venerdì 23 novembre 2012

AGLIANA. SPUNTA IL “TEOREMA DALEMIANO”


di Alessandro Romiti

AGLIANA. Alla mia apparizione – nell’ufficio elettorale del Pd di Agliana – un velo di stupore s’è sparso sui volti dei compagni Artioli e Ciampi, pronti all’iscrizione dei votanti per le primarie di partito. Virgilio Dominici che mi precedeva è sobbalzato sulla sedia; aveva lui capito subito il motivo della mia insolita presenza in tale luogo e ha esordito con una battuta icastica: Al Romiti, fategli pagare cinquanta euri!

Giampiero Colò – anch’egli presente alla sezione – ha rincarato la dose: ...di più, centocinquanta dovrebbe pagare. Tanto più sono lontani dal centrosinistra, tanto più devono pagare!
Non dispongo di una scala di conversione tra ideali politici e il denaro per misurare la mia lontananza dal “centro-sinistra” di Bersani o aglianese (che è lo stesso), ma certamente – e lo sanno tutti – non mi ci riconosco affatto, dunque è davvero tanta.
È per questo che ho deciso di fare l’importante passo di iscrivermi alle prossime primarie del 25 novembre. L’avevo già fatto nel 2009, per il candidato alla guida della Provincia, allorquando proposi la mia preferenza per la Turco, manifestamente meno inceneritorista della Fratoni che, infatti, ad Agliana e Montale aveva perso, vincendo solo a Quarrata.
Ma dopo le battute di “stemperamento” con i compagni di sezione, ecco uscire fuori la velata coercizione, espressa dall’integerrimo segretario aglianese: “Sappi che il tuo nome andrà pubblicato nella lista degli iscritti alle primarie, insieme a tutti gli elettori del centro-sinistra!”.
La battuta del Colò, ha ingenerato in me un pesante dilemma, tuttora irrisolto: la lista dei cittadini che si dichiarano elettori del centrosinistra è forse una lista di proscrizione? È un’infamia o un onore apparirci iscritto?
Una cosa è certa, ma quelli del centrosinistra locale non la potranno capire, perché non la conoscono: io sono un uomo libero, nel senso pieno del suo significato.
Chiaro che il Colò non ha còlto la condizione di aver implicitamente gettato – con tale infelice battuta – uno stigma sui cittadini elettori lì iscritti. Questo “marchio” sembra così ineluttabilmente appiccicato a chi intende esprimere democraticamente la sua preferenza sul molto probabile prossimo Primo Ministro?
Il compagno ha così tradito il suo più genuino pensiero da soviet che vorrebbe ben regolare le primarie: la democrazia è quella che s’intende e si esercita noi, con il controllo e l’omologazione degli iscritti. Il vecchio è sempre nuovo, per autoproclamazione della base (quella tenuta al giogo dai commissari, come nelle precedenti primarie del 2009). A niente servono le sfide per l’innovazione, serve l’auto-conservazione condita con auto-referenza. W la gerontocrazia, ma quale meritocrazia?
L’esimio parlava d’impeto, forse annebbiato dalle possibili incontrollabili contribuzioni di elettori neo-patentati nel centrosinistra, o, diabolicamente provenienti da coalizioni avversarie. Egli ha così ingenerato un clamoroso equivoco che mi ha spinto a scrivere questa riflessione.
In realtà, è stato D’Alema (sì, proprio Massimo D’Alema) che mi ha permesso di giustificare con dignità, l’improbabile iscrizione. Lui ha detto infatti che (vedi) : “...se vince Renzi, la sinistra scomparirà e ci sarà scontro politico”; chiaro è che ci sono due “sinistre”, non v’è dubbio alcuno.
La mia iniziativa sarà sicuramente utile a permettere l’attuazione del dirimente teorema politico innescato dalla considerazione del più “navigante” (in senso sportivo e politico) leader maximo.
Siamo di fronte al possibile avvio – finalmente – del fantastico processo di rivoluzione copernicana del centro-sinistra con l’eliminazione della nomenklatura, consolidata nel nostro territorio come le barbe della gramigna.
Mi sono sbagliato? Vabbè… Vedremo.

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[Venerdì 23 novembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

2 commenti:

  1. sulle cedole di iscrizione la sinistra scrive ‘italia bene comune’ = di tutti.
    ma che bene di tutti è un bene che è solo della sinistra?
    allora che scriva ‘italia bene comune della sinistra e di pochi ex democristiani che gli stanno alle costole’ appiccicati come mignatte.
    la logica, compagni, è quella che è e non l’ha inventata berlusca!

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  2. Il buon Romiti forse non sa che il presidente di seggio, potrebbe ancora (e non mi sorprenderebbe affatto, in piena provincia) impedire l'esercizio del voto di "primaria" perchè - da lui, ovvero dal partito - ritenuto manifestamente avverso al centro-sx. Tutto ciò in rispetto allo standard di autoprotezione della nomenklatura, in pieno ossequio allo stile dei soviet.
    MDB

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