di
ALESSANDRO ROMITI
AGLIANA. Non è un segreto che non ho
stima del mio ex-sindaco Magnanensi. I motivi sono diversi: spedito ad Agliana
dalla nomenklatura, ha gestito l’amministrazione alla maniera di un commissario
politico Pcus; ha monopolizzato le iniziative culturali tramite le
associazioni a favore dei suoi sodali; ha depresso la partecipazione dei
cittadini; ha creato i presupposti per l’aumento esasperato della Tia negando
una virtuosa gestione a “freddo” dei rifiuti; ha raggruppato i plessi
scolastici in un unico istituto comprensivo “statalizzando” l’educazione con un
poco arioso progetto d’omologazione; ha assicurato il perpetrarsi del danno
ambientale del territorio – oggi conclamato da polveri fini e diossine, indotto
dall’incenerimento indiscriminato dei rifiuti nel suo gioiellino, l’impianto
del Cis, giustappunto.
Di fatto, lui vive
a Pistoia, nell’amena località di Candeglia a ben dieci chilometri e non ha
alcuna sofferenza o disturbo. La corrispondenza pubblica su facebook con alcuni
dei suoi aficionados – pronti a confortarlo dopo la pesante batosta
elettorale –, mi consente di pubblicizzare alcune suggestioni, trapelate da
testi genuini e ben utili alla comprensione delle sue mire politiche riflesse
nella comunità delle struggenti predicazioni dei suoi amici o
“garantiti”.
Questo il testo
apparso dopo l’esito delle parlamentari:
Paolo
Magnanensi. Non abbiamo vinto.
Forse non sono
ancora maturi i tempi per i “battitori liberi”, ma abbiamo aperto uno
spiraglio. Da qualche parte si deve pur cominciare a cambiare le cose! Diceva
qualcuno: l’etica richiede coraggio!
È stato un po’ come
correre il gran premio di Formula 1... avendo una panda! Anche se alla guida ci
fosse stato Schumacher, sarebbe stato difficile piazzarsi...
Il motore di quella
panda, però - ossia la conoscenza del territorio e il supporto delle persone -
non viene spento.
Tutti i consensi
raccolti non verranno dispersi! Da lunedì sarò a fianco dei vincitori ai quali
vanno i miei auguri. Sono particolarmente contento di vedere l’ottimo risultato
di Caterina ed Edoardo persone capaci e giovani promettenti.
Ovviamente
continuerò il lavoro da amministratore, affinché, nell’ambito delle competenze
della Provincia, si possa proseguire nel percorso d’atti concreti per
supportare lo sviluppo del nostro territorio, sia dal punto di vista sociale
che economico.
Grazie ancora a
tutti!
Paolo Magnanensi
Marco Gori. Caro Paolo, sono dispiaciuto che
il risultato non ti sia stato favorevole. So però che non mollerai e continuerai
a lottare per raggiungere i tuoi obiettivi per il bene della comunità e di
questo ti ringrazio. Con Elda auguro un felice Anno Nuovo a te, Laura e
famiglia.
Francesco Pietro
Mazzetti. Vorrei dire hanno
perso gli altri coloro che non ti hanno votato. Hanno perso un’occasione
comunque avanti tutta e poi vedremo ciao a presto e a bene.
Pd Agliana. Come Pd Agliana abbiamo
sostenuto la candidatura di Paolo Magnanensi firmando in larga maggioranza per
farlo candidare. Adesso ci aspetta il responso delle urne. Paolo sicuramente ha
dimostrato di essere un bravo amministratore e quindi di poter contribuire al
futuro parlamento e futuro governo! Buon voto a tutti.
* * *
Incominciando dal
fondo, ecco l’analisi filologica del documento.
