martedì 27 novembre 2012

SCHIAFFI A TUTTI


di Edoardo Bianchini

PISTOIA. Basta vedere i commenti del dopo-risultato e la prima cosa che colpisce è che non è cambiato assolutamente niente.
Non che i risultati non abbiano mutato, e profondamente, la mappa del potere che ne esce sconvolta: ma chi ha in mano le chiavi delle stanze di quel potere sono sempre i soliti e i vecchiacci di prima – e con la stessa volgare maschera sul viso, quella della menzogna, con cui commentano.

Due sono le punte di questo sistema della conservazione, stamattina. E ce le offre Il Tirreno raccogliendo le dichiarazioni di quel giovane-vecchio di Marco Niccolai e di quella vecchia-giovane di Sabrina Sergio Gori – che, mentre si è riciclata spudoratamente per Renzi, con Renzi e in Renzi, sembra che sia diventata anche vicesindaco di San Marcello (ma è vero davvero?).
Quel povero bimbo di Niccolai, che deve tutto all’ala eterna degli immortali pistoiesi, ai santi del gotha, non sa aggiungere altro che una serie di micro-banalità che vanificano una brillantissima intelligenza – almeno stando ai suoi risultati scolastico-universitari e concorsuali –, ma che non possono essere diverse da quelle che sono per il pedaggio che il neo-dipendente del Comune di Calenzano ha da pagà con il fine di mostrare faccia tosta immutabile e rispetto sempiterno per la vetero-nomenklatura (non si dimentichi che l’incarico a Calenzano è una bomba a orologeria: scade tra un anno, se non sbagliamo).

SABRINA SERGIO GORI

«Una vittoria netta ovunque e grande partecipazione al voto», evidenzia Sabrina Sergio Gori, ex sindaco di Quarrata e attuale vicesindaco di San Marcello, una fra le poche “renziane” che ha fatto notte tarda nel quartier generale del Pd, sulla via Bonellina, domenica sera.
Gori è convinta: «La gente ha ancora voglia di modifiche». E ancora: «Queste primarie hanno sancito la fine dei vecchi partiti. Grazie a Dio finalmente un “rimescolamento delle carte”. Siamo soddisfatti».

[Da Il Tirreno]
A lato, quella povera spaesata della Sabrina Sergio Gori – spaesata perché fuggiasca da Quarrata in quel di San Marcello in quanto colpita dalla sindrome di Madre Teresa di Calcutta, quella dell’aiuto ai deboli e agli umili ad ogni costo –, anch’essa facente parte degli immortali con il veleno della ricerca della fonte dell’eterna giovinezza politica, ci dà lezioni – lei che non muore neppure se decapitata – del perché i vecchi partiti (dei quali lei è, si direbbe, parte integrante e sostanziale: tant’è che è ancora lì sull’albero a cantare), del perché i vecchi partiti, si diceva, sono giunti a dama e hanno fatto il loro corso – ed è ovvio che lo hanno fatto proprio grazie a personaggi come lei che di niente si è vergognata in un ventennio di impegno politico, nei cui ultimi dieci anni ha ammazzato (in senso etimologico: a colpi di mazza) quella povera città di Quarrata che oggi sembra un fantasma in disfacimento da deserto dei Tartari. Però, questa città, la Sergio Gori (che per la cronaca è Assessora al bilancio di San Marcello) l’ha ben caricata di beghe, pelaghe e rogne economico-bilanciarie di ogni genere, seppur anche di opere d’arte dono della Fondazione Caripit di Papa/Papà Ivano Paci: forse perché lei è la donna moderna, agile, giovane e dinamica della nuova politica dell’Italia del Monti bis e del rottamatore Renzi.
Lasciatemi esclamare cazzo!, che ci sta proprio bene, dinanzi a tanta novità.
In questa galleria di risorse da lecchini e lacchè, l’unica cosa possibile sarebbe – e ditemi, se non ho ragione, proprio voi elettori del centrosinistra – una sonora dose di schiaffi a tutti.
Perché tutti questi mufloni filosofici se li meritano proprio.
E senza sconti.

MARCO NICCOLAI

«A Pistoia il rinnovamento è stato fatto da anni». Il segretario provinciale del Pd, Marco Niccolai, esclude che il successo di Renzi sia da attribuire ad una “punizione” ai vertici del partito, che quasi all’unanimità sostengono Bersani.
«Ci sono altri fattori che incidono, in primo luogo una difficile situazione economica e sociale e la necessità di individuare nuove prospettive. È stata forte la componente del voto d’opinione, ma del resto parlavamo del candidato premier alla guida del Paese».
Bersani affronterà il ballottaggio forte di un 44% di consensi.
«Continuerà – afferma Niccolai – il nostro lavoro sul territorio, sapendo qual è la posta in gioco e quale il quadro nazionale. Ci aspetta una settimana densa di impegni». Che i bersaniani, come ha sottolineato il segretario dell’Unione comunale Paolo Bruni, affronteranno cercando di far capire «qual è il candidato più utile e in grado di fare il bene del Paese in questo momento».

[Da Il Tirreno]

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[Martedì 27 novembre 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. (S)BALLOTTAGGI

    Personalmente credo che il ballottaggio lo vincerà Bersani: poi, ovviamente, posso anche sbagliarmi, come del resto chiunque.
    Credo che lo vincerà lui perché Vendola non si fida di Renzi. Ma Bersani irretirà Vendola, promettendo più sinistra. Le promesse non costano.
    Lo tradirà per strada, perché Bersani è un figlio borghese della post-borghesia Pci.
    Renzi il ciclone, caotico, arriverà fin lì: come nelle malattie neoplastiche le cellule, dopo le terapie, sembrano riprendere le loro funzioni e l’organismo pare recuperare forze, ma, all’improvviso, l’anarchia si ripresenta e getta il tutto nel caos. In questo caso della conservazione.
    Gli sconfitti sono e saranno come sempre gli elettori, non loro, i santi rappresentanti eterni della democrazia – loro che continueranno a sedere su quelle poltrone succhiando anche l’ultima goccia di sangue a quel popolo che dicono di amare tanto...

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