Critica all’Assessore Rino Fragai
e alle sue tre mistificazioni sulla realtà del Pir
PISTOIA-PIANA. Giuliano Ciampolini (Sel) ci scrive:
Invio un lungo intervento per
cercare di dimostrare che, a mio parere, è “un imbroglio alla luce del sole”,
sperando che sia pubblicato dai blog a cui l’invio, o che sia raccolto qualcosa
in eventuali articoli di giornalisti che non si fanno condizionare dal sistema
di potere politico/economico in Toscana.
Giuliano Ciampolini
Ieri, insieme a diverse altre
persone che vogliono una politica diversa e moderna sui rifiuti (che,
ovviamente è tale se si propone di smaltire – come stabilisce la legislazione
esistente – i rifiuti solidi urbani nel territorio dell’ATO di riferimento,
evitando di esportarli in altri territori della Toscana, dell’Italia o dell’Europa,
anche perché l’esportazione ha due conseguenze negative:
aumenta ulteriormente
l’inquinamento ed i costi economici), ho ascoltato il dibattito svoltosi nel Consiglio
Provinciale di Pistoia e che si è concluso con l’approvazione, a maggioranza,
del Piano Interprovinciale Rifiuti dell’ATO Toscana Centro (cioè dello
strumento di pianificazione delle scelte per affrontare il “problema rifiuti”
nel territorio che comprende le province di Firenze, Prato e Pistoia, dove
risiedono un milione e mezzo di persone).
Dagli interventi dei Consiglieri
Provinciali ho ricavato le seguenti impressioni:
1) I Consiglieri del Pd si sono arrampicati sugli
specchi nel dichiarare la propria sensibilità ambientalista, concludendo i
propri interventi con l’approvazione di un PIR che prevede la quintuplicazione
dell’incenerimento (dalle attuali 60.000 tonnellate annue a 280.000 tonnellate
annue che saranno incenerite nel 2015, dopo aver speso oltre 300 milioni di
euro per potenziare l’impiantistica inceneritorista): insomma, i
Consiglieri del Pd (per disciplina partitica o per convinzione) hanno ritenuto
inevitabile una scelta che contribuirà ad un ulteriore peggioramento della
qualità dell’aria in un’area metropolitana dove è già pessima, con conseguente
riduzione della salute dei cittadini (mentre le tariffe inevitabilmente
aumenteranno, perché questa è la garanzia necessaria per ottenere dalle banche
i 300 milioni di euro, da restituire con gli interessi nei prossimi decenni).
Anche il Sindaco di Sesto
Fiorentino (del Pd), che in passato aveva accettato di dare il via libera alla
costruzione dell’inceneritore di Case Passerini (al confine con Campi
Bisenzio), ha questa consapevolezza: infatti, visto che nell’aeroporto di
Peretola vogliono fare la nuova “pista inclinata” verso Sesto (che porterà gli
aerei in arrivo e in partenza a passare sopra Sesto, con il conseguente aumento
dell’inquinamento), ora si è messo di traverso alla costruzione dell’inceneritore
ritenendo inaccettabile una prospettiva di notevole aumento dell’inquinamento
dell’aria derivante dal nuovo inceneritore e dalla pista inclinata.
2) I Consiglieri del Pdl (cioè di un partito che,
a livello nazionale e regionale, condivide come il Pd la scelta di aumentare l’incenerimento)
hanno sostenuto argomentazioni contrarie al PIR che potevano sembrare quelle
più coerentemente di sinistra e ambientaliste presenti nel Consiglio
Provinciale di Pistoia e hanno votato contro (ma, a mio parere, è evidente la
strumentalità propagandistica della posizione che hanno assunto e infatti non
hanno niente in contrario alla costruzione dell’inceneritore a Case Passerini).
3) Sugli interventi, sui silenzi e sul voto dei
Consiglieri Prc e Idv, ho difficoltà a pronunciarmi, perché mi viene da pensare
che sarebbe come “sparare su una croce rossa” e per di più scassata e destinata
a fermarsi.
Detto questo, voglio rispondere a
3 mistificazioni dell’Assessore Rino Fragai (ed a tutti i sostenitori
del PIR che è stato approvato):
1) Le 70 osservazioni critiche (e molto
argomentate) che sono state presentate da alcuni partiti (Sel, Prc, Idv), da
alcune Associazioni (Wwf, Italia Nostra, Medicina Democratica, ecc.), da
diversi Comitati e anche da alcune persone (anche dall’architetto Simone Larini
che ha contribuito alla progettazione di circa 12 Piani Provinciali sui Rifiuti
in Lombardia e in Veneto, dove ci sono le esperienze più avanzate e moderne:
una di queste – quella del Consorzio Priula in provincia di Treviso – viene
visitata da tutta Europa, ma i Presidenti delle Province di FI, PO, PT non
hanno avuto la curiosità di visitarla, perché – appunto – la loro scelta
inceneritorista si può definire di tipo "ideologico") non è vero
che sono state parzialmente accettate: la controprova è la conferma della
quintuplicazione dell’incenerimento (che era la scelta fondamentale del Piano
adottato il 13 febbraio 2012 e questa scelta è rimasta identica nel Piano
approvato dai Consigli provinciali del 17 dicembre 2012.
