SAN
MARCELLO-MONTAGNA. A
proposito del nostro post Le fusioni e i vescovati son dal cielo destinati?
(vedi),
il dottor Roberto Orlandini ci ha inviato la lettera che segue:
Buongiorno
Signor Bianchini.
La Sua lettera è
indirizzata a me quindi le rispondo personalmente.
La autorizzo a
pubblicare questa mia.
Cercherò di
rispondere alle questioni che mi pone.
Prima di tutto
mi spiace se Lei o i suoi colleghi vi siate sentiti offesi dalle mie parole in
sede di conferenza, ho probabilmente usato un termine sbagliato di cui mi scuso,
ho detto “polemiche”, si trattava invece di “opinioni” del tutto legittime.
Quello che
intendevo dire che mi piacerebbe che ci si focalizzasse sulla proposta di
Comune Unico.
Per quanto
riguarda il fatto che come Quarrata News vi occupate dei problemi della
Montagna Pistoiese penso sia una cosa che fa bene alla Montagna stessa e poco
importa del nome della testata, anche se vedrei bene una sezione del Vostro blog
dedicata.
Penso e spero anche
che questo tipo di informazione andrà ad assumere sempre più importanza in
futuro.
Sulla questione
Comunità Montana, il Comitato che si sta adoperando per conoscere la verità svolge
senza dubbio un’opera meritoria, non lo conosco in maniera approfondita ma
cercherò di colmare la lacuna quanto prima. Per quanto riguarda la relazione
Eller non sapevo fosse disponibile, vedrò di recuperala nei prossimi giorni e
potremmo risentirci su questo se crede.
In ogni caso i
soldi sottratti alla Comunità Montana appartenevano ad ogni singolo cittadino della
Montagna, che ha il diritto di richiederne la restituzione e di pretendere
giustizia.
Il furto sta
inoltre portandoci via tempo e risorse che potremmo utilizzare per pensare al
futuro e quindi sta provocando danni ulteriori.
Su come si
raggiunge la giustizia, in questo, la mia opinione differisce da quello che ho
sentito nel comunicato del Comitato letto in occasione del Consiglio
Provinciale di sabato scorso.
Io
fondamentalmente credo nella Giustizia Italiana, anche se applicata da persone
che possono sbagliare, che si occuperà, penso e spero, di punire le
responsabilità penali e civili delle persone coinvolte.
Vi sono poi
vicende come questa o quelle recenti del Comune di Pistoia, che portano quasi
inevitabilmente con sé responsabilità politiche, responsabilità che spetta secondo
me ai media far emergere, agli elettori giudicare e far pagare in sede di
elezioni, siano esse locali o nazionali.
Credo che
mettere tutti in unico calderone prima di un processo, dicendo che sono tutti
responsabili, sia un modo per non colpire chi responsabile lo è davvero (in
ogni caso come detto appena possibile mi leggerò la relazione Eller).
Per quanto
riguarda il nostro Comitato per la Fusione dei Comuni di Abetone, Cutigliano,
Piteglio e San Marcello P/se è vero non siamo molti e se non riusciremo nei
prossimi mesi a coinvolgere di più la popolazione il nostro progetto è
destinato a fallire. Dare in maniera partecipata una forma, almeno nelle sue
linee essenziali, al nuovo Comune prima dell’eventuale referendum è essenziale
perché questo possa corrispondere alle esigenze della Montagna e costituire
così un aiuto al suo sviluppo.
Personalmente
ritengo che sarebbe uno strumento importante da utilizzare per semplificare la
burocrazia e quindi la vita dei cittadini, migliorare la professionalità delle
risorse umane impiegate e così le risposte ai cittadini e alle aziende,
aumentare il peso politico della Montagna Pistoiese, incrementare la capacità
di proporre progetti strutturali in particolare sulla gestione del territorio e
dell’ambiente nostra principale risorsa.
Le attuali norme
consentono di presentare la proposta di legge in vari modi tra cui quello che
abbiamo scelto come Comitato, tutti quindi legittimi, sul sito si possono
trovare tutti i relativi riferimenti normativi.
