sabato 24 novembre 2012

COMUNITÀ MONTANA. B.I.M. BUM BAM, CANONI IDRICI E CONTI CHE NON TORNANO


La Frassa
di Marco Ferrari

All’improvviso spunta fuori che i Comuni montani hanno diritto a riscuotere quasi un milione di euro di sovraccanoni annui per la produzione di energia elettrica – E le cifre anteriori al 2007 che fine hanno fatto?

SAN MARCELLO-MONTAGNA. Gli ultimi respiri esalati recentemente dalla fu-Comunità Montana sono atti amministrativi, in linguaggio burocratico determine, emanati con provvedimento d’urgenza per interrompere dei, non meglio precisati, termini di prescrizione di 5 anni.

Sono questi i due elementi, urgenza e prescrizione, oltre alle cifre con molti zeri, che maggiormente risaltano all’attenzione nella lettura delle determinazioni da 351 a 357 del 25 ottobre u.s., e inducono ad un dovuto approfondimento. Dovuto in quanto per trent’anni nessuno dei destri sinistri e/o ambi-destri, o se preferite delle maggioranze e delle opposizioni, sempreché queste ultime ci siano mai state e ci siano tutt’ora, si accorgessero di un qualcosa, salvo poche, isolate ed inascoltate voci stonate.
Un caso, questo della scomparsa delle opposizioni, da segnalare con l’urgenza delle sopra menzionate determine, a Federica Sciarelli conduttrice di Chi l’ha visto... anzi no... lasciamoli missing, perché correre inutili rischi?
Ma torniamo alle determine e al loro contenuto. Oggetto comune di tutti questi atti amministrativi sono i sovraccanoni idrici dovuti al B.I.M. Un termine e una sigla che per i non addetti ai lavori risultano incomprensibili. Comprensibile però è la sostanza degli atti, dove il soggetto A deve un qualcosa al soggetto B, tramite un esattore che sarebbe la Comunità Montana (oggi fu).
Questo qualcosa è una cifra a sei zeri, per l’esattezza si tratta di 992.791,00 euro: quasi un milione di euro (Determinazione Comunità Montana Appennino Pistoiese nr. 391 del 13/11/2012). Andiamo, però con ordine e iniziamo a chiarie cosa sia il Bim e cosa siano i sovraccanoni.
B.i.m. o Bacino Imbrifero Montano
Con la sigla B.i.m., bacino imbrifero montano, si intende il territorio delimitato da una cintura montuosa o collinare che funge da spartiacque, ubicato al di sopra di una certa quota assoluta stabilita bacino per bacino. È quindi una zona di raccolta delle acque piovane che confluiscono in un fiume. Nell’ordinamento giuridico Italiano i B.i.m. sono stati introdotti nel 1953 con la Legge del 27 dicembre n. 959 recante “Norme modificatrici del T.U. delle leggi sulle acque e sugli impianti elettrici”. I Comuni facenti parte di un bacino imbrifero sono costituiti in consorzi obbligatori, tra i compiti loro assegnati vi è la riscossione dei sovraccanoni. Le competenze dell’ex-Bim Serchio sono trasferite, dal 1994, alla Comunità Montana Appennino Pistoiese.
Sovraccanone annuo
Il sovraccanone annuo è un imposta da corrispondere agli enti pubblici locali per lo sfruttamento delle acque al fine di produrre energia elettrica. È stato istituito con la Legge 959/53. La percentuale spettante agli enti, di norma i Comuni, sono in funzione di tre parametri: superficie, abitanti, e kW prodotti. L’art. 2 della Legge 22-12-1980, n. 925, parla di “riparto del gettito annuo”. La stessa legge prevede che il sovraccanone venga revisionato ogni biennio sulla base dei dati Istat. I provvedimenti di revisione della tariffa utilizzata per il calcolo del sovraccanone, sono emanati entro il 30 novembre dell’anno precedente alla decorrenza di ogni biennio.
Gli introiti derivanti dalla riscossione dei sovraccanoni idrici ripartiti fra i Comuni, sono in qualche modo vincolati nella spesa. Infatti annualmente il Consorzio dei Comuni è tenuto a predisporre il programma degli investimenti sottoponendolo all’approvazione dell’autorità competente.
Il B.I.M. Pistoiese
Il Bim Pistoiese è costituito dai territori dell’Alta Val di Lima. I Comuni appartenenti al B.i.m. Pistoiese e le relative quote di partecipazione sono: Comune di Abetone (5,149%), Comune di Cutigliano (36,580%), Comune di Marliana (0,306%), Comune di Pescia (0,492%), Comune di Pistoia (0,085%), Comune di Piteglio (15,007%), Comune di San Marcello Pistoiese (42,381%).
In quest’ambito territoriale operano, così si desume dalle determine della Comunità Montana, le seguenti società idroelettriche:

