Con le modifiche alla legge,
nelle zone ad alto rischio è praticamente possibile qualsiasi intervento, tanto
più se ‘dannoso’ come la centrale Repower di Bottegone e l’inceneritore di
Selvapiana
PISTOIA. Enrico Guastini di Per un’altra Pistoia, allarmata
per le ultime decisioni della Regione Toscana, scrive:
Gentile Bianchini,
le scrivo per segnalare che come
lista stiamo cercando di portare avanti un’azione collettiva per obbligare la
Regione a rivedere la legge 21/2012 sul rischio idraulico.
Nello specifico, stiamo
sottoponendo a comitati e associazioni in tutta la Toscana un documento (che
allego) per chiarire la gestione del rischio idraulico in Toscana.
Dopo tanta solidarietà in
Lunigiana, all’isola d’Elba, in Maremma, ci accorgiamo che il Consiglio
Regionale approva quanto segue:
“Nelle aree classificate come aree
a pericolosità idraulica molto elevata
È CONSENTITA la realizzazione di
1) nuovi impianti e relative
opere per
a) raccolta e distribuzione della
risorsa idrica
b) convogliamento e depurazione
degli scarichi idrici
c) stoccaggio, trattamento,
smaltimento, recupero dei rifiuti
d) produzione e trasporto di
energia da fonti rinnovabili e gas naturali
2) nuovi edifici rurali
3) addizioni volumetriche agli
edifici esistenti
4) sostituzione edilizia anche
con incremento volumetrico e diversa articolazione, collocazione e destinazione
d’uso”
Quel «da gas naturali» aggiunto
il 24 novembre fa subito pensare al progetto della Repower nei pressi del
Bottegone (Pistoia), ma la stessa legge sul rischio idraulico approvata il 21
maggio consente la realizzazione di ulteriori edificazioni (quali il nuovo
inceneritore di Selvapiana) in territori già riconosciuti a rischio, opere
gemelle di quelle pubblicamente criticate e additate come concausa degli
elevati danni.
Questo mette in pericolo l’intera
Toscana, ponendo le fondamenta per il ripetersi di nuove situazioni drammatiche
come quelle di Aulla, Albinia, Marina di Campo, ecc.
Sul nostro blog, la cosa può
essere trovata a questo indirizzo: http://perunaltrapistoia.blogspot.it/2012/12/rischio-idraulico.html
Cordiali saluti.
Enrico Guastini
P.S. – Il documento potrebbe
ancora subire lievi modifiche.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 4 dicembre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
Ciao Enrico, voglio informarti che Venerdi prossimo si terrà la riunione della III° Commissione (ambiente) nella quale porterò in dibattito la sicurezza idrogeologica del territorio pistoiese che già da Settembre ha impegnato alcuni dei nostri attivisti del Movimento 5 stelle sulle ricerche e possibili proposte in merito. Se vuoi sai che puoi partecipare come pubblico. Inoltre ti informo che sono in arrivo 13 milioni di euro (cosi ha detto la Belliti Vice-Sindaco) e che dei quali andrà fatto tesoro perchè possano mettere in sicurezza più territorio possibile nel più lungo lasso di tempo altrettanto possibile.
RispondiEliminaUn saluto, Maurizio Giorgi M5S-Pistoia
Evidentemente queste figure autorevoli parlano a vanvera. Non sanno cosa vuol dire rimanere senza un lavoro specie di questi tempi. Massimo Gori
RispondiEliminaMi sembra invece di essermi informato, ma se così non fosse mi illumini Lei. A quanto mi risulta, costruire dove il rischio idraulico è molto elevato significa creare le condizioni per il verificarsi di disastri come quelli di Aulla, di Albinia, dell'Elba.
RispondiEliminaNon so cosa voglia dire restare senza un lavoro, è vero, perché un lavoro fisso non l'ho ancora trovato.
So però cosa significa vedere delle persone ammalarsi (o morire) perché abitano vicino a impianti industriali (Ilva docet), e so cosa significa vedere un territorio danneggiato profondamente o irreparabilmente.
Per altro, un'opera si fa se serve; non essendoci carenza di elettricità, non capisco a cosa serva una centrale elettrica.
Se mancasse elettricità si potrebbe poi far riferimento ai piccoli impianti da rinnovabili diffusi sul territorio (e il riscontro occupazionale sarebbe di gran lunga maggiore).
Ancora una considerazione: come mai la Svizzera non concede alla Repower (svizzera anch'essa) di costruire simili impianti sul proprio territorio nazionale?
Sig. Gori, se qualcosa non le torna di quanto scritto lo dica. Dire che "parlo a vanvera" quando ho citato documenti ben precisi non le fa onore.