Sul fatto di
passare questa iniziativa alle Amministrazioni Comunali dei quattro Comuni personalmente
concordo con Lei sarebbe la via maestra, spero che questo possa accadere, anche
con il nostro contributo, quanto prima. Se ciò accadesse ovviamente il comitato
non avrebbe più alcuna utilità.
Credo anche che
il momento della formazione del nuovo Comune potrebbe rappresentare un’occasione
per aumentare la partecipazione quotidiana alla vita pubblica non solo in
questa occasione.
Infine qualche
notizia che mi riguarda.
Non mi sento
salvatore di nessuno, e nemmeno credo gli altri componenti del comitato, mi sto
solo impegnando per quel che so e posso fare per avere un’Amministrazione
migliore partendo dalla riforma delle regole su cui si fonda.
Sostengo la tesi
del comune unico entro il 2014 senza avere la pretesa ne che sia la soluzione
di tutti mali né che sia vera ad ogni costo.
Non ho alcuna
intenzione di fare politica in futuro che non sia partecipazione dal basso, non
credo che ne sarei capace.
Faccio questo a
titolo personale, non centra niente l’Associazione per cui con orgoglio lavoro
e che ho contribuito a far nascere.
Ho scelto,
avendone avuto l’occasione, di tornare a vivere e lavorare in Montagna dove
sono nato e ritengo sia un previlegio.
Sono sposato ho
un figlio studente che vorrebbe un giorno vivere e lavorare anche lui qui come
molti suoi coetanei, è un obbiettivo personale credo legittimo.
La ringrazio
dell’attenzione e Le auguro un buon lavoro,
Dott.
Roberto Orlandini
Gentile dottore,
prendo atto di
quanto mi scrive e le ricordo che la relazione-Eller siamo stati noi, di questo
blog, i primi a diffonderla per stralci. In séguito Il Tirreno la aveva
persino messa in linea a disposizione dei lettori, ma con un paio di parti
mancanti: parti che, invece, noi avevamo –
e lo facemmo presente.
Se ha difficoltà
a trovare il testo di Eller, ce lo faccia sapere e glielo faremo avere, in
qualche modo.
Quanto al resto,
ciò che si dice e l’ironia o la satira che facciamo e con cui ci poniamo
dinanzi ai lettori, rientrano nel gioco vivacizzante delle parti e non ci
preoccupiamo: sicuri – come anche lei ci ora riconosce – che l’informazione (e
quindi anche la nostra, che tale è senz’ombra di dubbio) fa sempre bene a
tutti.
Con i più
cordiali saluti.
Edoardo Bianchini
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[Giovedì 01
novembre 2012 - © Quarrata/news 2012]
Leggo con molto piacere la lettera del Dott. Roberto Orlandini, persona che ho avuto il piacere di conoscere e d’incontrare nuovamente, due giorni dopo l’assemblea della Baccarini, nel corso del secondo consiglio provinciale tenutosi a Cutigliano. Personalmente mi sono già dichiarato favorevole alla costituzione del Comune Unico della Montagna e proprio per questo ho cercato di capire quanto avveniva ponendo domande anche in maniera poco ortodossa, senza ossequi o giri di parole com’è nello stile del blog. Il confronto, pur mantenendo i propri punti di vista, quando c’è è sempre costruttivo.
RispondiEliminaCordialemente
marco ferrari
E' apprezzabile che il responsabile del Comitato abbia scritto e conferma il ruolo della libera informazione: dare notizie, porre domande, scavare, commentare.
RispondiEliminaL'ipotesi di un Comune unico sulla Montagna Pistoiese è interessante interessante (ma sarebbe utile capire i veri motivi per cui non si è proceduto nell'ipotesi dell'Unione di Comuni).
Il Comune unico può servire anche per limitare di numero (sperando di migliorare in qualità) il ceto amministrativo locale. E' può risultare strumentale pure per un effettivo miglioramento qualitativo della struttura burocratica.
Detto questo, la strada tecnica scelta dal Comitato lascia molto perplessi. E' da apprezzarne la passione e c'è da augurarsi che i suoi componenti abbiano studiato bene le norme in modo che possano rispondere ai rilievi successivi.
