venerdì 29 aprile 2011

AIAS: LA CONVENZIONE CHE SCADE, SCARAFUGGI E I QUATTRINI PUBBLICI CHE CI ESCONO DALLE TASCHE


PISTOIA. Leggiamo, in prima battuta, cosa scrive stamattina Il Tirreno – uno dei due giornali che, in buona sostanza, non hanno mai preso una posizione univoca sull’Aias.
E poi delineiamo e cerchiamo di tracciare alcune linee guida delle nostre opinioni, anche se rischiamo di prenderci dei disfattisti da parte di quella che Lo Trovato, presidente nazionale Aias, chiama la congrega bardelliana, peraltro bene appoggiata dalla politica (Berti, Fratoni, partiti e forze politiche) e dalla religione pistoiese (il vescovo Mansueto Bianchi).
A un giorno dalla scadenza del rinnovo della convenzione Aias/Asl Il Tirreno scrive:

Il caso Aias
Convenzione in bilico
manca un giorno
e l’Asl non ha deciso


Tocca alla Asl. Nella lotta senza esclusione di colpi che si sta combattendo da un anno tra l’Aias nazionale, nella persona del commissario Giulio Francesco Bagnale, e il consiglio direttivo dell’Aias Pistoia – ora Associazione pistoiese per la riabilitazione – il primo a decidere da che parte stare dovrà essere il direttore generale dell’Azienda sanitaria 3 Alessandro Scarafuggi.
Il contratto biennale che lega Asl 3 e Aias Pistoia per l’erogazione di servizi e prestazioni sanitarie in convenzione è scaduto il 31 dicembre 2010. In mancanza del nuovo accordo sulle tariffe tra Regione Toscana e Coordinamento dei centri di riabilitazione, è stato in un primo momento prorogato fino al 31 marzo 2011 e poi fino al 30 aprile 2011.
Manca un giorno. Scarafuggi dovrà dire chi ritiene sia, per legge, l’interlocutore giusto: Bagnale, che rappresenta l’Aias Pistoia, «un guscio ormai vuoto», nelle parole di Luigi Bardelli, o l’Associazione pistoiese per la riabilitazione, che dall’Aias ha deciso di uscire nell’assemblea straordinaria dei soci del 16 aprile approvando, attraverso modifiche allo statuto, anche il cambio di nome. Bardelli, supportato dal Collegio dei revisori e dalla volontà della maggioranza dei soci, ripete che l’Associazione subentra in tutto e per tutto, automaticamente, all’Aias Pistoia. Nel pieno rispetto della legge. E a riprova di questo ricorda che anche il giudice per le esecuzioni Filippo Fontani ha sancito che l’assemblea si è svolta regolarmente, senza opposizioni o contestazioni.
Bagnale, dal canto suo, spiega che i legali dell’Aias nazionale valutano se presentare ricorso. «Potrebbe essere del tutto inutile, perché per noi quelle di marzo e aprile sono stati due incontri fra privati cittadini, non più soci Aias».
Bagnale, legale rappresentante dell’Aias Pistoia, ha ricevuto nei giorni scorsi da Scarafuggi la bozza della nuova convenzione, in cui si ipotizza una contrazione del tetto di spesa del 5%. Il commissario ha già dato, al pari di Bardelli, la propria disponibilità a porsi come interlocutore.
Dalla Asl non trapela ancora alcuna notizia. Manca un giorno, ma la questione, si ricorda dall’ufficio stampa, «è molto delicata», e Scarafuggi non esce ancora con prese di posizione ufficiali. Ma dovrà farlo a breve.
«Il rinnovo, o la proroga delle convenzioni con l’Asl – ricorda Luigi Bardelli – è avvenuto a volte anche con qualche giorno di ritardo, senza conseguenze particolari. Noi attendiamo fiduciosi».
Ma dove porterà gli assistiti il patron di Tvl? Bardelli ritiene che sia diritto dell’Associazione lavorare nei locali di via San Biagio. Nonostante Bagnale. «Il presunto commissario – ribadisce – è entrato illegittimamente lì. Nel caso si presenti gli diremo che ha sbagliato “casa”. Per quello che ci riguarda, invece che un commissario, potrebbe essere anche un guardalinee».
[Fonte: Il Tirreno/Pistoia, 29 aprile 2011]
* * *


Certo il momento è grave.
È difficile, perché arriva sempre, dopo ogni rettilineo, la svolta che impone una scelta. E questa scelta tocca tutta a Scarafuggi.
Ma il manager dell’Asl dovrà tenere presenti alcune considerazioni di base dalle quali non può e non deve prescindere; e cioè che:

