta del presidente Lo Trovato che, inoppugnabilmente, dimostra il venir meno del passo indietro richiesto a Bardelli per ottenere l’armistizio.
Un passo non solo non fatto da Bardelli – che così ha sconfessato sia i politici che il vescovo –, ma che addirittura è stato saltato a piè pari dalla costituzione-trasformazione dell’assemblea in un nuovo soggetto svincolato dall’Aias nazionale.
Riflettiamo bene sullo sviluppo storico dei fatti.

1. Pistoia all’AIAS nazionale

Ing. Francesco Lo Trovato
Presidente AIAS Nazionale

Caro Presidente,
con la presente siamo ad esprimerle delusione e sconcerto per il contenuto della sua nota in merito alla situazione dell’AIAS sezione di Pistoia.
L’incontro del 22 febbraio scorso aveva con fatica prodotto un’ipotesi di percorso per la ricomposizione della controversia in atto, delineato nel verbale da tutti noi sottoscritto e che si allega alla presente.
Come potrà notare, al primo capoverso si afferma una “disponibilità a riconsiderare i provvedimenti di espulsione dei componenti il vecchio consiglio direttivo della sezione pistoiese” per “far sì che i soci uscenti possano far parte della nuova base associativa”, in via di costituzione.
Noterà pertanto la mancanza di qualsivoglia distinzione tra i diversi soggetti.
Da qui lo sconcerto per una diversa ricostruzione dell’accaduto ed ancor più la delusione per la parzialità della determinazione assunta dal Consiglio Nazionale, che si è limitato a sospendere e non a revocare i provvedimenti di espulsione, addirittura mantenuti nei confronti di alcuni tra cui il Presidente uscente.
Temiamo che così facendo venga vanificato ogni tentativo di riconciliazione bonaria, affidando la risoluzione della vicenda alle attese determinazioni giudiziarie. Non era questo lo spirito che ha caratterizzato la nostra iniziativa e lo sforzo sin qui prodotto. Auspichiamo perciò che torni a manifestarsi una diversa disponibilità e che possa essere ripreso e sviluppato il percorso che ad oggi pare interrotto.
Cordiali saluti.

L’accordo del 22 febbraio 2011

S.E. Il Vescovo di Pistoia Il Sindaco di Pistoia La Presidente Provincia di Pistoia Mons. Mansueto Bianchi Renzo Berti Federica Fratoni
Il Presidente dell’AIAS nazionale, in occasione dell’odierno incontro con il Vescovo, la Presidente della Provincia e il Sindaco di Pistoia, ha espresso la propria disponibilità a riconsiderare i provvedimenti di espulsione dei componenti il vecchio consiglio direttivo della propria sezione pistoiese e, pertanto, a far sì che i soci uscenti possano far parte della nuova base associativa.
Ciò a condizione che siano ritirati i contenziosi giudiziari in atto, che si instauri un positivo clima di collaborazione con la struttura nazionale dell’AIAS, che venga ridefinito lo Statuto conformemente alle regole nazionali sottoponendolo alla ratifica del Consiglio nazionale e ci si adoperi a definire e puntualizzare i rapporti tra AIAS e Fondazione S. Maria Assunta in cielo, al fine di meglio tutelare i rispettivi diritti.
La nuova base associativa potrà così, su queste basi e secondo le regole previste dalle norme nazionali, essere al più presto riconfigurata, in modo da autodeterminare i suoi nuovi assetti direttivi.
I partecipanti all’incontro formulano contestualmente l’auspicio che alla luce del quadro sopra delineato possano al più presto riprendere i lavori per la realizzazione della nuova struttura in S. Biagio.
Pistoia, 22.2.2011
Francesco Lo Trovato
Renzo Berti
Federica Fratoni
+ Mansueto Bianchi

2. L’AIAS nazionale in risposta a Pistoia

A S.E. il Vescovo di Pistoia
Mons. Mansueto Bianchi
Via Puccini, 29 - 51100 PISTOIA

