Infrastrutture
inesistenti, nessuna programmazione seria e un Ceccobao che disfa anche quello
che sembrava un dato di fatto acquisito: il raddoppio della ferrovia per
Viareggio e la terza corsia autostradale
PISTOIA. «Siamo dinanzi a una politica
schizofrenica in cui non si capisce niente e all’interno della quale la Regione
Toscana sembra muoversi in assoluta mancanza di chiarezza di idee». Questa in buona sostanza l’accusa
lanciata dal Pdl della Provincia all’indirizzo della sinistra toscana.
A
parlare in questi termini c’erano Patrizio La Pietra, Maurizio Galligani e
Alessandra Nesti, poco prima dell’inizio del Consiglio provinciale.
«Che la schizofrenia stia alla
base delle decisioni della Giunta regionale – ha sottolineato La Pietra – lo si
vede dalle condizioni in cui opera nel settore delle infrastrutture all’interno
del territorio pistoiese, dove sono saltati sia il progetto della terza corsia
dell’autostrada che il sostegno alla mobilità su rotaia: prima a livello di
Porrettana e, di recente, dopo gli annunciati tagli, a livello delle stazioni
lungo l’asse Firenze-Viareggio».
«È ovvio –ha sottolineato
Galligani – che tutto ciò che dice l’Assessore
Ceccobao è una favola pia: non ci saranno certo risparmi da 250mila euro all’anno
per ogni stazione che verrà cancellata e che attualmente svolge, come ormai
succede da tempo, solo la funzione di punto di fermata, senza personale e senza
altro spreco che una sosta di appena due minuti scarsi».
Del
resto, è stato opportunamente sottolineato dai tre consiglieri del Pdl, che
credibilità può avere un Assessore che risulta essere un dipendente di
Trenitalia, pur se in aspettativa, e che si occupa proprio del settore dei
trasporti, sul quale fa calare senza sosta delle scurate che tranciano indistintamente
tutto e tutti?
«E dunque – ha ribadito Nesti –
come non pensare a un conflitto di interessi nella figura di un Ceccobao che è da
una parte dipendente di Trenitalia e dall’altra controllore dei tagli alla
spesa in tale ambito?».
Il
problema – hanno sostenuto i consiglieri del Pdl – sarà ancor più grane quando
ci renderemo conto che il gestore unico, che assumerà il trasporto toscano, non
verrà dopo aver cancellato quella quarantina di aziende locali che svolgono
tale servizio e che continueranno a coesistere – sotto forme di verse di consociazione –
nonostante tutto e a dispetto di tutto.
Non c’è
stato, infatti, neppure il previsto risparmio sulla Porrettana, perché i tagli
si sono ridimensionati con l’affidamento delle soppressioni alla supplenza
della gomma del Copit, e non ce ne saranno neppure dopo la mannaia sulla
Firenze-Viareggio. Questo è chiaro.
«Ma una cosa importante da
sottolineare – hanno sostenuto sia La Pietra che Galligani – e che non è stata
messa in opportuno risalto dalla stampa è questa: in Consiglio Provinciale
abbiamo votato tutti compattamente contro i tagli di Ceccobao, ma il Pd, al
momento di chiedere le dimissioni dell’Assessore si è opportunamente tirato
indietro, fornendo la prova di essere assolutamente soggetto al potere politico
regionale».
Del
resto, di recente, così si è comportato anche il Comune di Uzzano, in mezzo a
mille polemiche «perché – ha sostenuto il Pdl –
se siamo tutti d’accordo nel dire che il piano Ceccobao è sterile e dannoso,
non c’è motivo per non chiedere a Rossi di sfiduciare l’Assessore senza tanti
giri di parole».
È pur vero
che Rossi non lo avrebbe mai fatto e che anzi, qualche giorno fa, al Mèlos, il
Governatore ha sostenuto apertamente che mai avrebbe sfiduciato Ceccobao: ma se
nessuno dice nulla ai politici di Firenze – hanno sottolineato i Pdl – quando mai
questi sacri mostri intoccabili della politica capiranno che quello che stanno facendo
altro non è che un chiaro esempio di vera politica schizofrenica?
Edoardo Bianchini
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[Giovedì 29 novembre 2012 - © Quarrata/news
2012]
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