di Alessandro Romiti
AGLIANA. Alla mia apparizione – nell’ufficio
elettorale del Pd di Agliana – un velo di stupore s’è sparso sui volti dei compagni Artioli e Ciampi, pronti all’iscrizione
dei votanti per le primarie di partito. Virgilio Dominici che mi precedeva è
sobbalzato sulla sedia; aveva lui capito subito il motivo della mia insolita
presenza in tale luogo e ha esordito con una battuta icastica: Al Romiti, fategli pagare cinquanta euri!
Giampiero Colò –
anch’egli presente alla sezione – ha rincarato la dose: ...di più, centocinquanta dovrebbe pagare. Tanto più sono lontani dal
centrosinistra, tanto più devono pagare!
Non dispongo di
una scala di conversione tra ideali politici e il denaro per misurare la mia lontananza
dal “centro-sinistra” di Bersani o aglianese (che è lo stesso), ma certamente –
e lo sanno tutti – non mi ci riconosco affatto, dunque è davvero tanta.
È per questo che
ho deciso di fare l’importante passo di iscrivermi alle prossime primarie del 25
novembre. L’avevo già fatto nel 2009, per il candidato alla guida della
Provincia, allorquando proposi la mia preferenza per la Turco, manifestamente
meno inceneritorista della Fratoni che, infatti, ad Agliana e Montale aveva
perso, vincendo solo a Quarrata.
Ma dopo le
battute di “stemperamento” con i compagni di sezione, ecco uscire fuori la
velata coercizione, espressa dall’integerrimo segretario aglianese: “Sappi che il tuo nome andrà pubblicato
nella lista degli iscritti alle primarie, insieme a tutti gli elettori del
centro-sinistra!”.
La battuta del
Colò, ha ingenerato in me un pesante dilemma, tuttora irrisolto: la lista dei
cittadini che si dichiarano elettori del centrosinistra è forse una lista di
proscrizione? È un’infamia o un onore apparirci iscritto?
Una cosa è certa,
ma quelli del centrosinistra locale non la potranno capire, perché non la
conoscono: io sono un uomo libero, nel senso pieno del suo significato.
Chiaro che il
Colò non ha còlto la condizione di aver implicitamente gettato – con tale
infelice battuta – uno stigma sui cittadini elettori lì iscritti. Questo “marchio”
sembra così ineluttabilmente appiccicato a chi intende esprimere
democraticamente la sua preferenza sul molto probabile prossimo Primo Ministro?
Il compagno
ha così tradito il suo più genuino pensiero da soviet che vorrebbe ben regolare le primarie: la democrazia è
quella che s’intende e si esercita noi, con il controllo e l’omologazione degli
iscritti. Il vecchio è sempre nuovo, per autoproclamazione della base (quella
tenuta al giogo dai commissari, come nelle precedenti primarie del 2009).
A niente servono le sfide per l’innovazione, serve l’auto-conservazione condita
con auto-referenza. W la gerontocrazia,
ma quale meritocrazia?
L’esimio parlava
d’impeto, forse annebbiato dalle possibili incontrollabili contribuzioni di
elettori neo-patentati nel centrosinistra, o, diabolicamente provenienti da
coalizioni avversarie. Egli ha così ingenerato un clamoroso equivoco che mi ha
spinto a scrivere questa riflessione.
In realtà, è
stato D’Alema (sì, proprio Massimo D’Alema) che mi ha permesso di giustificare
con dignità, l’improbabile iscrizione. Lui ha detto infatti che (vedi)
: “...se vince Renzi, la sinistra
scomparirà e ci sarà scontro politico”; chiaro è che ci sono due “sinistre”, non v’è dubbio alcuno.
La mia iniziativa
sarà sicuramente utile a permettere l’attuazione del dirimente teorema politico
innescato dalla considerazione del più “navigante” (in senso sportivo e
politico) leader maximo.
Siamo di fronte
al possibile avvio – finalmente –
del fantastico processo di rivoluzione
copernicana del centro-sinistra con l’eliminazione della nomenklatura, consolidata nel nostro
territorio come le barbe della gramigna.
Mi sono
sbagliato? Vabbè… Vedremo.
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sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 23
novembre 2012 - © Quarrata/news 2012]
sulle cedole di iscrizione la sinistra scrive ‘italia bene comune’ = di tutti.
RispondiEliminama che bene di tutti è un bene che è solo della sinistra?
allora che scriva ‘italia bene comune della sinistra e di pochi ex democristiani che gli stanno alle costole’ appiccicati come mignatte.
la logica, compagni, è quella che è e non l’ha inventata berlusca!
Il buon Romiti forse non sa che il presidente di seggio, potrebbe ancora (e non mi sorprenderebbe affatto, in piena provincia) impedire l'esercizio del voto di "primaria" perchè - da lui, ovvero dal partito - ritenuto manifestamente avverso al centro-sx. Tutto ciò in rispetto allo standard di autoprotezione della nomenklatura, in pieno ossequio allo stile dei soviet.
RispondiEliminaMDB