Al Presidente della Provincia di Pistoia
Dr.ssa Federica Fratoni
Piazza San Leone, 1 - 51100 PISTOIA

Al Sindaco di Pistoia Dott. Renzo Berti
Piazza Duomo, 1 - 51100 PISTOIA

Al Sottosegretario di Stato
alla Presidenza del Consiglio dei Ministri
On. Gianni Letta
Palazzo Chigi Piazza Colonna, 370 - 00187 ROMA

Al Prof. Stefano Zamagni
Presidente Agenzia per le Onlus
Via Rovello, 6 - 20121 MILANO

Al Signor Commissario
Sezione A.I.A.S. Pistoia
Giulio Francesco Bagnale
c/o AIAS Melfi, Via A. Meucci snc - 85025 MELFI (PZ)

OGGETTO: A.I.A.S. Sezione di Pistoia.

Solo meraviglia e non delusione e sconcerto nel leggere e riflettere su quanto viene detto nella lettera del Comune di Pistoia del 7 c.m.
Meraviglia in quanto il nostro Presidente per come è suo costume, ha riportato in Consiglio Nazionale dell’A.I.A.S. del 18/03 u.s., con la testimonianza di altri tre Componenti lo stesso Consiglio la promessa di “riconsiderare i provvedimenti di espulsione dei SINGOLI COMPONENTI il vecchio Consiglio Direttivo della Sezione Pistoiese” incappati nel provvedimento di espulsione.
E perché ciò vi ha generato delusione e sconcerto?
Non è forse vero che fu detto da uno dei tre firmatari della lettera cui si riscontra che il Bardelli avrebbe intanto dovuto fare un passo indietro?
E poi, scusate, come potete ancora difendere la posizione di chi non ha affatto onorato la Vostra firma in ordine al “ritiro del contenzioso”?
Il contenzioso non avrebbe dovuto essere ritirato prima che l’A.I.A.S. riconsiderasse i provvedimenti di espulsione?
Noi abbiamo dimostrato serietà e moderazione.
Nessuno sta comprendendo che, per noi “volontari”, è un fastidio continuare ad avere rapporti con gente litigiosa, niente affatto moderata e poco attenta nel mettersi contro uno Statuto di una Associazione che fissa libere regole per chi vuol star dentro all’Associazione di cui anche l’A.I.A.S. di Pistoia liberamente ha, a suo tempo, chiesto di far parte.
Invece assemblee irregolari, convocazioni illegittime, ridicole costituzioni di nuove fantomatiche identità con Soci A.I.A.S. che rinnegano l’A.I.A.S., appropriazioni a seguito di spoliazioni, ingiurie del tipo “che razza di gente compone l’A.I.A.S. Nazionale”; o anche “quelli di Roma vogliono mettere le mani sui patrimoni di A.I.A.S. Pistoia”. Ma si fa così?
Stiano tutti calmi e moderino i comportamenti perché noi abbiamo premura di andar via da Pistoia, ma lo faremo consentendo l’insediamento in questa nostra struttura di persone rispettose del prossimo, delle regole, senza deliri di onnipotenza, ma umili per come deve essere chi è investito di spirito di servizio.
Che la finisca la congrega bardelliana di promuovere sempre più ricorsi o azioni campate in aria perché così il Commissariamento potrebbe durare davvero molto: cosa che non vogliamo!!!
Prego pertanto tutti di operare affinché al più presto si costituisca una nuova degna dirigenza dell’A.I.A.S. di Pistoia.
Cordiali saluti.
Il Presidente
Ing. Francesco Lo Trovato
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[mercoledì 27 aprile 2011 - 20:45:16]

INCENERITORE. LE MILLE CONTRADDIZIONI DEL PD


MONTALE-PIANA. Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato-stampa inoltratoci dal comitato per la chiusura dell’inceneritore di Montale, che ricorda anche come, sempre più spesso, la stampa strutturata tenda a snobbare gli allarmi che riguardano l’incenerimento dei rifiuti e la salute pubblica.
* * *
Partito Democratico:
la salute al primo posto
ma è inceneritore ad oltranza


