giovedì 29 novembre 2012

SERRAVALLE E LA ‘STASI’ DELLA MONNEZZA: IL PDL ACCUSA MUNGAI & C. DI TORMENTARE I CITTADINI VIRTUOSI D’ACCORDO CON PUBLIAMBIENTE


SERRAVALLE-CASALGUIDI. Il Pdl di Serravalle ci scrive:

In principio era la Stasi, quell’organizzazione segreta dei tempi della Germania Est che aveva lo scopo di monitorare, controllare, spiare i cittadini. Tutti i cittadini. Nel 1989 cadeva il muro di Berlino, ma nel Mondo c’è ancora un baluardo del “Grande Fratello” comunista. Si chiama Serravalle Pistoiese.
Che i compagni serravallini fossero rimasti ai tempi dell’Unione Sovietica era risaputo, ma con l’ultima iniziativa hanno superato se stessi. Facciamo chiarezza.

Alcuni cittadini hanno contattato il gruppo Pdl di Serravalle per chiedere delucidazioni su strane telefonate ricevute dalla società Publiambiente, che gestisce lo smaltimento dei rifiuti nel comune.
In queste telefonate si chiede in che modo sia stato gestito lo smaltimento degli indifferenziati, il cosiddetto “grigio”.
Specifichiamo che per come è impostata la tassa sui rifiuti a Serravalle, ogni svuotamento del bidone dell’indifferenziato ha un costo specifico che va ad aumentare l’importo da pagare. Sono stati calcolati degli svuotamenti minimi, che vengono pagati comunque dalle famiglie, anche se il quantitativo di rifiuti realmente prodotto fosse inferiore. La Publiambiente evidentemente monitora gli svuotamenti ed ha deciso di contattare coloro che producono meno di una certa quantità di spazzatura.
È ovvio che dietro a questa iniziativa c’è la presunzione che chi produce pochi rifiuti grigi li vada a gettare in altri comuni. Non pensano che invece, date le campagne di sensibilizzazione e dati i nuovi materiali ecologici, qualche bravo cittadino possa differenziare al massimo, oppure che ci possano essere casi di persone singole che producono poca immondizia.
Ed ecco che parte la chiamata – spesso direttamente ai cellulari privati – che interroga sul perché dei pochi svuotamenti e afferma che sono inferiori a quelli che dovrebbe fare una famiglia media.
Una telefonata del genere, che seppur molesta può essere considerata innocua per molti, può avere tutt’altra caratteristica se rivolta a persone anziane o culturalmente deboli, che sentitesi additate e incriminate come anomale nella gestione dell’indifferenziato, potrebbero essere indotte a produrre più grigio e, conseguentemente, ad ingrassare le tasche della Publiambiente.
Informati di questa bizzarra iniziativa, i consiglieri del Pdl hanno prontamente chiesto delucidazioni all’amministrazione comunale, con un’interrogazione del consigliere Elena Bardelli. E qui arriva il bello. Perché il sindaco Mungai e l’assessore Santucci hanno con le loro risposte lasciato a bocca aperta i consiglieri d’opposizione ed i presenti al consiglio comunale.
Anziché schierarsi dalla parte dei cittadini più deboli si sono lanciati in difesa della grande azienda. Hanno confermato l’iniziativa ed hanno rivelato che era organizzata in sintonia ed in collaborazione col Comune stesso (anche se il consiglio comunale ne era all’oscuro). Di più: l’assessore si è presentato in sala munito della famigerata “lista nera”, composta dall’elenco di coloro che sono bollati come disonesti perché sporcano poco. Roba da far impallidire il vecchio PCUS sovietico: mancano solo le foto segnaletiche sul sito del comune.
Ma non è finita. Nella difesa a spada tratta di Publiambiente, il sindaco ha affermato che le telefonate sono partite solo nei casi di zero svuotamenti nell’anno, e dunque – secondo lui – di furbizia comprovata del cittadino. Peccato poi che l’assessore Santucci, nel leggere la traccia di una telefonata tipo per dimostrarne l’assoluto ed unico scopo informativo, abbia letto che la chiamata è rivolta a chi abbia esposto nessuna od una sola volta il bidone. Insomma, da zero ad una. Magari poi anche due.
Molti aspetti dell’atteggiamento dell’amministrazione ci vedono critici. Il primo, è che quel cittadino che differenzia e che riesce a produrre poco grigio dovrebbe ricevere una medaglia ed un viaggio premio, e non essere perseguitato da continue telefonate (perché l’assessore ha affermato che continueranno in pratica finché il povero contattato non si deciderà a pagare più svuotamenti).
Il secondo, è che tutti gli anziani e i più deboli, che già devono vedersela con aziende di servizi telefonici, elettrici, televisivi che escogitano ogni maniera di spillar quattrini, hanno ora un altro interlocutore da fronteggiare.
Il terzo, è che il sindaco considera l’operato di Publiambiente volto a sensibilizzare i serravallini sul comportarsi in modo corretto non lasciando i sacchetti della spazzatura in luoghi diversi da quelli preposti. Guarda caso però ciò avviene solo per gli svuotamenti del grigio, che sono a pagamento, e non per gli altri materiali.
Il sospetto che tutto sia mirato solo a guadagnare un po’ di più viene eccome. Infine, una domanda ed una considerazione.
La domanda: ma se un mese consumiamo meno elettricità, la società fornitrice ci chiama per chiederci perché abbiamo acceso meno lampadine? Se consumiamo meno acqua qualcuno ci contatta per chiederci come mai ci siamo lavati meno?
Come considerazione finale, dato che le chiamate sono rivolte anche ai cellulari, vogliamo sapere se la Publiambiente abbia o meno l’autorizzazione al trattamento dei dati personali, obbligatoria per la tutela della Privacy.
Insomma, dalle spie ambientali e telefoniche dei servizi segreti russi, a Serravalle siamo passati alle spie del sacco della monnezza.
E non ci pare una grande miglioria.
Pdl Serravalle Pistoiese
Ufficio stampa
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[Giovedì 29 novembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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