lunedì 24 dicembre 2012

FANUCCI A PISTOIA: «PER ME LA POLITICA NON SARÀ MAI UNA PROFESSIONE»


Il renziano Vicesindaco di Montecatini ha parlato del suo programma

PISTOIA. Primo incontro della campagna elettorale di Edoardo Fanucci nella città di Pistoia. In un locale del centro, il vicesindaco di Montecatini, da ieri ufficialmente candidato alle primarie del 30 dicembre, si è presentato ai cittadini e ha ascoltato le loro istanze.

“Non farò facili promesse – ha detto – sarebbe poco serio e la politica non ha più bisogno di pagliacci. Garantisco, piuttosto, il mio impegno costante in favore del territorio. I deputati lavorano in Parlamento soltanto dal martedì al giovedì: il tempo restante devono spenderlo, a viso aperto, per un contatto con la gente. Non esiste una separazione fra la Valdinievole e Pistoia, dobbiamo unire e guardare oltre ai confini a cui siamo abituati”.
Fanucci, nel suo lungo intervento, ha trattato temi centrali, fra cui la diminuzione dei costi della politica, della spesa pubblica e proposto ricette su come uscire dalla crisi.
“Bisogna scommettere sul lavoro, accompagnare la crescita delle aziende in salute e sostenere la ripresa di quelle in affanno”. La riduzione delle tasse, invece, deve partire da chi negli ultimi anni è stato penalizzato “ovvero dai lavoratori dipendenti e dai pensionati. Va ridotto il cuneo fiscale, in modo da portare più soldi in busta paga. Il divario fra i ricchi e i poveri, altrimenti, rischia di allargarsi”.
Poi, il plauso alle associazioni di volontariato. “Sono la ‘terza gamba’ della società. Svolgono un ruolo fondamentale e aiutano chi è più in difficoltà a superare la crisi”.
La lotta alla burocrazia è uno dei punti significativi del programma di Fanucci. “Non è possibile che in Italia le aziende aspettino anni per ottenere autorizzazioni che all’estero sono pronte in poco tempo. La risposta, quando arriva, è fuori tempo massimo e le imprese sono costrette a rinunciare ai loro progetti perché ormai non più attuabili”.
Infine, prima del brindisi, un impegno forte di fronte alla platea. “Per me la politica non sarà mai una professione, perché voglio essere libero di scegliere per la gente che rappresento. Sono un inguaribile ottimista: cambiare il Paese è possibile, ma dobbiamo investire sui giovani e sulle idee innovative”.
[comunicato]
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[Lunedì 24 dicembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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