Il Partito Democratico sembra voglia mostrare la sua vera natura di partito senza se e senza ma specie quando si tratta di affari.
Propone un premio per i comuni che ospitano gli inceneritori ma nel frattempo temono che la loro proposta venga fraintesa, così hanno già attribuito al lettore la responsabilità dell’equivoco. Tranquilli, nessun fraintendimento, è oramai assodato che il PD è disposto a barattare la salute delle popolazioni in cambio degli affari che si possono fare bruciando rifiuti, affari per altro sempre più incerti visto che anche le banche cominciano a nutrire dei dubbi.
La retorica del Pd non incanta più.
Possibile che non vi siano sussulti di coscienza negli aderenti quando – mentre affermano che l’importante è la salute – chiedono che si stabilisca un prezzo equo per la sua perdita?
Non solo propongono di continuare con questo fallimentare sistema di gestione dei rifiuti, ma addirittura rincarano la dose con il raddoppio dell’inceneritore, senza se senza ma.
Non si sono accorti che tutta l’area di ricaduta è pesantemente avvelenata dalle diossine? Non hanno capito che anche l’acqua e il latte materno sono pieni dei veleni rilasciati nell’ambiente dal loro caro impianto?
E con che faccia – per arginare le giuste critiche (definite dal loro gergo strumentalizzazioni) che fioccheranno sulla loro proposta di monetizzare la salute dei cittadini – continuano a sostenere che “la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente vengono prima di tutto e non possono essere svenduti”.
Sanno almeno che da tempo esistono delle valide alternative all’incenerimento?
Possono spiegare che razza di ragionamento è quello per cui bocciano un centro riciclo sostenendo che “… la presenza di altre strutture del ciclo dei rifiuti, pubbliche e private non lo rendono auspicabile”?
Non è che per caso vogliono dire che tutte le alternative che si stanno dimostrando valide e virtuose per tanti territori, qua sono respinte perché c’è un inceneritore che deve bruciare ad ogni costo anche perché in questi anni ha macinato tali e tanti debiti che i tre comuni rischiano la bancarotta?
La scelta inceneritorista della Regione Toscana sembra che non si possa discutere perché tanti e tali sono oramai gli interessi da garantire che indietro non si potrà tornare.
Sarà mica per questo che i loro amministratori non hanno mai mostrato interesse né per le raccolte differenziate – che nei nostri Comuni sono a livelli vergognosamente bassi – né per le filiere industriali del recupero di materia riciclata che (in mano a industriali più accorti) fanno crescere l’economia locale e l’occupazione ?
Cari “compagni” del Partito Democratico… siete fuori dalla storia e il vostro inesorabile declino ne è una dimostrazione.
Comitato per la Chiusura
dell’Inceneritore di Montale
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[Mercoledì 27 aprile 2011]

GIOCO. UN VERO DISASTRO



PISTOIA. La notizia che stamattina pubblica La Nazione non solo non ci piace punto, ma ha tutta l’aria di essere una vera e propria cronaca di una morte annunciata.
I responsabili possono dire quello che vogliono; possono parlare di forte input all’occupazione, ma a fronte di 10 nuovi posti di lavoro – che presto potrebbero essere 15, come si legge – quanta gente, o sciagurata o scriteriata, rischia di rimetterci il cosiddetto osso del collo?
La terribile crisi che ancora stiamo attraversando con nostro rischio e pericolo, ci mette tutti in condizione di sentire, in maniera viva e preoccupante, un senso di precarietà che ci strozza: c’è quindi il rischio di fughe irrazionali che si concretano, da che mondo è mondo, in avventure di cui i nostri giornali di cronaca sono pieni, tanto da non essere quasi più degne memoria: impiegati che sottraggono soldi dalla cassa delle loro aziende per tentare la fortuna nel gioco; pensionati e casalinghe che dilapidano le scarse risorse economiche in trappole fatte apposta per togliere e non per dare; gente che, pur di credere al colpo di fortuna, rovina se stessa e chi le sta intorno.
Lo scenario del Casinò di Pistoia sarà questo. Non è proprio il caso di credere al benefico risvolto della crescita occupazionale.
Situato poi in Sant’Agostino, a contatto con il tessuto più vivamente produttivo della città, questo luogo d’inferno – ci si passi la metafora – non promette, a nostro giudizio, niente di buono.
Nessuno ci starà a sentire, ne siamo certi. Ma non possiamo tacere, perché tacere significa ingannare la gente comune, la gente che lavora e che suda, la gente che vive le difficoltà di ogni giorno.