Cordiali saluti.
Enrico Guastini
A me non risulta che un imprenditore venga ad investire 90 milioni di euro per buttarli nel cesso(anche perché, come dice lei, la Toscana non ha bisogno di un programma energetico). L'energia elettrica in Svizzera viene fatta con la loro grande risorsa: l'acqua, e con impianti idroelettrici.Gli svizzeri della spazzatura cosa se ne fanno? non la bruciano? O forze la spediscono al Montale?!Il rischio idraulico c'è solo per questo progetto? Sono stati stanziati 2 milioni di euro per la cassa d'espansione. Mi auguro che con tutti i suoi buoni propositi riesca a trovare un posto fisso. Tanti auguri.
RispondiEliminaIn Svizzera mi risulta che una buona parte dei rifiuti urbani finisca negli inceneritori (non di Montale) stoccando poi le ceneri in Germania, anche se si parla del riciclaggio dell'80% sul totale dei rifiuti. Ma parlavamo d'altro.
RispondiEliminaToh! In Svizzera l'idroelettrico, a Saline Joniche il carbone; al Bottegone emissioni previste di 30 mg/mc di NOx, mentre in Emilia non si possono superare i 5,8 mg/mc. Quindi l'inquinamento ambientale e il diritto alla salute dipendono dalla latitudine?
Il rischio idraulico esiste per molti altri progetti, per esempio l'inceneritore di Selvapiana.
Non è un caso che si stiano muovendo contro questa legge comitati da tutta la Toscana, e per dirla tutta anche dalla Liguria: lungo il corso del fiume Marga (ligure-toscano) l'Autorità di Bacino voleva bloccare le edificazioni, che però si continueranno a fare grazie all'opposizione della Regione Toscana.
Per dirla tutta, mi sembra pure assurdo spendere 2 milioni di euro per delle casse d'espansione che servono a mettere in sicurezza un terreno su cui poter poi costruire un'opera inutile.
Non credo neanche io che Repower butti i suoi soldi, ma per capire meglio riporto le parole di Paolieri del comitato di Bottegone-Badia-Agliana alla riunione della II Commissione, il 17 luglio:
«A noi ci piacerebbe conoscere i verbali di quelle 3 riunioni che sono state fatte a Firenze e ci piacerebbe conoscere anche i pareri negativi che sono stati dati dalla Commissione Via»
La Regione (parole dell'assessore Simoncini) conta « di chiudere quanto prima il percorso avviato con il protocollo d’intesa firmato nel 2010», ma a cosa serva la centrale ancora non è dato sapere.
È necessaria la chiarezza, e finché chiarezza non ci sarà io continuerò a vedere torbido, e a pensar male (è peccato, ma...). Nello specifico, nessuno mi ha ancora convinto che costruire in una zona ad elevato rischio idraulico possa essere vantaggioso.
Perché di questo stiamo parlando: la centrale del Bottegone è un esempio, l'inceneritore di Selvapiana un altro. Il problema è una legge regionale che "fa acqua".
Cordialità.
P.S. – il riferimento alla centrale del Bottegone viene dalla modifica fatta in data 24 novembre che aggiunge le parole «e gas naturale» alle tipologie dei centrali di cui è consentita la realizzazione; non è stata una mia idea quella di applicare la legge 21/2012 alla vicenda Repower, ma del Consiglio Regionale
EliminaGuardate, state facendo della confusione. Avete detto che a causa del rischio idraulico bisognava mettersi in regola con una cassa d'espansione e Repower ha provveduto a proprie spese (come è giusto che sia) a risolvere il tutto in termini progettuali ed economici. Dopodiché venite a dire che per voi è tutto uno spreco di denaro..... Poi dite che in Svizzera non vengono rilasciati permessi per le centrali a gas.... Mi sono chiesto, a prescindere dalla tipologia di impianto: “Ma allora la spazzatura dove la mettono questi svizzeri??” Anche se loro con i rifiuti faranno la differenziata per non inquinare "o inquinare meno", sicuramente i rifiuti dovranno lo steso essere bruciati. O no!!?? Sulla nostra bolletta dei rifiuti c'è riportata una parolina diventata legge approvata da tutti i governi italiani “FONTI RINNOVABILI O ASSIMILATE” (inceneritori). E' una piccola percentuale in euro che ogni cittadino nel bimestre paga per tutto ciò.
RispondiEliminaSecondo me, voi a prescindere sarete anche ecologisti ma siete un po' dictat a tutti gli effetti.
Facendo un esempio: se la percentuale d'inquinamento è 100 ed io con la mia azienda arrivo ad 80, non puoi continuare a mettermi veti a tutto ciò che faccio o che voglio fare o proporre.
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