  1. sta per affidare, a chi dovrà prendersi cura dei meno fortunati, 6-7 milioni di euro  all’anno, tolti dalle tasche della gente della Toscana
  2. questi milioni sono destinati alla cura degli handicap, e a ciò solo ed espressamente finalizzati
  3. attraverso i documenti – e ribadiamo documenti – che abbiamo pubblicato su questo povero, ma inflessibile blog, si è potuto vedere (e senza che Bardelli sia stato in grado di smentirlo in alcun caso) che in passato (ma questo è avvenuto solo in un passato remoto…?) notevoli fette di queste risorse pubbliche, di questo denaro del popolo, sono transitate, con operazioni non del tutto limpide e trasparenti, altrove (Fondazione Santa Maria Assunta in cielo)
  4. non è vero che il commissario Bagnale ha bloccato i lavori del nuovo centro di via San Biagio – tant’è che ha scritto tre volte a Bardelli & C., pronto a compartecipare alle spese, ma a condizione che si facesse chiarezza nell’amministrazione della ex-gestione Bardelli; e per il futuro
  5. non è vero che Lo Trovato abbia disatteso l’accordo transattivo del 22 febbraio scorso, ma al contrario è stato Bardelli a non fare quel passo indietro che stava alla base dell’accordo stesso: rinunciare alle cause e al contenzioso oggi giacente a Roma
  6. non è mai stato vero quello che Bardelli ha sbandierato come spauracchio: scenari da dismissione della sede Aias di Pistoia e crisi dell’occupazione per colpa di Bagnale, dato che la sede pistoiese ha continuato a svolgere – e non certo peggio di prima, a quanto ci risulta – la sua attività di assistenza istituzionale
Al pari di queste considerazioni, e con non minore responsabilità, sia Berti, sia Fratoni, sia il vescovo di Pistoia, Mansueto Bianchi – sinora sempre muto e reticente su qualsiasi aspetto-Aias, e nonostante le nostre sollecitazioni e tutte le sue dichiarazioni sulla necessità che la Chiesa-istituzione debba farsi paladina della trasparenza, della correttezza e della giustizia – dovranno finalmente far vedere da che parte stanno: se da quella del popolo che lavora anche per il prelievo sanitario e per la ridistribuzione delle risorse a vantaggio dei deboli e dei bisognosi, cioè per il corretto e trasparente impiego dei quattrini pubblici; o dalla parte, invece, di chi, cavalcando, senza farsi tanti problemi e scrupoli, questo tema, si esibisce in mille acrobazie, ma non fornisce alcuna prova dirimente né di limpidezza né di chiarezza circa la propria azione amministrativa in relazione alle risorse che provengono dalle tasche di tutti.
Sta qui la differenza: nello scegliere un campo al quale, sia la politica che la religione pistoiese, hanno il dovere di chiedere garanzie – e le più sicure possibili.
E intanto Bardelli, prima di rivendicare la propria biblica primogenitura, cominci a spiegarci perché e come, nella sua amministrazione democratica della vecchia Aias, ha silurato l’assistenza alle patologie emergenti (pazienti autistici); ha licenziato e, in qualche modo, perseguitato chi di queste nuove patologie si era fatto missionario, antesignano e portavoce. E lo faccia – se davvero ama Dio come dice ed è rispettoso della verità – con ricchezza di particolari, ma soprattutto con documenti e non con parole profetico-apocalittiche come di solito ama fare. Ci convinca, insomma, di aver fatto davvero il bene dei diseredati e della città, dalla quale oggi Luigi Egidio pretende di essere santificato.
Continui, poi, Scarafuggi, che deve meditare, come gli si conviene, su questo mistero buffo in queste sue ultime 24 ore. E agisca dimenticando la seconda parte del suo cognome: non deve fuggire dinanzi alle proprie pesantissime responsabilità, per le quali sarà giudicato.
Poi farà, ovviamente, come crede – o come il partito trasversale della convenienza, unico vero partito della mentalità pistoiese che tende a lavare (ma forse, meglio, a non lavare) i panni in casa, gli imporrà forse di fare.
Ma Scarafuggi deve anche sapere che

  1. la gente è stufa di tutte le confusioni bardelliane e della litigiosità di Luigi Egidio; una gente che non ha voce perché nessuno gliela dà sugli organi di informazione strutturata
  2. la gente vuole chiarezza su come vengono spesi i soldi che le vengono prelevati dallo stipendio
  3. la gente chiede rigore morale e non la solita complice reticenza di circostanza sostanziata dall’immoralità perbenistica del volemosebbène.
Sì, signor Scarafuggi. È arrivato il momento di prendere la scopa e di spazzare: ma davvero e non facendo finta. Ma davvero e con grande energia.

E prima che Lo Trovato, incazzato per tutta questa fumarola da Campi Flegrei sollevata da Bardelli e dai suoi irriducibili e protetta dalla Pistoia del conformismo, si alzi una mattina e decida di salire – e forse sarebbe l’ora! – le scale di una Procura della Repubblica per chiedere chiarezza certa una volta per tutte nel vero nome del popolo italiano.
e.b. blogger
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[Venerdì 29 aprile 2011]

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