di ALESSANDRO ROMITI
AGLIANA-PIANA. Condivido il commento del
lettore Mario Bonesi sul post, anche se non conosco bene Caterina Bini, tanto
da potermi convincere sulla sua autentica capacità di rinnovamento del PD. Ho ricevuto
la consigliera regionale in un’assemblea pubblica a Montale dove ero moderatore
(vedi) e ne ho apprezzato – insieme agli altri
componenti del Comitato – la sua disponibilità al confronto critico più
esacerbato sulla grave minaccia dell’inquinamento causato dall’incenerimento
dei rifiuti.
La
freddezza e l’indifferenza delle istituzioni sofferta in un lustro di battaglia
antinceneritorista (vedi) ha reso i cittadini molto
sensibili alle aperture di considerazione delle denunce e istanze: con Caterina
abbiamo trattato il merito degli argomenti e non si è mai permessa – diversamente dai suoi colleghi politici inceneritoristi spinti –
di contestare il metodo spostando l’attenzione dalla luna, al dito.
Non
ho ricevuto nessuna promessa d’invito o prelazione verso altre sedi politiche (neanche
le avrei gradite: a tutti è noto che, sia io sia il Comitato, siamo invisi ai
palazzi della politica del Pd) e quindi non ho nessun interesse da difendere,
sfruttando l’auspicato successo di Caterina al Parlamento, ma mi fido del mio
naso e credo, che lei mi abbia davvero dimostrato uno stile distinto, con un
diverso approccio, già espresso dalle iniziative critiche contro l’assessore
Ceccobao per la vicenda del trasporto dei treni (vedi).
Come
dite? Il partito garantisce il successo solo ai boiardi strutturati, ovvero alla nomenklatura? Che quindi, la consigliera Bini, essendo stata politicamente
poco allineata e altre volte troppo “autonoma”, avrà “poca “corda”?
Non
m’importa affatto.
Sarà
comunque un altro colpo di piccone al
muro di gomma che ci circonda e che verrà così – spero presto – progressivamente
ma inesorabilmente demolito per lasciare il posto a una nuova e diversa classe
politica, sensibile all’attuazione di progetti davvero più vicini alle istanze
dei cittadini in ricerca di quel rispetto e tutela dei “beni comuni” con criteri
d’indirizzo democratici, praticati e non solo predicati al vento.
Il
voto è l’unico momento in cui il cittadino può dire qualcosa e io intendo farlo,
comunque.
Non
svegliàtemi.
Auguri
a Caterina Bini, esortandola – questo sì – a restare vicina alla gente.
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[Venerdì
28 dicembre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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