Qualche
riflessione pura prendendo spunto dal giubileo dell’Apr-Onlus di Luigi Egidio
Bardelli, una vera e propria «Isola che non c’è» da favola di Peter Pan –
Tutti sanno ma nessuno interviene – Non basta l’ostentazione
della legalità per farne un valore davvero intimo e condiviso
PISTOIA. Capita di trovare, tra
gli eventi di questo periodo, il concerto della Scuola Comunale di Musica “Teodulo
Mabellini” per il cinquantesimo anniversario della Apr/Onlus, nella sede di
villa Puccini – il Villone per i pistoiesi – a Scornio. Precisamente
il 5 gennaio 2013 (1).
Il primo
pensiero va a Niccolò Puccini, che aprì nel 1830 il proprio parco non solo
alle persone elette ma a tutti coloro che non fossero pubblicamente e
moralmente odiosi.
Questa
persona speciale e fondamentale per Pistoia, su cui si tornerà inevitabilmente
a parlare, intendeva fare gli italiani anziché
fosse fatta l’Italia:
intendeva cioè rievocare le memorie dei
grandi d’Italia a risveglio dei timidi ed educazione dei giovani o forti di
sentimenti. Motivo per il quale preferì, ai soliti simulacri di Veneri o altre bugiarde e viziose divinità, la
rappresentazione di allegorie e categorie umane, come l’industria, l’arte
agricola e la legge.
La legge
appunto. Leggendo un’ordinanza del tribunale di Roma (vedi e scarica) risulta
inequivocabilmente incontrovertibile che l’Apr, di cui si celebra
paradossalmente il giubileo, non è legittimata a esistere: anzi, a termini di
legge, non esiste proprio!
Appare
quindi davvero prodigioso il fatto che la Scuola Comunale di Musica celebri il
cinquantenario di un soggetto inesistente.
A voler
esser fiduciosi, tuttavia, si potrebbe anche pensare, essendo in clima post-natalizio,
che ci sia di mezzo qualche regalo, perché, al momento, questo di Luigi Egidio
Bardelli è sicuramente un pacco a tutti gli effetti.
È vero o
non è vero che Pistoia ha celebrato, lo scorso 6 dicembre (vedi), il premio Nazionale
Antonio Caponnetto per la cultura della legalità?
La cultura
della legalità, in altre parole, si deve racchiudere in questi eventi – peraltro
ostentati a Pistoia fino all’inverosimile, come dimostra la gigantografia di
Falcone e Borsellino, lasciata in bella vista per un anno sulla facciata di
palazzo di Giano (2) –, che rischiano di apparire di facciata, o deve anche
diventare una prassi autenticamente vissuta nelle normali procedure del vivere
civile?
I sommi
garanti e custodi delle istituzioni legalitarie, a partire dal Prefetto di
Pistoia, ritengono che, nella fattispecie di questa vicenda dell’Apr, tutto sia
a posto e perfettamente legale, oppure che ci possa anche essere qualcosa di
anomalo e quindi qualche margine di modifica dello status quo, sul quale
nessuno intende mettere le mani?
Il
riferimento al Prefetto è dovuto al fatto che il dottor Mauro Lubatti rappresenta
lo Stato e inoltre avrà sicuramente avuto notizie della già citata giornata
dedicata a Caponnetto e dei temi in essa affrontati, in particolare l’impegno
contro il silenzio e contro l’indifferenza, che non possono
essere lasciati solo nelle fragili mani di Libera di Alessandra Pastore.
Argomenti,
tutti questi, che non è difficile immaginare che siano stati oggetto d’attenzione
nel tradizionale incontro prefettizio per lo scambio di auguri del 21 dicembre scorso
con le altre autorità cittadine invitate in piazza San Leone (3).
Eppure
nessuno ha fatto una mossa, anche se tutti sanno alla perfezione come stanno le
cose (4).
E ora,
signori lettori di destra, di sinistra e di centro, donne e uomini, giovani e
vecchi, italiani e no, alti e bassi, neri e bianchi, occupati e disoccupati: dite
se è possibile credere in questa Democrazia e in questa Legalità;
e alzarsi la mattina e andare al lavoro felici di faticare per pagare il cumulo
delle tasse che paghiamo, e l’Imu e la benzina dello strozzinaggio, e il gas
supercaro degli accordi russi del Governo Prodi-D’Alema (Gabanelli/Report)
in lode e gloria di uno Stato che si presenta così. O anche semplicemente
entrare in un luogo di culto per pregare fiduciosi e speranzosi, pur sapendo di
avere una Chiesa che non vede niente e che niente fa per vedere…
Buon 2013,
sì. Ma è possibile un augurio di questo genere fintanto che ci saranno
situazioni così spudoratamente ignorate e tollerate in una sorta di totale
indifferenza e cecità?
Quarrata/news
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[Mercoledì
2 gennaio 2013 - © Quarrata/news 2013]
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