di Lorenzo
Cristofani
PISTOIA. Sabato 23 giugno,
presso la storica villa di Tommaso
Conversini, da lui donata ai pistoiesi e conosciuta come
villa di Montesecco, è stato presentato il progetto “Ettaro. Aula di sperimentazione didattica all’aperto. Un
orto e una fattoria a Montesecco”. Nel 2011 la giunta comunale delibera
l’assegnazione di un terreno dell’area verde di Montesecco in comodato d’uso
gratuito agli Istituti
Raggruppati, che a loro volta ne hanno
affidato la gestione all’associazione di volontariato Arcobaleno, per 4
anni. Associazione Arcobaleno che intende offrire, ai ragazzi di diversa età
accolti nelle tre case –Piazzetta, Shalom, Visitazione – un connubio tra la didattica e un ambiente
rurale e attivo.
L’esperienza interattiva vuole sensibilizzare i fruitori su alcuni
fondamentali concetti : il percorso dei prodotti alimentari dalla terra alla
tavola, i cicli dell’uovo, del latte, della lana, del miele, la stagionalità di
frutta e verdura, cura di piante officinali e agricoltura biologica, il riuso e
il riciclo, di materiali-rifiuti, energia e acqua. Sono previsti interventi per
l’adeguamento dell’impianto elettrico ed idrico, con fossa Imhoff e
fitodepurazione.
La villa e gli
annessi sono un rudere e il parco è un
grande prato incolto; per tre ettari l’area è adibita a maneggio, con stalle e
piste da corse, di pertinenza del rione del drago. Due gore corrono parallele,
inquinate e ostruite da erba tagliata, come per ricordare la priorità della questione
fognaria, che anche da queste parti è sentita e irrisolta.
Le polemiche non mancano: Biancangela Fabbri, presidente del comitato
di Montesecco, che da anni si è battuta contro il degrado – generato anche dal
campeggio blues, una terra di nessuno in quelle circostanze – e l’abbandono dell’area, proprio non usa
eufemismi:
Come mai il Comitato di Montesecco non è stato informato
del progetto orti inaugurato oggi, ma è da tre anni che ci lavora?
Come mai una filiera di associazioni amiche interviene
con attività – se pur lodevoli – su un parco pubblico di tutti,
usando gratuitamente penso, un terreno comune?
Come mai nessuno sa se ci sia stato un bando a chiamata
per proposte anche di altri per l'uso del parco? È stata fatta una ricognizione
dei bisogni della cittadinanza sull'uso del verde?
Sembra di assistere ad una lottizzazione della cosa
pubblica, un parco occupato da una parte dal rione del Drago, che ha in
comodato d'uso da anni la zona e gli annessi e tiene i cavalli nella villa, con
rischio per gli animali e per le strutture!
Basta con questa logica organizzativa dove poi i soliti,
con mezzi e relazioni, ottengono e hanno taciuti rientri, politici, di consenso
e di potere.
Vogliamo Montesecco parco pubblico aperto alla
cittadinanza, come per legge fu allora dichiarato, con un progetto partecipato
di organizzazione degli spazi.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 24 giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]
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