di Edoardo Bianchini
PISTOIA. Basta vedere i commenti del dopo-risultato e la prima cosa
che colpisce è che non è cambiato assolutamente niente.
Non che i risultati non abbiano mutato,
e profondamente, la mappa del potere che ne esce sconvolta: ma chi ha in mano
le chiavi delle stanze di quel potere sono sempre i soliti e i vecchiacci di
prima – e con la stessa volgare maschera sul viso, quella della
menzogna, con cui commentano.
Due sono le punte di questo sistema
della conservazione, stamattina. E ce le offre Il Tirreno raccogliendo
le dichiarazioni di quel giovane-vecchio di Marco Niccolai e di quella
vecchia-giovane di Sabrina Sergio Gori – che, mentre si è riciclata spudoratamente
per Renzi, con Renzi e in Renzi, sembra che sia diventata anche
vicesindaco di San Marcello (ma è vero davvero?).
Quel povero bimbo di Niccolai, che deve
tutto all’ala eterna degli immortali pistoiesi, ai santi del gotha, non
sa aggiungere altro che una serie di micro-banalità che vanificano una
brillantissima intelligenza – almeno stando ai suoi risultati
scolastico-universitari e concorsuali –, ma che non possono essere diverse da
quelle che sono per il pedaggio che il neo-dipendente del Comune di Calenzano ha
da pagà con il fine di mostrare faccia tosta immutabile e rispetto
sempiterno per la vetero-nomenklatura (non si dimentichi che l’incarico a
Calenzano è una bomba a orologeria: scade tra un anno, se non sbagliamo).
SABRINA
SERGIO GORI
«Una
vittoria netta ovunque e grande partecipazione al voto», evidenzia Sabrina
Sergio Gori, ex sindaco di Quarrata e attuale vicesindaco di San Marcello,
una fra le poche “renziane” che ha fatto notte tarda nel quartier generale
del Pd, sulla via Bonellina, domenica sera.
Gori
è convinta: «La gente ha ancora voglia di modifiche». E ancora: «Queste
primarie hanno sancito la fine dei vecchi partiti. Grazie a Dio finalmente un
“rimescolamento delle carte”. Siamo soddisfatti».
[Da Il Tirreno]
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A lato, quella povera spaesata
della Sabrina Sergio Gori – spaesata
perché fuggiasca da Quarrata in quel di San Marcello in quanto colpita dalla
sindrome di Madre Teresa di Calcutta, quella dell’aiuto ai deboli e agli umili ad
ogni costo –, anch’essa facente parte degli immortali con il
veleno della ricerca della fonte dell’eterna giovinezza politica, ci dà lezioni
– lei che non muore neppure se decapitata – del perché i vecchi partiti (dei
quali lei è, si direbbe, parte integrante e sostanziale: tant’è che è ancora lì
sull’albero a cantare), del perché i vecchi partiti, si diceva, sono giunti a
dama e hanno fatto il loro corso – ed è
ovvio che lo hanno fatto proprio grazie a personaggi come lei che di niente si
è vergognata in un ventennio di impegno politico, nei cui ultimi dieci anni ha
ammazzato (in senso etimologico: a colpi di mazza) quella povera città di
Quarrata che oggi sembra un fantasma in disfacimento da deserto dei Tartari.
Però, questa città, la Sergio Gori (che per la cronaca è Assessora al bilancio
di San Marcello) l’ha ben caricata di beghe, pelaghe e rogne
economico-bilanciarie di ogni genere, seppur anche di opere d’arte dono della
Fondazione Caripit di Papa/Papà Ivano Paci: forse perché lei è la donna
moderna, agile, giovane e dinamica della nuova politica dell’Italia del Monti
bis e del rottamatore Renzi.
Lasciatemi esclamare cazzo!, che
ci sta proprio bene, dinanzi a tanta novità.
In questa galleria di risorse da
lecchini e lacchè, l’unica cosa possibile sarebbe – e ditemi, se non ho ragione, proprio voi elettori del
centrosinistra – una sonora dose di schiaffi a tutti.
Perché tutti questi mufloni filosofici
se li meritano proprio.
E senza sconti.
MARCO NICCOLAI
«A Pistoia il rinnovamento è stato
fatto da anni». Il segretario provinciale del Pd, Marco Niccolai, esclude che
il successo di Renzi sia da attribuire ad una “punizione” ai vertici del
partito, che quasi all’unanimità sostengono Bersani.
«Ci sono altri fattori che incidono,
in primo luogo una difficile situazione economica e sociale e la necessità di
individuare nuove prospettive. È stata forte la componente del voto d’opinione,
ma del resto parlavamo del candidato premier alla guida del Paese».
Bersani affronterà il ballottaggio
forte di un 44% di consensi.
«Continuerà – afferma Niccolai – il nostro lavoro sul territorio,
sapendo qual è la posta in gioco e quale il quadro nazionale. Ci aspetta una
settimana densa di impegni». Che i bersaniani, come ha sottolineato il
segretario dell’Unione comunale Paolo Bruni, affronteranno cercando di far
capire «qual è il candidato più utile e in grado di fare il bene del Paese in
questo momento».
[Da Il Tirreno]
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[Martedì 27 novembre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
(S)BALLOTTAGGI
RispondiEliminaPersonalmente credo che il ballottaggio lo vincerà Bersani: poi, ovviamente, posso anche sbagliarmi, come del resto chiunque.
Credo che lo vincerà lui perché Vendola non si fida di Renzi. Ma Bersani irretirà Vendola, promettendo più sinistra. Le promesse non costano.
Lo tradirà per strada, perché Bersani è un figlio borghese della post-borghesia Pci.
Renzi il ciclone, caotico, arriverà fin lì: come nelle malattie neoplastiche le cellule, dopo le terapie, sembrano riprendere le loro funzioni e l’organismo pare recuperare forze, ma, all’improvviso, l’anarchia si ripresenta e getta il tutto nel caos. In questo caso della conservazione.
Gli sconfitti sono e saranno come sempre gli elettori, non loro, i santi rappresentanti eterni della democrazia – loro che continueranno a sedere su quelle poltrone succhiando anche l’ultima goccia di sangue a quel popolo che dicono di amare tanto...