domenica 25 novembre 2012

SERRAVALLE PISTOIESE. ECCO IL ‘CODICE ETICO’


SERRAVALLE-CASALGUIDI. Il Circolo di Rifondazione Comunista di Serravalle Pistoiese rende noto che, a Casalguidi, venerdì 23 novembre 2012, presso il palazzo comunale, la Commissione Consiliare II, presieduta da Roberto Daghini, ha approvato il Codice etico per il Comune di Serravalle Pistoiese.
Il documento ricalca “La Carta di Pisa” e altri codici simili. Questi è composto di un’introduzione, otto articoli e tredici commi in cui vengono esposti in modo chiaro e semplice norme, comportamenti etici e morali.

L’amministratore che vi aderisce e sceglie di attenersi ai comportamenti che il Codice indica, si impegna, con un atto ufficiale, a rafforzare la promozione e la difesa di questi principi, durante il suo mandato. Il Codice non ha carattere retroattivo e non vale per i rapporti in corso, intrapresi prima dell’accesso alla carica elettiva, ha durata per tutta la legislatura comunale. Al termine la nuova amministrazione lo potrà sostituire, emendare o anche toglierlo.
L’adesione è libera, lo possono sottoscrivere, sindaco, assessori, consiglieri comunali e gli amministratori alle società partecipate. La stessa Commissione ha approvato anche una norma che invita i consiglieri a rendere pubblico il reddito lordo, beni mobili, immobili, professione e inoltre di ogni consigliere saranno rese pubbliche le presenze in consiglio comunale e nelle Commissioni. Anche in questo caso l’adesione è libera. Il presidente Roberto Daghini fa presente il valore dei documenti approvati è da intendersi come politico, come avviene in gran parte delle democrazie occidentali e non repressivo.
Per la sua approvazione definitiva sarà a breve inserito all’ordine del giorno del consiglio comunale. Questo nuovo strumento è stato, fortemente voluto dal sindaco Patrizio Eugenio Mungai e caldeggiato dal presidente Roberto Daghini che ha avuto un ruolo di primo piano nella stesura dello stesso.
La segreteria del Circolo
FDS-Rifondazione Comunista di Serravalle P.se
IL TESTO
Codice etico degli amministratori del Comune di Serravalle Pistoiese

Premessa
Il Comune di Serravalle Pistoiese ha deciso di predisporre un Codice etico per valorizzare trasparenza, imparzialità, giustizia e legalità; l’amministratore, scegliendo di attenersi ai comportamenti che il Codice indica, si impegna, con un atto ufficiale, a rafforzare la promozione e la difesa di questi principi, durante il suo mandato.
Sappiamo che ci sono precise norme e leggi italiane a regolare la condotta degli amministratori pubblici, sul cui mancato rispetto interviene la magistratura, per questo il Codice Etico interviene su sulla sfera puramente morale; esso, infatti, indica quali comportamenti il sottoscrivente si impegna ad adottare, portandolo, allo stesso tempo, a riaffermare il proprio impegno al rispetto, e nel far rispettare, i principi democratici di legalità e giustizia.
Con l’adesione al Codice etico, che è libera, l’amministratore ribadisce dunque la sua osservanza alle norme della nostra Costituzione e alle leggi della Repubblica, e di adempiere alla funzione che gli è stata affidata, con onore e disciplina. (art. 54 Costituzione Italiana).
Inoltre si impegna a rispettare le norme più specifiche del Codice, e quindi a evitare situazioni di conflitto di interesse, di mantenere un comportamento consono alla carica che riveste e, infine, ad osservare l’articolo che regola la possibilità di accettare vantaggi personali e omaggi, pratica che potrebbe dare l’impressione di interferire, o influenzare, il suo pubblico operato.
Le disposizioni del presente Codice Etico costituiscono quindi specificazioni degli obblighi generali di diligenza, lealtà, onestà, trasparenza, correttezza e imparzialità che qualificano l’esercizio delle funzioni di pubblica responsabilità da parte degli amministratori.
Il Codice Etico, infine, non è inteso come uno strumento rigido ma uno strumento duttile che potrà essere integrato da nuove norme che il consiglio comunale riterrà utile inserire.

Articolo n. 1
Il Codice Etico per il pubblico amministratore di Serravalle Pistoiese tiene presente i principi e le leggi della Repubblica Italiana che l’aderente rispetta e che si impegna a tutelare.
L’adesione al Codice Etico è libera e vincola, moralmente, il sottoscrivente al rispetto delle sue disposizioni.
Possono aderire: sindaco, assessori, consiglieri comunali e gli amministratori alle società partecipate.

Articolo n. 2
Entro dieci giorni dal ricevimento della copia del presente Codice Etico, ciascun pubblico amministratore che intende aderirvi deve:
a) precisare di essere a piena conoscenza delle norme del presente Codice.
b) indicare gli enti, le aziende, le istituzioni, le organizzazioni, le associazioni e i club di cui fa parte,
impegnandosi a dare ogni ulteriore comunicazione entro dieci giorni dall’eventuale modifica.
c) deve impegnarsi a svolgere con diligenza e onore le proprie funzioni, nel rispetto dell’articolo 54 della Costituzione italiana, dando prontamente, puntualmente e pubblicamente giustificazione ogni volta che sarà assente ai lavori del consiglio comunale.
d) deve altresì impegnarsi al rispetto dei principi del buon andamento e dell’imparzialità dell’amministrazione pubblica, non anteponendo mai il suo interesse privato, o altrui particolare, al pubblico interesse.

