In tutte le parrocchie una lettera del
vescovo il giorno dell’Epifania – La Chiesa di Pistoia fa i conti con i
“ricomincianti”
di Mauro Banchini [*]
PISTOIA. La Chiesa di Pistoia ripristina il cosiddetto “catecumenato
degli adulti”: un cammino di accompagnamento alla fede cristiana di chi, in età
decisamente più adulta rispetto ai percorsi tradizionali, chiede di essere
battezzato e, dunque, di diventare cristiano. E parte proprio nel giorno in
cui, secondo il detto popolare, “tutte le feste le porta via”: cioè il 6
gennaio (che nel 2013 cadrà di domenica), festività dell’Epifania (cioè
manifestazione pubblica) di Gesù.
Quel giorno, al termine di ogni messa,
sarà data lettura, in tutte le parrocchie, di una comunicazione del vescovo in
cui si annuncia il ripristino di questo particolare cammino di fede (la lettera
del vescovo sta per essere inviata a tutti i parroci, ma il cammino è già stato
discusso e approvato in Consiglio presbiterale e con i Vicari foranei). Nei
giorni successivi in ogni parrocchia saranno raccolti i nominativi delle
persone che nel frattempo avranno chiesto di essere coinvolte e il percorso
inizierà in Quaresima.
Si attua così – scrive don Cristiano D’Angelo,
vicario diocesano per la Pastorale – uno dei punti del programma pastorale 2012/2014
indicato dal vescovo Mansueto Bianchi e intitolato proprio “ripristino del
catecumenato degli adulti”.
Con questa espressione ci si riferisce
alle persone adulte, mai battezzate, che richiedono questo primo sacramento
(“Un fenomeno – scrive mons. Bianchi – che sta crescendo in tutta Europa – e
che al di là dei numeri ha una sua importanza qualitativa perché ci offre l’occasione
per metterci in uno stato di missione, ci dà un metodo e un percorso di
annuncio ai cosiddetti lontani”). Nella realtà pistoiese, i numeri degli adulti
che chiedono di essere battezzati perché non lo sono stati da piccoli, non
sembrano molto alti: qui il fenomeno è ancora limitato (sono appena una decina
di persone all’anno) ma certo in crescita, accompagnato anche da un certo
numero di immigrati adulti che si convertono al cristianesimo
La Chiesa di Pistoia inizia dunque un
nuovo percorso – ancora sperimentale – per accompagnare al Battesimo chi chiede
di diventare cristiano: viene creata una equipe diocesana, saranno annunciati i
calendari degli incontri di nuova educazione alla Fede con una durata non
inferiore a due anni (“essendo questo il tempo minimo perché chi non sa nulla
del Vangelo e della vita cristiana possa conoscere a sufficienza i fondamenti
della fede cristiana” scrive don D’Angelo) e la celebrazione dei Battesimi sarà
fatta da vescovo, per tutti gli adulti, in Cattedrale il giorno di Pentecoste.
Sul sito web della diocesi (www.diocesipistoia.it)
nelle pagine dell’Ufficio Catechistico sarà approntata una sezione specifica
per il Catecumenato degli Adulti.
Oltre agli adulti che chiedono il
Battesimo, esistono poi altre due tipologie di persone adulte in ricerca di un
nuovo cammino di fede: quelle, già battezzate, che si accostano per la prima
volta al sacramento della Cresima (magari perché chiedono di sposarsi in Chiesa
e allora si rendono conto di non aver completato l’iniziazione cristiana, cioè
di non aver “fatto Cresima”) e i cosiddetti “ricomincianti”.
Con quest’ultima espressione (“non
brillante”, riconosce il vescovo) si intendono quelle persone che pur avendo
ricevuto i sacramenti del Battesimo e della Cresima, si sono poi allontanati
dalla Chiesa e dalla vita di Fede: arrivate per loro “nuove stagioni di vita”,
sentono però il bisogno e decidono di riaccostarsi alla Fede (“della loro
identità, coscienza e conoscenza cristiana – prosegue mons. Mansueto Bianchi –
poco o nulla rimane: c’è però la preziosità di un desiderio, di una spinta, da
non lasciar cadere”). Per loro (sulle 150 persone adulte ogni anno che chiedono
la Cresima e un numero indefinito di adulti che vogliono “ricominciare”) sono
previsti altri specifici cammini.
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[Mercoledì 26 dicembre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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