di Luigi
Scardigli
PISTOIA. Per parlare con il dovuto distaccato trasporto di don
Lorenzo Milani occorre, oltre che conoscerne opere, missioni e soprattutto
parole, anche e indispensabilmente condividerne la filosofia; altrimenti, il
prodotto, o il senso, se preferite, è decisamente lontano, o meglio, altro.
Claudia Cappellini, giornalista, autrice teatrale, membro
dell’Assemblea dei Soci del teatro Manzoni, donna di cultura assoldata da tempo
dal Comune di Quarrata, con don Milani ha sempre avuto un rapporto
privilegiato: profondamente laica, o proprio per questo, forse, ha sempre
rintracciato nelle sue teorie, che sono sempre coincise con la pratica, alcuni
passi fondamentali della propria educazione.
Per questo, nell’ottobre del 2011, la casa editrice
Settegiorni ha deciso di portare alle stampe Un viaggio lungo un mondo, sottotitolato, in copertina, racconto sulla vita e sulle opere di don
Lorenzo Milani che Claudia Cappellini ha messo in ordine confidando nelle
vecchie, ma non sopite testimonianze, di Mario Rosi, Giovanni Bellini, Maresco
Ballini, Clemente Romualdi, Teopisto Bonari ed Ezio Palombo, ascoltati e
soprattutto osservati durante i loro ricordi.
Che sono quelli della scuola di San Donato, sprovvista di
crocefisso, per non urtare e condizionare i non credenti e quella di Barbiana,
dove don Lorenzo Milani, mandato lì in
castigo – stessa sorte, parecchi anni dopo, è toccata a don Alessandro
Santoro e alle sue Piagge: i risultati, per fortuna, dice messa in un container
e celebra nozze tra un uomo e una transessuale, sono sotto gli occhi di tutti e
si somigliano parecchio, anche – riuscì invece a trasformare in una vera e
propria officina rivoluzionaria, costringendo
gli allievi a sottoporsi a dodici ore di studio per 365 giorni l’anno.
Ma non è solo sotto il profilo didattico e morale dell’insegnamento
di don Milani che si muove Claudia Cappellini: il suo percorso a ritroso
confida nei dettagli offertile da questi vecchi discepoli del maestro che
offrono, del prete terribilmente scomodo, anche un’altra serie di particolari
apparentemente distanti ma che altro non fanno che dare a quella sagoma il
profilo di un vero e proprio rivoluzionario.
Il volume, piccolo, godibile, leggero, elegante, discreto,
come la sua autrice, del resto, gode della prefazione di Vannino Chiti e costa
appena 5 euro ed è, per la felicità di molti, alla sua seconda ristampa.
Certo, don Milani non inizia e finisce con Claudia
Cappellini, ma anche il suo contributo mnemonico, didattico e paesaggistico è
un’altra testimonianza, forte e utile, alla inesauribile potenza devastante di
questo piccolo uomo di pace.
Farebbero bene a leggerlo anche Bersani e Renzi, questo modesto
contributo storiografico, didattico, morale e cattolico di Claudia Cappellini,
senza però scorgere, tra i discepoli del maestro Milani, e dunque tra i suoi
appassionati lettori, qualche possibile implementazione ballottaggistica: i
cristiani di don Milani, che sono quelli che ora sposano la causa di don
Santoro, don Gallo, padre Zanotelli e di tutta la corrente comboniana, sono una
sparuta minoranza dell’universo clericale, parecchio riluttante, tra l’altro,
ai corteggiamenti.
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[Giovedì 29 novembre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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