di Luigi
Scardigli
QUARRATA. Basta osservare il trucco con il quale posa sulle
locandine, per capire quale possa poi essere il tenore della serata. Ma così
come Roberto Benigni è riuscito ad appassionare anche i più sordi alla musica di Dante, credo che
stesso effetto riuscirà a produrre Stefano Belisari, Elio, all’eternità, orfano
sì delle sue personalissime Storie tese,
ma supportato, per questa personalissima rilettura de Il barbiere di Siviglia, Roberto Fabbriciani (flauto) e
Massimiliano Damerini (pianforte), alle prese con Rossini.
La serata – che si consumerà sabato, a partire dalle 21, al
teatro Nazionale di Quarrata e
che definir divertente parrebbe assai riduttivo, soprattutto in virtù del peso
specifico intellettualistico di Elio – si preannuncia ricca di riferimenti
storici e senza ombra di dubbio, sarcastici, che è poi la corda sulla quale, il
deus ex machina di uno dei gruppi musicalmente più colti e politicamente
meno corretti che siano in circolazione, danza da sempre.
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[Venerdì 23 novembre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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