PISTOIA. Il capogruppo Udc-Fli in Provincia
scrive:
Le primarie,
finalmente!
Quelle doc del
Pd, non quelle un po’ tarocche di Alfano e compagnia cantante.
La tv ha fatto
da grancassa e si annunciano lunghe file democratiche ai seggi.
Visto che tutti
ne parlano, vorrei anch’io esprimere un’opinione e indicare le principali
ragioni, per le quali mi terrò alla larga da cotanto esercizio democratico.
La prima, la più
ovvia e direi da sola dirimente, è che io non sono un elettore della
sinistra-centro: la coalizione che fa da sfondo alle primarie (Pd+Sel) mi è del
tutto estranea e non vedo il motivo per impicciarmi degli affari degli altri. Consiglio
a tutti quelli che la pensano come me di fare altrettanto.
La seconda
ragione è, invece, di natura tecnica e davvero non è di poco conto: queste
primarie si tengono per designare il concorrente ad una candidatura che non è
prevista dal nostro ordinamento. La nostra – a dispetto della gran confusione
che si fa sull’argomento – rimane una repubblica parlamentare: il presidente
del consiglio non lo eleggono gli elettori, ma lo nomina il Presidente della
Repubblica e rimane in carica fintanto che esista una maggioranza parlamentare
disponibile a sostenerlo. L’obbligo, previsto dalla attuale legge elettorale,
di indicare il candidato premier ha natura puramente evocativa, come
l’esperienza concreta ha puntualmente confermato. Certo, se vi fosse – come
sembra volere il Pd – una legge elettorale che garantisse al primo partito
(quale che sia il consenso effettivamente ricevuto) la maggioranza dei seggi in
Parlamento (altro che “legge truffa” contro la quale si batterono i nonni di Bersani!),
l’indicazione avrebbe un certo suo valore non solo sotto il profilo politico,
ma anche in senso giuridico. Ma così non è, e – da quanto si comprende – a
maggior ragione non sarà nel prossimo futuro. Insomma, quella della scelta del
candidato premier tramite primarie è, nel nostro ordinamento, una mezza bufala,
venduta agli elettori come sicura verità.
La terza ragione
per non votare è la qualità dei candidati: sono rimasto trasecolato, ascoltando
le risposte degli aspiranti premier alla domanda del conduttore di Sky, che –
in occasione del noto confronto – chiedeva loro di indicare il pantheon ideale
del partito democratico.
Marx, Lenin,
Togliatti, Berlinguer, Mao, Fidel Castro, Chavez, Prodi o altri di tal genere avrei
pensato io che rispondessero.
Nemmen per idea:
Tabacci ha indicato Marcora (uno dei fondatori della corrente di sinistra della
Dc) e De Gasperi, che a sentirsi collocato in un partito di post comunisti (lui
che fu campione dell’atlantismo) si sarà rivoltato più volte nella tomba e di
sicuro turberà per vari anni i sonni dell’intemerato lombardo. La signora
Puppato è l’unica ad aver detto qualcosa di coerente o meglio di sinistra: ha
citato Tina Anselmi (battagliera dirigente della sinistra Dc) e Nilde Iotti, la
compagna di Togliatti.
Fantastici i due
candidati di sinistra-sinistra: entrambi hanno “evocato” uomini di Chiesa,
Vendola il Cardinale Martini e Bersani Papa Giovanni. Roba da matti.
Infine, Renzi:
sempre pronto a stupire con effetti speciali, Matteo (come lo chiamano
affettuosamente i suoi innumerevoli amici) ha citato Nelson Mandela e una
blogger tunisina oppressa dal regime fiorito in quel paese dopo la fantomatica
primavera. Ma che c’azzeccano con il Pd?, si sarebbe chiesto un vecchio
compagno di questa allegra e scalcagnata compagnia, senza memoria e senza
radici.
Povero Paese:
siamo davvero ridotti male e rischiamo di finire peggio. Non è questa la buona
politica di cui abbiamo bisogno per risalire la china.
Mi si dirà: se
Atene piange, Sparta non ride. È vero; ma io confido che l’Italia dei moderati
sarà ancora una volta decisiva per la riscossa dell’intero Paese, come già sta
avvenendo, da un anno a questa parte, con un Governo che ci ha riportato nella
comunità delle nazioni con il prestigio e la dignità, che meritiamo. E, quindi,
attendo con fiducia le elezioni; quelle vere!
Marco
Baldassarri
Capo Gruppo Udc
Fli
Provincia di Pistoia
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[Domenica 25
novembre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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