  • Energreen srl, con sede in Cutigliano, con impianto in località La Frassa sul torrente Sestaione (determina n. 351)
  • Italbrevetti srl, con sede in Cascina-Pisa, con impianto in località Mammiano nel torrente Lima (determina n. 352)
  • S.P.E.R.T. srl di Cascina-Pisa, con impianto in località casotti sul torrente Lima (determina n. 353)
  • S.T.E.P. srl di Empoli-Firenze, con impianti in località Mandrini sul torrente Sestaione e Le Regine sul torrente Lima
  • F.I.M.A.S., con sede in San Marcello Pistoiese e impianto sul torrente Limestre in località Mammiano.

Con le determine del 25 ottobre la Comunità Montana calcola con urgenza, e per evitare la prescrizione dei cinque anni prevista dal codice civile all’art. 2948, le quote da riscuotere dal 2007, primo anno non ancora prescritto e quindi ancora esigibile.
Queste quote indicate come fondi da recuperare sono indicati nella relazione “Stato di attuazione e proposta di riparto”, un sorta di punto zero sui crediti esigibili. L’atto è datato erroneamente 6 aprile 2010, ma è evidentemente del 2012. Un milione di euro da riscuotere per conto dei Comuni e una Comunità Montana non trasformata in Unione Speciale dei Comuni per neanche, così c’è stato raccontato, un quarto di questo credito: meno di 250mila euro.
Più passa il tempo e più emergono fatti che, prima o poi, qualcuno dovrà chiarire per dare soprattutto credibilità a quanto e qualsiasi nuovo assetto amministrativo (Unione o Fusione) della Montagna Pistoiese verrà adottato nel breve, medio e lungo termine.

LE DOMANDE DELLE CENTO PISTOLE
  1. Perché i Comuni, sempre a lamentarsi di non aver risorse, aumentano le aliquote Ici (ora Imu) o le addizionali Irpef ai cittadini e non hanno chiesto da cinque anni il versamento delle sovraquote Bim loro spettanti?
  2. Considerato che i canoni demaniali sono annuali e che il parametro di calcolo viene aggiornato ogni due anni, perché l’ente Comunità Montana, preposto alla riscossione in prima istanza di detti sovracanoni, effettua il calcolo solo ora con un ritardo di cinque anni rischiando, come si legge nelle determine, la prescrizione?
  3. Era possibile prevedere e calcolare per tempo questi crediti, considerato che il parametro di calcolo esce ogni due anni?
  4. Le annualità precedenti al 2007 sono state riscosse o sono cadute in prescrizione?
  5. Ora che la Comunità Montana è commissariata e tra pochissimo verrà sciolta, come verranno destinati i sovracanoni ricalcolati dal 2007? Saranno appannaggio della Provincia o verranno destinati comunque ai Comuni?
  6. I sovracanoni futuri dal 2013 in poi a chi spetteranno?
  7. La legge vincola la destinazione dei sovracanoni ad investimenti specifici mediante la predisposizione di un apposito piano da sottoporre all’approvazione delle autorità competenti individuate nell’art. 1 della Legge 959/53. I sovracanoni già distribuiti come sono stati impiegati?
  8. Qual è il piano dei progetti da sottoporre all’approvazione dell’autorità competente per questi fondi?
  9. Come mai non si è costituita l’Unione Speciale dei Comuni, adducendo motivazioni legate a deficit di bilancio della Comunità Montana pari a 220.000, mentre ora spuntano crediti per un milione di Euro?
  10. Quando il tecnico della procura e, al tempo stesso, perito nominato dalla Comunità Montana, dott. Luca Eller, parla di mancati introiti, si riferisce forse a questa tipologia di crediti anteriori al 2007?