Pd Agliana. Il partito, dopo la tempesta
renziana, è ancora stordito dagli imprevisti effetti laceranti, certamente
esiziali per la sua stabilità e non più reversibili, come ha dimostrato la
bocciatura del Magnanensi alle parlamentarie. Mai come ora il Pd dimostra
sicuri affanni, riconducibili alle enormi contraddizioni conseguenti alla poco
accorta conduzione della “res publica” – e segnatamente della grave emergenza
ambientale del territorio. Le farneticazioni dei consiglieri di maggioranza
portate negli ultimi consessi consiliari – e per iscritto, tanto erano
costruite ad arte sulle mozioni del “raddoppio” e della questione “polveri
fini” – sono una cambiale messa all’incasso e prossima a scadere. Il responso
delle urne è stato un bel Basta! Lo avranno capito i fedeli compagni aglianesi?
Il banco di prova delle parlamentari ha sconfessato il Pd locale, risultando
vero il contrario: Paolo, non ha affatto dimostrato di essere un bravo
amministratore.
Francesco Pietro
Mazzetti. Mazzetti – noto
agente immobiliare – dopo aver punito il compagno Razzoli a Montale e così aver
consentito il più salutare, quanto inaudito, ribaltamento politico dopo sessant’anni
di monocolore (lui risiede proprio sul confine comunale e dunque, ha interessi diffusi
su entrambi i territori) auspica il “rilancio”. Cosa avrà voluto intendere con
quel “…avanti tutta e poi vedremo”? Chiara l’indicazione di un nuovo
governatorato che potrà essere invocato alla tornata elettorale del 2014. La
nostalgia è davvero incomprimibile per questi simpatici e affiatati amiconi…
Marco Gori. Gori è uno stimato ragioniere
aglianese, già bancario, ora pensionato. Già inquadrato dal Nostro – non è un
dettaglio – nel Cda del Cis sotto il biennio di Angelo Fazio, è stato ben
lautamente stipendiato per tale impegnativo incarico. Egli non piange per la
batosta registrata, ma – ricorrendo a grande enfasi, più sobriamente e
attentamente – perché “…il risultato non ti sia stato favorevole”(!?). Ciò è un
grande, quanto ridicolo, eufemismo, farcito di retorica. Cosa avrà pensato
quando ha scritto la proposizione “…raggiungere i tuoi obbiettivi per il bene
della comunità”? Farebbe meglio a protestare per la pesante congiuntura
sanitaria in cui versa il territorio, ovverosia la comunità inerme. Lo sa che i
suoi adorati nipoti quando svolgono attività sportive all’aperto (la statistica
dice che ai settantenni, il processo d’intossicazione è consolidato e
irreversibile, dunque stia pure tranquillo), sono esposti a dosaggi di Pm10
quasi doppi ai limiti di legge per oltre due mesi all’anno? Quale altro
obbiettivo dovrebbe avere un amministratore per la tutela della cittadinanza se
non quello precipuo della salute? Non mi dica che non ha mai consultato la
corrispondenza pubblicata dall’Ordine dei medici e dell’Usl 3…!
Paolo Magnanensi. E adesso veniamo al Nostro,
autodefinitosi “battitore libero”: libero da chi? E soprattutto da cosa?
L’esegesi del testo
permette di riconoscere nell’incipit una predicazione davvero illuminante (i
maliziosi come me, penseranno subito a un lapsus freudiano): il “noi” è plurale
maiestatis (e ciò non mi sorprenderebbe affatto, comunque, vista la sua
indiscussa potenza) o, diversamente, è riferibile alla comunità degli accoliti
e simpatizzanti che vedono assicurati i loro interessi nell’eventuale
restaurazione proponibile dall’ipotesi di un successo elettorale?
Sulla proposizione
“…l’etica richiede coraggio” dovrei richiamare un suo diverso e smaccato
pensiero, espresso in un momento di confidenza al presidente di Legambiente,
che lasciò sbalorditi i presenti dalla dichiarazione resa dopo una Commissione
Ambiente, e che riporto per come conosciuta: “la politica – disse il Nostro -
non è etica”.
E allora: mutatis
mutandis anche per i politici del Pd?
