di Luigi
Scardigli
PISTOIA. Tra le dieci province della Toscana – o tra quelle che
resteranno dopo l’accorpamento – Pistoia è sicuramente quella ad origine più
controllata delle altre. Lo dimostra, insindacabilmente, il dispotismo rosso (a
cui ho sempre contribuito, da Lido-Lido in poi) che regna sulla città degli
ortovivaisti dal secondo dopo guerra: prima era il Pci, poi, cambiando nome, ma
non certo uomini, fino all’ultimo rampollo, Samuele Bertinelli, figlio,
legittimassimo, di tutti quelli che l’hanno preceduto.
Domenica, 25 novembre, il centrosinistra italiano – che con
la sinistra storica non ha davvero nulla da spartire, nel bene e nel male –
andrà alle urne per scegliere il candidato che rappresenterà l’ariete da contrapporre
al centro destra (che con la destra storica non ha davvero nulla da spartire,
nel bene e nel male). E sabato, il giorno prima, a mezzogiorno, al Dopolavoro
Ferrovieri, luogo culto del sindacalismo più acceso – che con quello attuale
non ha davvero nulla da spartire – Matteo Renzi, il nuovo che avanza, verrà a
legittimarsi nella terra di Bersani, quella del seggio di Ponte alle Tavole.
I seguaci pistoiesi del rampollo fiorentino fremono:
l’occasione per sdoganarsi da una sinistra ormai al limite della
presentabilità, è grande, tanto che l’evento sarà preceduto, venerdì sera, da
una festa propiziatoria in musica, al Melos. In via degli Orafi, del resto, da
qualche settimana, a confermare euforie incontrollabili, c’è addirittura un
seggio volante (al posto del negozio di fotografie targato Berti, ma gestito da
donna Enza) attorno al quale, dal pomeriggio fino a sera, bivaccano, in cerca
di consensi e sottoscrizioni, un nugolo di bravi ragazzi e ragazze, la maggior
parte dei quali davvero animato da spirito di rinnovamento (rinnovamento che
però sono costretti a dividere con Sabrina Sergio Gori, ex-Sindaca di Quarrata
e ora Assessore al bilancio di San Marcello che ha, come idee, quelle di una Dc
da anni 60, vecchia quanto un mammut ma riciclata in Pd, basta tenere le mani
in pasta – n.d.r.).
Per simpatia endemica e per dovere professionale, ho seguito
i primi incontri carbonari dei seguaci di Renzi. La cosa che mi ha sbalordito,
negativamente, è stata la miopia, mista a presunzione (due termini nefasti, ma
nell’occasione con un’accezione benevola), con la quale questo corpo sociale,
che si è andato via via ingrossando, ha deciso di affrontare le Primarie:
forza, coraggio, vinceremo.
Quando mi sono permesso il lusso di chiedere, ai numerosi presenti,
come si comporteranno alle Nazionali della prossima primavera, qualora il
candidato del centrosinistra non fosse Matteo Renzi, ho ricevuto poche risposte,
nebulose e contraddittorie e molti silenzi. La stessa identica cosa, posso
tranquillamente immaginare, e dunque concludere, sarebbe capitata se anche i
seguaci di Bersani, Vendola e Puppato si
fossero esposti tanto, prima del voto, così, del resto, come è successo per le
primarie di Pistoia.
Domanda politicamente corretta, la mia, giornalisticamente
inevitabile: perché la città di Bartoli o della Turco non sarebbe stata la
stessa di Bertinelli, così come il Paese in mano a Renzi non somiglierebbe a
quello di Bersani, vero?
È bene dunque che sia Renzi a rappresentare il centrosinistra
e con lui tutti i proclami di una pulizia etnica e clientelare che sarebbe
dovuta iniziare molti anni fa e promossa, su scala nazionale, proprio dalla
sinistra?
Sarà meglio invece che ci si affidi al buon vecchio Bersani,
per avere la certezza di non cedere il Paese al centro-destra del dopo
Berlusconi? O è arrivato il momento di spiazzare tutto e tutti e confidare
nella filosofia pugliese del buon Vendola per rompere del tutto con un passato
sterilmente maschilista e maschista e non dover sottostare alla logica bancaria
della rinascita tecnica?
E la Puppato, anche lei ha diritto di sognare?
Mi viene in mente Nanni Moretti e i suoi dubbi amletici
circa la sua eventuale partecipazione alla festa alla quale è stato invitato: mi noteranno più se non vado o se vado e
resto tutta la sera seduto in disparte?
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[Mercoledì 21 novembre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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