Urlare sarebbe compito della politica. Ma con i politici che ci ritroviamo a Pistoia, e che guardano solo all’immagine, sarà mai possibile che qualcuno raccolga una sfida così… impopolare?
e.b. blogger
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Minicasinò, scommessa su Pistoia
Sisal Matchpoint apre in Sant’Agostino
Dieci nuove assunzioni
Inaugurazione a maggio

Viene annunciato come un vero e proprio casinò, un punto fra i più importanti dell’intera regione per gli appassionati delle puntate. La famosa società italiana di giochi e scommesse Sisal Matchpoint scommette (e mai verbo fu più azzeccato) su Pistoia e lo fa scegliendo la città nell’ambito delle numerose filiali e agenzie che controlla sull’intero territorio nazionale. Sarà infatti il grande punto Sisal Matchpoint di via Enrico Fermi, Sant’Agostino una delle cinque agenzie italiane che saranno oggetto di una notevole serie di interventi «tanto da diventare – si spiega dalla Sisal – un vero e proprio casinò ultramoderno e ultrasicuro, un vero e proprio centro del divertimento sicuro e di qualità». In questo, Pistoia ha sbaragliato la concorrenza di tante altre città, e potrà trarne alcuni vantaggi economici.
L’investimento della Sisal potrebbe infatti avere una forte ricaduta anche in termini occupazionali, dato che quando la nuova sala sarà a regime avrà necessità di almeno dieci nuovi assunti che – come previsto nel piano di assunzioni dei titolari – potranno arrivare a quindici in breve tempo. I lavori per la realizzazione del nuovo punto di ritrovo per gli amanti della dea bendata, sono iniziati in questi giorni e si concluderanno, con una previsione ragionevole, verso la metà di maggio, momento in cui è prevista l’inaugurazione «in grande stile» della struttura, «che sorprenderà per le soluzioni proposte e per le scelte anche architettoniche di utilizzo degli spazi». Il tutto avverrà in uno dei cuori pulsanti della città, lungo la strada principale della zona industriale e artigianale.
«Si tratterà – spiegano gli addetti ai lavori – di un vero e proprio casinò, altamente tecnologico e raffinato grazie alle nuovissime e strabilianti Vlt, che vuole accogliere il cliente nel migliore modo possibile, in un ambiente di gran classe». Insomma, niente a che vedere con la «classica» concezione della sala da gioco tradizionale e con l’attuale configurazione della agenzia Sisal, «che subirà profonde modifiche sia tecniche che concettuali».
 
La statistica
Ogni mese si spendono 300mila euro

La febbre del gioco è alta in tutta la nostra provincia. Senza contare la Valdinievole e Montecatini, tradizionali capitali della puntata, il numero dei giocatori si sta espandendo a macchia d’olio ovunque. Sulla montagna, si calcola per esempio che ogni mese vengano spesi 300mila euro fra Gratta e vinci e slot. Di gran lunga più alta, «incalcolabile» – sostiene qualcuno – la cifra per il capoluogo, che si appresta a veder spuntare nuove sedi specializzate per il gioco. La concorrenza è forte. Il numero dei locali è in aumento, di pari passo con gli appassionati, che stanno dilagando in ogni fascia di età, anche se fra i giovani è sempre più forte la «moda» della puntata on-line.