Qualcuno si degnerà di rispondere o continuerà il silenzio assordante giunto fino a Roma?



LE DETERMINE
DELLA COMUNITÀ MONTANA











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[Sabato 24 novembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

4 commenti:

  1. Ma questo Sig. Marco Ferrari – che mi piacerebbe conoscere, solo se…..- dice un mucchio di fregnacce in preda a uno stato di delirio e in questo caso, vanno presi provvedimenti perché non faccia ulteriori danni, oppure se dice anche una piccola, piccola parte di verità, non possiamo che domandarci: ma da chi siamo governati e imbracciare quanto prima i forconi.

    Non ci sono vie di mezzo.

    La risposta su cosa pensare di questo Sig. Marco ce la dovete dare Voi, cocchieri della defunta Comunità Montana e l’attuale Commissario Straordinario e al tempo stesso Presidente della Provincia di Pistoia, rispondendo alle 10 domande che questa mente lucida o delirante Vi ha posto.

    In attesa delle Vostre risposte, a seguito delle quali deciderò se è il caso o meno di volerlo conoscere.

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  2. Non so se Marco Ferrari è un giornalista. Ma con questi suoi contributi (questo in particolare) sta facendo un ottimo lavoro di scavo giornalistico.

    In effetti la conclusione è unica: il Commissario Fratoni risponda, per favore. Subito e in modo dettagliato.

    Ma non sarebbe male se una risposta arrivasse anche dall'ultimo presidente della Comunità Montana ...

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  3. Caro Scaffaiolo,
    Marco - il nostro Marco - ha tutta la stoffa del buon giornalista. Sicché, appena sarà possibile, lo aiuteremo volentieri a farlo diventare.
    Grazie per l'apprezzamento che anche noi abbiamo nei suoi confronti.
    E continua a seguirci.
    A presto, e.b. blogger

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  4. Certo che il Commissario Fratoni deve dare delle risposte.

    E’ più difficile darle all’ultimo Presidente della Comunità Montana, quello che ha nominato come assessore in comune a Cutigliano il reo confesso dell’ammanco in C.M.

    Non erano state certo le cassettate di lettere che sostiene di aver ricevuto a costringerlo a fare questa nomina, ma credo per un suo possibile interesse e per quello di S.G.

    L’ultimo Presidente della Comunità Montana, conosceva bene i fatti poco chiari del passato di S.G, fatti accaduti molto prima che assumesse l’incarico di Presidente della C.M e che lo nominasse assessore.

    Oltre a questo, se quanto scritto è vero, l’ultimo Presidente si trova in un significativo conflitto: questi B.I.M - sovracanoni non calcolati, rimasti dormienti per anni in un cassetto che riguardano anche una sua azienda, la Energreen.

    Sono troppe le spiegazioni che deve dare.

    E adesso chi controlla che i significativi contributi regionali, arrivati dopo le copiose piogge dell’11 Novembre vengano spesi nell’interesse della collettività e non solo a vantaggio dei soliti noti?

    Non aspettiamoci che questo lo faccia l’opposizione, che di fatto non c’è.

    Sono ansioso di conoscere le risposte per capire se questo Sig. Marco Ferrari “ha la stoffa del buon giornalista “ o è solo uno che dice fregnacce.


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