Articolo 3
Il pubblico amministratore si astiene dallo svolgere attività in situazioni effettive, o apparenti, di conflitto di interesse, con le funzioni da lui svolte.
Fermo restando l’obbligo di astensione nei casi previsti dalla legge, e nei casi in cui sussista un interesse diretto e personale in merito all’oggetto della decisione, l’amministratore si impegna:
a) ad utilizzare il diritto di accesso agli atti e alle informazioni conosciute per ragioni d’ufficio con le cautele necessarie ad evitare che sia ottenuto indebitamente un vantaggio personale che abbia arrecato un danno a terzi;
b) a garantire una piena trasparenza patrimoniale fornendo, tramite la pubblicazione sul sito dell’amministrazione, i dati riguardanti le attività professionali svolte, i redditi percepiti, gli incarichi ricevuti, nonché ai potenziali conflitti di interesse.
c) si dimette, oppure si autosospende immediatamente, in caso di richiesta di rinvio a giudizio per i delitti di stampo mafioso o altra grave imputazione, quando sussista una misura cautelare, per una pena minima non inferiore ad tre anni di reclusione, qualunque ne sia la natura.

Articolo 4
Sono considerate situazioni di conflitto di interesse:
a) la sussistenza di interessi personali dell’amministratore che interferiscono con l’oggetto di decisioni cui egli partecipa e dalle quali potrebbe ricavare uno specifico vantaggio diretto o indiretto;
b) di rapporti di affari, o di lavoro, con persone od organizzazioni specificamente interessate all’oggetto delle decisioni cui l’amministratore partecipa, anche nei casi in cui detti rapporti non configurano situazioni che danno luogo a incompatibilità previste dalla legge o da altre norme;
c) di vincoli di coniugi o, parentela, affinità, entro il secondo grado di parentela oppure l’appartenenza a categorie, associazioni e gruppi, in virtù della quale l’amministratore acquisisca un vantaggio personale da decisioni cui egli partecipa.

Articolo 5
L’amministratore deve astenersi dall’esercizio delle proprie funzioni o dall’utilizzo delle prerogative legate alla sua carica nell’interesse particolare di individui o di gruppi, a discapito del bene comune.

Articolo 6
L’amministratore deve tenere un comportamento tale da stabilire un rapporto di fiducia e collaborazione tra cittadini e amministrazione, dimostrando la più ampia disponibilità nei rapporti con i cittadini, favorendone l’accesso alle informazioni, all’esercizio e alla tutela dei loro diritti.
Nell’esercizio del proprio mandato deve operare con imparzialità, assumere le decisioni nella massima trasparenza e respingere qualsiasi pressione indebita rendendola pubblica ed eventualmente, dove si riscontrino le condizioni, avviando azione penale a tutela della pubblica amministrazione. Deve osservare e praticare un comportamento consono al proprio ruolo sia nell’ambito istituzionale sia nell’espletamento del proprio mandato. Più precisamente:
a) assumere atteggiamenti rispettosi delle idee e delle opinioni di tutti gli amministratori e i rappresentanti politici, pur nella normale conflittualità dialettica;
b) favorire la più ampia libertà di espressione;
c) evitare toni e linguaggio che sottintendano messaggi di aggressività e di prevaricazione.

Articolo 7
L’amministratore non può accettare per sé, congiunti, familiari o affini, regali eccedenti il valore usuale dei doni, di circa 100 euro, scambiati in occasione di ricorrenze o festività da impiegati negli uffici, nei servizi, nelle società e nelle altre organizzazioni partecipate , controllate dal comune, ovvero da concessionari dell’ente o da gestori di pubblici servizi da esso affidati, da privati che hanno rapporti di natura contrattuale con l’amministrazione (appaltatori, fornitori, etc.), o che hanno domandato od ottenuto licenze e concessioni da essa nell’ambito di procedimenti nei quali abbia svolto una funzione decisionale di istruttoria, non accetta alcun tipo di vantaggio o altra utilità che sia indirettamente riconducibile a prestazioni erogate da detti uffici, servizi e organizzazioni.

Articolo 8
Il suddetto codice non è valido per i rapporti in corso, intrapresi prima dell’accesso alla carica elettiva del mandato amministrativo conferito, ed è da intendersi attivo per tutto il mandato elettivo, alla scadenza del quale può essere rinnovato, modificato o tolto dalla nuova amministrazione.
La sua funzione deve essere intesa come di indirizzo politico-morale come avviene in gran parte delle amministrazioni pubbliche e private, dei paesi democratici.

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[Domenica 25 novembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. Interessante. Davvero pregevole. Chissà che direbbero i cittadini di Agliana, se lo adottassero anche in tale cittadina. Lì c'è una sicura grave anomalia: un amministratore che nello stesso tempo è, fidanzato (col sindaco), libero professionista (applicato al mondo dell'urbanistica nello stesso Comune) e assessore (alle attività produttive). Ci vedete voi, qualche potenziale conflitto di interesse? Io no, come potrei! Anche per la conoscenza di fatti pregevolmente divulgati da post davvero evocativi e chiari pubblicati in questi due anni.
    MDB

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