di MARCO FERRARI
Sulla struttura sanitaria, anche dopo l’incontro di
sabato scorso con Abati, siamo dinanzi a un sostanziale ‘niente di fatto’
SAN MARCELLO-MONTAGNA. Una lunga e cordiale telefonata con il Vicesindaco di
San Marcello Pistoiese Sonnj Paccagnini, componente della commissione
paritetica per la salvaguardia dell’Ospedale Pacini, recentemente costituita
per volere dei Sindaci della Montagna.
Oggetto, la situazione dell’Ospedale e
la lunga riunione di sabato conclusasi alle 20 (vedi). Non molto,
ma è del tutto comprensibile, i lavori sono sempre in corso anche se quasi
conclusi. Una commissione di “ascolto” di tutte le parti in causa, dal
direttore dell’Ausl 3 di Pistoia, incontrato sabato, ai cittadini ascoltati in
gruppi di cinque. Un lavoro svolto con costanza tutti i sabati e tutti i sabati
fino a tardi. Svolto in piena sintonia con tutti i componenti dei Comuni della
Montagna di Abetone, Cutigliano, Marliana, Piteglio, Sambuca Pistoiese e San
Marcello Pistoiese.
La posta, non quella già chiusa, è molto alta e l’Ospedale, già ridotto ai
minimi termini, ormai con solo 24 letti in medicina, rappresenta l’ultimo
baluardo da difendere di una Montagna che può e deve essere solo rilanciata. Il
“Piano Sanitario Sociale Integrato Regionale” è ancora da approvare unitamente
all’emendamento del 18 giugno 2012 presentato dai Comuni e finalizzato a una
tutela rafforzata del piccolo ospedale (vedi). Hanno una
grossa responsabilità, quelli della Commissione: la Montagna e i suoi cittadini
li guardano.
Scopo ultimo del gruppo di lavoro, la redazione di una relazione.
Ahi! Questa della relazione non è nuova. Una relazione da consegnare ai
Sindaci: Mamma mia!
Si è appena finito con l’altra di relazione, quella Eller, ora ci tocca
rifarsi da capo un’altra volta. La storia è proprio vero che si ripete.
Ma sono proprio sicuri, gli uomini della Commissione, di volerla dare solo
a loro, ai Sindaci? Dovrebbero, forse, ripensarci e poi farci sapere a tutti, perché
il sapere e va condiviso con tutti.
Non fraintendeteci: sono persone a modo i Sindaci, ma a queste cose – le relazioni – come dire? Si affezionano
un po’ troppo, diventano gelosi, ci s’attaccano in modo morboso. E quest’ultima
relazione la vorranno tenere tutta per sé. Nelle assemblee faranno vedere che
loro, la relazione, ce l’hanno ma con perfidia, la negheranno, la metteranno
sottochiave in cassaforte, secreteranno dei capitoli, ne metteranno in cifra
altri, prometteranno per iscritto di consegnarla, ma un ci sarà niente da fare,
sarà più forte di loro: non la consegneranno. Ne studieranno, insomma, di
quelle nere.
Dall’altra parte, vai con Comitati di cittadini che la vorranno leggere per
il solo gusto del proibito, si sprecheranno raccolte di firme, lettere,
articoli, post, appelli, proteste, stampe clandestine e copie non autorizzate.
Un gran casino. Quindi, visto che si tratta di sanità e per la sanità
mentale di tutti, siamo poi sotto Natale: girateci subito una copia della
relazione destinata ai Sindaci della Montagna; anche solo in bozza.
Ci accontentiamo di poco, potete togliere anche qualche capitolo: ma
giratecela e noi la distribuiremo dal blog – come facciamo con la
relazione-Eller…
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 18 dicembre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
Sig. Marco, non ho ancora avuto il piacere di conoscerLa, non essendo arrivata ancora nessuna risposta per prendere questa mia decisione, ( sempre che Lei lo voglia e gradisca conoscermi ) a tutte le domande fatte ai nostri efficientissimi amministratori da Lei e da molti altri cittadini dalle pagine di questo Blog, per conoscere la loro versione su tutti i fattacci successi in Montagna.
RispondiEliminaA distanza di mesi, è chiaro, le risposte, non le danno perché non sono in condizioni di farlo.
Lei scrive della sacrosante verità che i nostri amministratori non possono smentire e si sentono colpevoli e additati da tutti come gli artefici del disastro che si è perpetrato per 30 anni sulla Montagna Pistoiese.