Una delle argomentazioni che
fanno dire a Fragai di aver “parzialmente accolto” alcune Osservazioni è quella
di aver sostituito i dati sulla quantità dei rifiuti nel 2009, con i dati sulla
quantità dei rifiuti nel 2010: è proprio su questo che ritengo legittimo
parlare di un Piano che è “un imbroglio alla luce del sole”. Le scelte sugli
impianti da potenziare o da costruire non si basano sulla quantità dei
rifiuti del 2009 o del 2010, ma sulla quantità dei rifiuti prevista nel 2015.
Di conseguenza, un minimo di
ragionamento logico, porta a due previsioni molto diverse sulla quantità dei
rifiuti solidi urbani nel 2015:
– Se è sincera la volontà di
generalizzare la raccolta differenziata porta a porta (anzi, per pragmatica
cautela, aggiungo io che basterebbe generalizzarla, entro il 2015, a un milione
sul milione e mezzo di residenti nelle tre province) come dimostrano ampiamente
tutte le esperienze dove è stato realizzato il sistema di raccolta domiciliare,
la quantità dei RSU nel 2015 calerà da un milione di tonnellate annue a meno di
800.000 tonnellate annue (da cui va tolto almeno il 65% di raccolta
differenziata) e quindi l’impiantistica da prevedersi per il 2015 per la parte
dei rifiuti non riciclabile dovrebbe avere una potenzialità complessiva di
circa 200.000 tonnellate annue.
– Se invece non è sincera la
volontà politica di generalizzare il sistema di raccolta porta a porta (come io
penso, perché è stato scelto di finalizzare la maggior parte delle risorse
finanziarie al potenziamento dell’impiantistica inceneritorista), non sarà
realizzato il 65% nel 2015 (e il 70% nel 2017) di raccolta differenziata di
qualità (cioè effettivamente riciclabile) e quindi solo per questa “non
sincerità” può diventare “necessaria” una parte dell’impiantistica
inceneritorista prevista e scelta nel Piano che è stato approvato dai Consigli
Provinciali.
2) La piccola novità che è stata inserita nel Piano
Interprovinciale Rifiuti è un Osservatorio Interprovinciale per effettuare
il monitoraggio sulla quantità dei rifiuti nel corso dei prossimi anni, che
– dice Fragai – “consentirà di procedere ad un riallineamento dell’impiantistica
prevista nel PIR che è stato approvato”: anche questa, a mio parere, è una
mistificazione e non solo perché se quasi tutte le risorse finanziarie verranno
assorbite dalla quintuplicazione dell’impiantistica inceneritorista... non sarà
realizzato il 65/70% di raccolta differenziata riciclabile, ma anche perché
dopo aver ottenuto i mutui, fatti i bandi di gara e iniziata la costruzione di quell’impiantistica
inceneritorista, non sarà possibile dire alla banche “fermiamo i lavori in
corso e non vi restituiremo i mutui che abbiamo ottenuto e anche speso nei
lavori di costruzione già realizzati”.
3) Può darsi che sbagli, ma immagino che il Comune di
Agliana (prevedendo che il Comune di Sesto Fiorentino si sarebbe messo di
traverso alla costruzione dell’inceneritore di case Passerini) ha fatto una
mossa tattica (pensando di evitare così l’ulteriore potenziamento dell’inceneritore
di Montale da 150 T/giorno a 225 T/g), mettendo come condizione non solo l’esito
positivo delle indagini in corso di Arpat e Asl, ma anche l’effettivo avvio
della costruzione dell’inceneritore di Case Passerini, ma aver accolto questa
Osservazione nel PIR, a mio parere è un’ulteriore mistificazione sulle
previsioni impiantistiche: perché se verrà davvero realizzato l’inceneritore di
Case Passerini e se fosse sincera la scelta di realizzare il 65-70% di rifiuti
differenziati riciclabili, allora non solo diventerebbe inutile l’ulteriore
potenziamento dell’inceneritore di Montale e di altri piccoli inceneritori
(potenziamenti assurdi anche da un punto di vista esclusivamente economico,
perché i costi dei filtri per fermare, per quanto possibile, le emissioni
inquinanti e dei controlli che oggi sono indispensabili non consentono di
chiudere i bilanci economici in pareggio nella gestione di inceneritori che
bruciano meno di 400 T/giorno) ma si determinerebbe un eccesso di potenzialità
inceneritorista che porterebbe a due possibili conseguenze: o importare rifiuti
da incenerire dal resto della Toscana e dell’Italia, o chiudere i piccoli
inceneritori (e questa sarebbe l’unica possibile conseguenza positiva di un PIR
che a mio parere contiene previsioni che sono “un imbroglio alla luce del sole”).
Rimane un interrogativo sui
cittadini italiani: continueranno a votare
partiti e candidati, nelle varie elezioni politiche o amministrative, a
prescindere dalle scelte programmatiche che fanno e dalla coerenza
che mettono nella realizzazione concreta delle loro parole?
È un interrogativo che pongo
avendo la consapevolezza che qualche contraddizione l’abbiamo anche in Sel,
anche se – lo dico con orgoglio – nel voto contrario al PIR del Consigliere
Provinciale di SEL nella Provincia di Firenze vedo una scelta di coerenza
politica tra quello che scriviamo, che diciamo e che facciamo.
Giuliano Ciampolini
membro dell’assemblea provinciale e regionale di SEL
P.S. – Le mie opinioni possono
essere anche sbagliate e proprio per questo spero di ricevere risposte
argomentate per cercare di capire se e dove sbaglio.
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[Martedì 18 dicembre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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