La questione sta infatti, nella compatibilità fra la strada ipotizzata (far presentare una pdl - redatta ... dal Comitato - direttamente da qualche consigliere regionale) e l'art.62 comma 2 della LR 68/2011 qui sotto riportato:
"Due o più comuni contermini, facenti parte della medesima provincia, che, d'intesa tra di loro, esprimono la volontà di procedere alla loro fusione, possono richiedere alla Giunta regionale di presentare la proposta di legge di fusione. Nella richiesta, i comuni evidenziano le consultazioni e i processi partecipativi svolti sulla proposta di fusione e i loro esiti".
In altre parole:
a)- sono due o più Comuni contermini, in intesa fra loro, a poter prendere l'iniziativa (Comuni, non ... Comitati);
b)- la richiesta di presentazione di una pdl deve essere fatta (dai Comuni, non da altri soggetti) alla Giunta Regionale.
Questo, oltretutto, vale solo fino al prossimo 31 dicembre.
Esiste infatti anche il comma 3 (sempre nella LR 68/2012) secondo cui "a decorrere dal 1° gennaio 2013" (è questo il nostro caso) le "intese" fra i Comuni interessati alla fusione le promuove direttamente la Giunta regionale (dal 1 1 gennaio 2016 la Giunta regionale potrà presentare la pdl anche a prescindere dalle intese fra i Comuni).
Non è dunque chiaro il senso e l'utilità della strada scelta dal Comitato (far presentare una pdl dai consiglieri regionali per bypassare le delibere, oggi mancanti, dei Consigli Comunali): l'iput iniziale deve arrivare comunque e in ogni caso dai Comuni; e dal prossimo 1 gennaio la Giunta Regionale potrà promuovere essa stessa le intese fra i Comuni.
E' fondamentale, essenziale, il ruolo dei Comuni. Un semplice Comitato privato, come quello che ha sede presso la Dynamo, può svolgere azioni di sensibilizzazione e di promozione ma non può certo supplire la volontà istituzionale degli enti locali. Questo è il problema.
Amici del Comitato: non siete certo sprovveduti e, dunque, se vi state muovendo in una direzione apparentemente velleitaria e inutile qualcosa, dietro, deve pure esserci. Cosa? Quali sono le ragioni giuridiche a sostegno della strada da voi scelta? Qual'è la sua reale efficacia? Esistono altre norme, qui non considerate, che legittimano giuridicamente ciò che state facendo?
Il caos, sulla nostra Montagna, è purtroppo aumentato da alcune vicende: su tutte il cosiddetto "ammanco" nella Comunità Montana, la mancata trasformazione della CM in Unione di Comuni, lo scioglimento della Comunità Montana ...
Di tutto adesso c'è bisogno tranne che di ulteriore pressapochismo. O no?
E se poi si volesse seguire la strada della proposta di legge di iniziativa popolare (in teoria una strada interessante perchè partecipata dal basso) bisognerebbe raccogliere almeno 5 mila firme di elettori, il che - su un territorio dove abitano poco più di 10 mila persone - pare impresa assai difficile se non impossibile.
RispondiEliminaL'idea di far presentare una pdl a qualche consigliere regionale (questa parrebbe la strada seguita dal Comitato) si presta a una immediata obiezione. In primo luogo proprio sulla rappresentatività del Comitato proponente (in altri casi, su altri territori, Comitati analoghi sono rappresentativi di categorie, associazioni, sindacati. Ma il cosiddetto "Dynamone"?): se, sull'ipotesi di Comune unico sulla Montagna Pistoiese non si riesce a trovare neppure la condivisione iniziale dei consiglieri comunali, come si pensa possibile chiedere ai consiglieri regionali di sostituirsi alle istituzioi locali? Certo: possibile in teoria, ma non è un gran bel messaggio di sussidiarietà.
Tutte cose, queste, molto elementari. Perchè dunque tutta questa confusione su un obiettivo così importante? Cosa avete davvero in mente, amici del "Dynamone"? Chi esattamente, fra i 4 sindaci, è contrario e chi è a favore? E le forze politiche locali cosa ne pensano? E le categorie produttive?