Degno di
sottolineatura in rosso il periodo autoreferenziante con la metafora del “Gran
premio di F1”: il Nostro, individua la responsabilità della sconfitta nel
veicolo di cui è stato posto alla guida (leggasi panda/Pd). Altrimenti,
avrebbe vinto, ne è sicuro: nessuna autocritica o sconfessione. Egli, si
riconosce da subito pronto a “…porsi al fianco dei vincitori”. Lo credo: l’appartenenza
alla nomenklatura presuppone atti di fede incondizionata, ancorché
innaturali e controversi. Fa bene dunque a concludere affinché si possa
proseguire nel percorso d’atti concreti per “…supportare lo sviluppo del nostro
territorio” e non è un caso – ma una precisazione confessoria caratterizzante
della logica sottesa all’uomo politico – quello d’essersi dimenticato di voler
supportare il punto di vista “ambientale”.
E dunque, amici, lo
rivedremo in lizza per il governatorato aglianese?
Cliccare sull’immagine
per ingrandirla.
[Mercoledì 2
gennaio 2013 - © Quarrata/news 2013]
Perché una così importante risorsa sprecarla a Roma.
RispondiEliminaIl suo straordinario talento va utilizzato per accendere tutte le mattine lo straordinario MO.TO.Re al CII di Campo Tizzoro; per fare le pulizie e a raccogliere le foglie secche da bruciare nell’innovativo generatore in fase di progettazione da parte dei ricercatori del polo tecnologico, in compagnia della pittrice per annaffiare le piante e i giardini, all’altro straordinario politico “Il Mastella Toscano” Oreste Giurlani e al cartomante di sVentura della Montagna.
Solo in questo modo possiamo rilanciare e far tornare ai vecchi splendori la Montagna Pistoiese.
Se non siete convinti, fate le primarie anche per questi incarichi e vedrete che saranno loro i vincitori.
A me, mi basterebbe che andasse a recuperare quella decina di milioni di € volatilizzati come farfalle tra le valli montane. O che recuperasse i milioni "succhiati" dagli amici "untouchables", che erano stati solo "sospettati" dal buon Bertinelli (che non ci vedeva chiaro, ma non volle scavare meglio). E che dite degli stupendi affitti pagati dall'Amministrazione comunale a insospettate società immobiliari per degli immobili "vuoti".
RispondiEliminaChe dite, sarebbe davvero una grande risorsa per la comunità locale, anche solo il recupero di queste tre pesanti falle. Questo è davvero "fare del bene". Paolo, ti prego, fallo e non ti difendere dicendo che le Tue competenze sono in Provincia e non in Comune a PT. Devo scrivere forse al Bruni o al Niccolai? Il popolo Ti ringrazierà davvero e forse, avrai così una nuova primavera....
MDB
Purtroppo nelle realtà locali non servirebbe una tempesta politica ma un vero e proprio tsunami per riportare una ventata di novità, in odore di alternanza e sradicare certe abitudini e interessi consolidatisi in decenni di gestioni monocolore.
RispondiEliminaNon biasimo però chi invoca il ritorno di Magnanensi: la fedeltà si sa è l'unica virtù che paga in politica.
Luca Benesperi
Consigliere Comunale PDL Agliana
Riceviamo da Silvia Gori:
RispondiEliminaCaro Alessandro, oltre che pubblicare articoli potresti anche rispondere alla posta che ricevi in privato! Visto che non lo hai fatto ho deciso di rendere pubblico ciò che ti ho scritto in data 4 Gennaio: «Caro Alessandro, sono Silvia, la figlia di Marco Gori. In merito all’articolo da te pubblicato su Quarratanews so che ti sei chiarito con mio padre in toni assolutamente cordiali (come del resto era necessario che fosse). Consentimi però di dirti che mi ha fatto molto dispiacere sentire alludere all’età non più giovanissima di mio padre e fare riferimento ai suoi “adorati nipoti”, senza poi parlare della sua foto incorniciata sotto l’”elegante” titolo “Volete facebook? E pigliatevelo!”. Le cose si possono dire e fare in tanti modi, ma sempre nel rispetto della dignità delle persone e della loro sfera privata: mi auguro che tu ne tenga conto. Con amicizia. Silvia Gori”.
Orazio diceva: “est modus in rebus”...