mercoledì 27 aprile 2011

INCENERITORE. LE MILLE CONTRADDIZIONI DEL PD


MONTALE-PIANA. Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato-stampa inoltratoci dal comitato per la chiusura dell’inceneritore di Montale, che ricorda anche come, sempre più spesso, la stampa strutturata tenda a snobbare gli allarmi che riguardano l’incenerimento dei rifiuti e la salute pubblica.
* * *
Partito Democratico:
la salute al primo posto
ma è inceneritore ad oltranza


Il Partito Democratico sembra voglia mostrare la sua vera natura di partito senza se e senza ma specie quando si tratta di affari.
Propone un premio per i comuni che ospitano gli inceneritori ma nel frattempo temono che la loro proposta venga fraintesa, così hanno già attribuito al lettore la responsabilità dell’equivoco. Tranquilli, nessun fraintendimento, è oramai assodato che il PD è disposto a barattare la salute delle popolazioni in cambio degli affari che si possono fare bruciando rifiuti, affari per altro sempre più incerti visto che anche le banche cominciano a nutrire dei dubbi.
La retorica del Pd non incanta più.
Possibile che non vi siano sussulti di coscienza negli aderenti quando – mentre affermano che l’importante è la salute – chiedono che si stabilisca un prezzo equo per la sua perdita?
Non solo propongono di continuare con questo fallimentare sistema di gestione dei rifiuti, ma addirittura rincarano la dose con il raddoppio dell’inceneritore, senza se senza ma.
Non si sono accorti che tutta l’area di ricaduta è pesantemente avvelenata dalle diossine? Non hanno capito che anche l’acqua e il latte materno sono pieni dei veleni rilasciati nell’ambiente dal loro caro impianto?
E con che faccia – per arginare le giuste critiche (definite dal loro gergo strumentalizzazioni) che fioccheranno sulla loro proposta di monetizzare la salute dei cittadini – continuano a sostenere che “la salute dei cittadini e la tutela dell’ambiente vengono prima di tutto e non possono essere svenduti”.
Sanno almeno che da tempo esistono delle valide alternative all’incenerimento?
Possono spiegare che razza di ragionamento è quello per cui bocciano un centro riciclo sostenendo che “… la presenza di altre strutture del ciclo dei rifiuti, pubbliche e private non lo rendono auspicabile”?
Non è che per caso vogliono dire che tutte le alternative che si stanno dimostrando valide e virtuose per tanti territori, qua sono respinte perché c’è un inceneritore che deve bruciare ad ogni costo anche perché in questi anni ha macinato tali e tanti debiti che i tre comuni rischiano la bancarotta?
La scelta inceneritorista della Regione Toscana sembra che non si possa discutere perché tanti e tali sono oramai gli interessi da garantire che indietro non si potrà tornare.
Sarà mica per questo che i loro amministratori non hanno mai mostrato interesse né per le raccolte differenziate – che nei nostri Comuni sono a livelli vergognosamente bassi – né per le filiere industriali del recupero di materia riciclata che (in mano a industriali più accorti) fanno crescere l’economia locale e l’occupazione ?
Cari “compagni” del Partito Democratico… siete fuori dalla storia e il vostro inesorabile declino ne è una dimostrazione.
Comitato per la Chiusura
dell’Inceneritore di Montale
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 27 aprile 2011]

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