La chiusura dell’ospedale Pacini è solo l’ultima perdita di una lunga serie, conseguenza della perdita di peso economico, dallo spopolamento del comprensorio e soprattutto dell’indifferenza della politica.
Si devono vergognare. Sono li solo ed esclusivamente per il loro interesse.
Perché, vista la sua capacità e bravura nello scrivere e nel fare precise domande, nei Suoi prossimi scritti, si fa carico di aggiungerne una all’Amministrazione del comune di Cutigliano di un fatto accaduto ieri: con quale pulmino gli alunni delle scuole materne di Pian degli Ontani sono andati a visitare il molino?
Voci delle solite persone cattive, polemiche, che vogliono conoscere la verità dei fatti in Comunità Montana, sostengono che sono dovuti andare e ritornare a piedi e per ritornare, visto che pioveva a dirotto, i genitori hanno dovuto far comprare a proprie spese 5 ombrelli, quando era disponibile il pulmino che ha portato i bambini delle scuole di Cutigliano.
Questa è l’organizzazione e l’attenzione dell’amministrazione verso i cittadini.
Ma dobbiamo sopportare ancora questo?
L’amministrazione del comune, - con il significativo sostegno dell’opposizione - ora ha altro a cui pensare, le attenzioni e le risorse economiche devono essere velocemente spese per il guado alla Frassa, essenziale alla viabilità per le centinaia di cittadini proprietari delle seconde case nelle Costi!
Ma nelle foto pubblicate con il Suo articolo, dopo le precipitazioni del’11 Novembre, all’ingresso del guado non c’era un cartello di divieto di accesso, o sbaglio?
Quindi sul guado non era consentito passare?
Nessuna smentita arrivata, aveva ragione Lei.
Speriamo il cartello sia tolto dopo il rifacimento del guado per la soddisfazione di tutti i possessori di seconde case nelle Costi di guadare in sicurezza.
Un consiglio Sig. Marco, vada a fare le foto delle strade che oltre il guado portano alle abitazioni delle Costi e le faccia pubblicare sul blog, avrà ed avremo delle sorprese.
Speriamo di poter leggere presto i verbali del Consiglio Comunale del 29 Novembre per saperne di più e per conoscere l’intensità del dibattito e l’accanimento dell’opposizione per fare in modo che venisse evitato questo spreco di denaro.
I cittadini, Le devono essere riconoscenti per quello che ha scritto in questi mesi, nel modo che l’ha fatto, sempre argomentato e mai esagerando, riportando fedelmente i fatti.
Continui ad interessarsi della montagna scrivendo, ma non solo, lei ha ben altre qualità non ancora scoperte che potrebbe e dovrebbe in futuro mettere a disposizione di tutti noi cittadini della Montagna
Caro Montanaro, mi scusi se ometto il sig., non per mancarLe di rispetto, anzi, ma perchè semplicemente lo trovo troppo formale e anche un po’ irritante. Anch’io avrei il piacere di conoscerLa, niente di più facile, se lo vuole, scriva un e-mail a quarratanews@virgilio.it, il dott. Bianchini ha l’autorizzazione a girarLe i miei recapiti, oppure mi cerchi in quel di Gavinana. Da quello e quanto scrive, vedo che è molto informato sui fatti della nostra Montagna e più che commenti, i suoi, sono dei veri e propri post. Perchè quindi non indirizza un suo elaborato direttamente al blog su uno degli argomenti indicati? Sarebbe un bel contributo.
RispondiEliminaCome il “non scegliere” è una manifestazione di volontà anche il non rispondere è, come Lei stesso sottolinea, significativo. Per il resto non mi sopravvaluti, non ho quelle qualità, che altri credono di avere.
Nel caso ci incontrassimo ho una curiosità di cui Le chiederò conferma. Lei è ovviamente della zona, porta nel cuore la Montagna e ne va orgoglioso e questo è evidente. Sa meglio di me che noi siamo Montanini e non montanari, cioè gli abitanti generici delle montagne. Lo pseudonimo ha cui ricorre, forse deriva, non da una sua scelta contingente allo scrivere sul blog - sarebbe più appropriato Montanino - ma da un’imposizione benevola fatta da altri non della zona. Un residuo del militare?
Grazie dei tanti spunti che mi ha voluto dare.