di Alessandro Romiti
AGLIANA. Il 10 agosto scorso, il Comitato per la
Chiusura dell’Inceneritore di Montale rivolge una richiesta d’accesso al Comune
di Agliana, in atti con lettera scritta e protocollo 14781, proponendo contemporaneamente
(via Pec, posta elettronica certificata) la medesima richiesta anche alla
differente e distinta amministrazione di Montale.
L’amministrazione
montalese, senza alcun sollecito, provvede all’invio dei due atti richiesti
(vedasi allegati 1, 2 e 3), con una tempestività ed efficienza lodevole,
addirittura in data 21 agosto, cioè solo 11 giorni dopo la richiesta.
Diverso il
comportamento dell’amministrazione aglianese che, solo il 10 di settembre –
cioè decorsi i trenta giorni di legge – risponde che la richiesta non potrà
essere evasa e invita addirittura il Comitato a rivolgersi direttamente al suo
avversario/nemico istituzionale cioè il Cis Srl.
Ciò non deve
sorprendere: le amministrazioni inceneritoriste hanno una consuetudine al
paradossale e grottesco, e dunque non hanno difficoltà a suggerire un metodo
impraticabile e illogico, anche se formalmente ineccepibile.
Solo dopo la
notifica di un ulteriore atto di sollecito e diffida del 6 d’ottobre,
finalmente l’amministrazione di Agliana si decide a consegnare una delle due
copie degli atti richiesti, ma ciò solo parzialmente, consegnando lo statuto
del Cis Spa e non quello del Cis Srl, difendendo quindi l’inadempienza dietro a
una mera eccezione formale. Infatti l’altro socio comproprietario del Cis, l’aveva
pienamente assolta il 21 d’agosto, senza batter ciglio. (vedasi allegati 4 e
5).
Si noti che i
documenti richiesti sono pubblici.
Perciò ecco
dimostrata l’illeceità comportamentale di Agliana nei confronti di un
Comitato che è notoriamente
portatore d’interessi diffusi nella cittadinanza e si batte per la tutela della
salute dei cittadini.
I commenti li
lasciamo ai lettori.
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[Giovedì 29
novembre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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