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[Fonte: La Nazione/Pistoia, 27.04.2011]
[Mercoledì 27 aprile 2011]

INCENERITORE. AVREMO INCENTIVI IN CAMBIO DI CHEMIOTERAPIE

di Alessandro Romiti


AGLIANA-PIANA. Un autentico black-out affligge il principale partito della piana, come dimostrato dalle tante reticenze e faziosità che vengono  espresse in questi giorni dal Pd. Già Federica Fratoni aveva  ben predicato tale suggerimento nella sua campagna elettorale e, in vista della prossima tornata elettorale su Quarrata, ecco che l’argomento viene rilanciato dalla  sponda montalese del partito.
Mentre il capogruppo Pd di Quarrata, Gabriele Romiti, interviene saggiamente nella IV commissione della Provincia di Pistoia dichiarando principalmente massima attenzione alla ricerca della “… salute dei cittadini, chiarezza, trasparenza e corretta informazione”, il gruppo dei Giovani Pd di Montale-Agliana espone, in un delirante comunicato stampa, che “È necessario un ripensamento della politica dello smaltimento dei rifiuti, senza demagogia e falsi allarmismi” e conclude auspicando per “… una futura chiusura e riconversione  (in quale tipo di impianto? n.d.r.) dell’inceneritore.”
Stupefacente giunge quindi la posizione del Pd montalese che, sperando in premessa che “… la posizione non venga strumentalizzata”, si differenzia però bene dagli junior (…e dunque, viene da chiedersi, cosa succederà quando diverranno senior nel Pd titolare?).
Le dichiarazioni rilasciate dal segretario Betti contraddicono nei fatti i continui richiami alla responsabilità e attenzione alla tutela della salute, delle quali i politici sono soliti riempirsi la bocca con ineguagliabile populismo.
Se è possibile pensare a un’effettiva “gratificazione economica” – restituita sotto forma di riduzione delle tariffe dei servizi, aumentate negli anni per l’arrivo della raccolta differenziata e la voragine del Cis –, qual è il giusto indennizzo per il risarcimento da una malattia grave? Quante chemioterapie saranno necessarie per l’ottenimento del risarcimento?  E ancora, quanto “varrà” una malattia  solamente  invalidante (diabete, ipertiroidismo, allergie)?
Il Pd ribadisce – incorrendo in un’espressione faziosa perché contraddetta dalla predicazione sistematica della volontà dell’incenerimento – che “la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente vengono prima di tutti”!
E. dunque, questi politici sanno di cosa parlano? Hanno udito le incredibili posizioni espresse nell’ultima sessione della commissione Ambiente provinciale che evidenzia le diffuse reticenze, le risposte evasive e/o distratte con il largo impiego di argomenti solo surrettizi?
Lo stesso sindaco Ciampolini ha ammesso (La Nazione del 19/8/2010) consapevolezza su di un periodo di anni in cui si sono registrati eccessi negli indici di mortalità dei concittadini che lei oggi amministra.
Questi politici – che si propongono come responsabili e consapevoli – hanno letto la più recente letteratura medica sugli impianti di incenerimento divulgati dalla dottoressa Gentilini? Sanno della coraggiosa battaglia di questo medico oncologo, che si batte per la prevenzione primaria dei tumori?
La scelleratezza di queste dichiarazioni è pesante e deleteria in modo proporzionale all’ampiezza dell’area esposta all’inquinamento. Non contento il segretario Betti, liberatosi da ogni pudore prosegue con autoreferenzialità  specificando che la posizione  è “…ispirata dal buon senso” (e, dunque ci dica dov’è) e che “…il potenziamento dell’impianto sia condizionato alla entrata in funzione da altri impianti previsti dal piano interprovinciale”.
Se Betti afferma che il piano interprovinciale è un puzzle, (autentico eufemismo è dimostrato dalle stesse contestazioni del Pd aglianese) come possiamo definire la più poliedrica, illogica e controversa posizione che il partito detiene sul fondamentale tema che investe in modo epicentrico la salute della comunità da tutelare?

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[Mercoledì 27 aprile 2011]