«Pretendiamo che il dipendente
pubblico faccia il proprio dovere e tanto più lo faccia quando è tenuto a dover
“narrare” l’andamento di un servizio, quale quello sanitario, secondo verità e
completezza, per come è e non per come gli dicono di doverla scrivere»
Da La Nazione del 17 febbraio 2017 |
PISTOIA. Finalmente anche La Nazione,
in cronaca locale, da svariati giorni e a pagina doppia, sta denunciando i
disservizi dell’ospedale, il famoso “gommone” San Jacopo, attraverso lettere di
privati cittadini e rilevazioni sul posto fra utenti e operatori sanitari.
È di stamani, 17 febbraio, la reprimenda del Sindaco
Bertinelli sulle sale operatorie inattive e sulla necessità di “darsi una
mossa”.
Siamo soddisfatti, noi di allora “Quarrata News”,
poi di “Linee Future” e, fra pochi giorni, alla faccia di chi voleva chiuderci
la bocca, con il nuovo quotidiano on line che si chiamerà “Xyz” – lo vedrete al momento opportuno.
Sono anni che denunciamo, nel quasi più
assoluto silenzio, questo ecomostro che non offre servizi “umani”, che ci costa
di solo affitto ben 19milioni di euro l’anno per 19-20 anni, e che è la
perfetta sintesi della criminalità politica regionale.
Abbiamo denunciato, provato e dimostrato che
questo ospedale è un insulto al buon senso e alla corretta gestione del
pubblico denaro fin dalla sua nascita e dalla scelta del luogo.
Di contro, abbiamo quasi quotidianamente
assistito alla pervicace e ignobile descrizione di un’efficienza che non c’è,
di una razionalizzazione dell’offerta sanitaria che esiste al contrario; alla
soppressione dell’Ospedale Pacini di San Marcello sbandierata come “potenziamento”
anche nei giorni nei quali con un camion e alla chetichella venivano smontati i
letti e le apparecchiature di chirurgia; alla situazione pre agonica dell’ospedale
di Pescia e a tanti altri disservizi dei quali non si è mai voluto
ufficialmente parlare.
Talvolta un piccolo ufficio e una altrettanto
evidentemente piccola persona, riescono a modificare artatamente le realtà
visive e direttamente provate oramai da anni.
Ci riferiamo all’ufficio stampa dell’Asl 3 prima
e dell’area Vasta adesso, dirette da chi possiede la qualifica di giornalista e
dovrebbe riportare la verità sostanziale dei fatti nella loro intierezza e nei
limiti della lealtà e della buonafede nei confronti del pubblico lettore che
paga gli stipendi con le tasse, e non nelle “comande” che provengono dalla
“cucina”, cioè da quelle stanze del potere, dove si servono piatti rancidi agli
utenti-pazienti (leggi servizi) e che una compiacente e servile posizione, acquisita
per grazia di Dio e volontà del Pd, cerca di trasmettere alla pubblica opinione
come cosa buona e giusta.
Dante ci dice con molta schiettezza, attraverso
le parole di Cacciaguida: “Tu proverai sì come sa di sale | lo pane altrui, e
come è duro calle | lo scendere e ’l salir per l’altrui scale”.
Non ci aspettiamo, per primo chi scrive, il
dono della intransigenza morale e della predisposizione al martirio: ma la
coerenza la pretendiamo, il diritto-dovere di narrare la verità lo pretendiamo.
Perché i soldi per mantenere questi carrozzoni
indecenti di uffici stampa li tiriamo fuori noi e perché la Sanità non è roba
“loro”. “Loro” possono anche chiudere l’Ospedale Psichiatrico Giudiziario di
Montelupo, ma presto può darsi, in perfetta sintonia con il Pci, dal quale
quasi tutti provengono, che debbano farci una visitina più o meno lunga secondo
i rituali dei processi popolari dei soviet; o forse stanno mettendo le mani
avanti…
Sia come sia, e lo diciamo con serenità ma con
franchezza, uno ha diritto di fare lo sguattero al padrone nel privato, e
accondiscendere a tutti i desiderata del capo: ognuno ha la propria dignità.
Nel settore pubblico, che stiamo pagando lacrime
e sangue per consentire ancora stipendi faraonici a inquisiti e farabutti di
vario genere, questo non lo consentiamo.
Pretendiamo che il dipendente pubblico faccia
il proprio dovere e tanto più lo faccia quando è tenuto a dover “narrare”
l’andamento di un servizio, quale quello sanitario, secondo verità e
completezza, per come è e non per come gli dicono di doverla scrivere.
E voi, signori medici, paramedici e
quant’altro, voi che vi state spaccando la schiena, sotto numero, con orari
impossibili e ingiusti terminali delle quotidiane lamentele e dei disagi degli
utenti che non comprendono come tutto il guano abiti in via Pertini, sede
dell’Asl o al San Jacopo, datevi una mossa e pretendete che la dignità che il
vostro ufficio comporta sia riconosciuta e, quella sì, resa pubblica!
Non abbiate timore: questi timonieri della sanità
pubblica e i loro servitorelli non sono leoni, sono pecore.
Cominciate a ruggire: dalla vostra parte avrete
la gente!
Felice De Matteis
Scarica e leggi: https://www.scribd.com/document/339594827/La-Nazione-e-La-Sanita
_______________
E in questo momento il Consiglio Comunale di
Pistoia sta proprio discutendo della sanità di S.E. il Granduca di Toscana e
della sua Serenissima Consorte, l’Arciduchessa Stefania Saccardi…
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.