Pdl sul piede di guerra: rivedere lo
stato degli appalti, dei lavori e delle alienazioni, ma garantire la conclusione
delle opere iniziate per salvaguardare l’occupazione – La storia di un concorso
‘anomalo’ il cui posto è toccato al figlio dell’ingegner Mazzoni – L’ex-dirigente
della Provincia e l’approvazione di un’opera progettata dal figlio
PISTOIA. «L’unica cosa che a questo punto posso rimproverarmi, soprattutto
se l’inchiesta rivelerà tristissime verità che possano definirsi legalmente
inconfutabili, è stata quella di aver dato piena fiducia a chi forse non la
meritava».
Se le parole di Berti, ex-Sindaco, al nostro Luigi Scardigli,
per difendersi, sono state queste (vedi), la prima cosa che viene in
mente è che siamo dinanzi a un copione di déjà vu: un copione
evidentemente caro alla sinistra se anche per le ruberie della Comunità Montana
(13 milioni di euro?) tutti i vari amministratori, Fratoni compresa, hanno teso
a dire che si sono fidati troppo e perciò le cose sono andate come sono andate,
con un buco spaventoso.
Di diversa opinione, stamattina, però, l’opposizione Pdl
che, presente al completo (anche con Guglielmo Bonacchi, consigliere
provinciale), ha tenuto una severa conferenza stampa ai Gruppi Consiliari in
Palazzo di Giano.
Di diversa opinione perché – come è stato poi detto nel corso
della conferenza – la scusa di Berti non regge: sulle sponsorizzazioni, infatti,
sono anni che Alessandro Capecchi e altri hanno avanzato, assolutamente
inascoltati, richieste di chiarimenti circa i versamenti ‘volontari’ (eccessivi
e non contabilizzati) delle ditte appaltatrici di lavori pubblici per il Blues
e non solo. Berti mentitore, dunque? Sembra di dover credere proprio di sì.
«Non è compito della politica giudicare i singoli
comportamenti delle persone, ma sarebbe gravemente irresponsabile se l’inchiesta
che ha scosso la città non servisse per aprire una riflessione seria con l’intento
di evitare che il sistema di gestione degli appalti pubblici resti privilegio
di pochi, lontano dagli interessi dei cittadini», ha detto Anna Maria Celesti,
capogruppo Pdl, iniziando la conferenza stampa.
L’opposizione Pdl chiede e pretende, dal Sindaco Bertinelli,
impegni precisi per una inflessibile rimoralizzazione della vita amministrativa
della città: «anche perché – ha sottolineato Celesti – quando un partito domina
ininterrottamente per 60 anni, finisce col prendersi e arrogarsi troppe libertà».
Occorrerà, dunque, che la seconda commissione consiliare
attivi un organismo di inchiesta per fare luce su quanto, finora, non ha
funzionato. Secondo Anna Maria Celesti e il suo gruppo «indipendentemente dall’eventuale
rilevanza penale di sponsorizzazioni forzate per eventi musicali o per
pubblicazioni propagandistiche dell’amministrazione, al di là dei potenziali
favori personali di alcuni dirigenti pubblici, l’amministrazione comunale deve
poter contare su una macchina con pesi e contrappesi adeguati, dove il
controllore non sia anche il controllato e dove le commistioni, sempre in
agguato, possano venire a galla ben prima rispetto a quanto avvenuto in vari
casi nel recente passato».
Alessandro Capecchi ha riferito ai giornalisti presenti, che
sulle sponsorizzazioni si era attivato già da tempo con interrogazioni e
interpellanze: e sempre con esito negativo. «Peer fare un esempio – ha
sottolineato – la brochure del Sindaco che presentava il suo decennio di
‘primo cittadino’, è stata pagata di sana pianta dalla ditta Carlo Alberto
Diddi, ma nient’altro sappiamo in proposito». È possibile procedere in questo
modo, si è domandato Capecchi?
«E su questa stessa via – ha aggiunto –, cioè senza
verifiche e senza regole, sta andando avanti la viabilità relativa alla zona
del nuovo ospedale: sta nascendo una collina lungo la tangenziale, ma senza il
dovuto parere della Commissione Integrata del Paesaggio: in altri termini, in
maniera del tutto irregolare. E le irregolarità non sono solo qui – ha concluso
Capecchi –, ma riguardano anche le aree di Pistoia-Ovest, zona per la quale
abbiamo chiesto delucidazioni due anni fa, ma non abbiamo mai ottenuto una
risposta da Berti e dalla sua maggioranza».
«L’amministrazione comunale deve dotarsi al più presto di un
regolamento per le sponsorizzazioni – ha aggiunto Capecchi –. Un regolamento
che giudichi inopportune le sponsorizzazioni a manifestazioni promosse dal
Comune da parte di società che lavorano con l’amministrazione stessa e anche da
parte di aziende partecipate la cui maggioranza delle quote sia controllata dal
Comune, sulle quali cioè la stessa amministrazione abbia potere di nomina e
revoca di presidenti e amministratori. Solo con sponsor esterni, realmente
interessati alle manifestazioni pistoiesi, queste potranno essere veramente
valorizzate e non trasformarsi nella solita fiera delle vanità per i politici
di turno o l’artista amico del politico».
Infine Capecchi ha rammentato che stanno ancora circolando
in città pubblicazioni sponsorizzate da Giusti per l’edilizia che in
questo momento risulta definitivamente condannato: fatto che non contribuisce
certo a creare una buona immagine dell’amministrazione comunale pistoiese.
Margherita Semplici ha puntato la sua attenzione sulle
alienazioni del patrimonio comunale. «Il regolamento – ha detto – risale al
1998. È dunque antiquato e inefficiente. Ma il problema più grave è che, nelle
vendite, si è seguita una procedura quantomeno sospetta: asta e, in caso di
asta deserta, immediata trattativa privata diretta e, guarda caso, una trattativa
sempre gestita dallo stesso ingegner Evangelisti. Pistoia-Ovest, area sportiva
– ha ripreso la Semplici – fu messa in vendita nel 2010, senza avere
assolutamente l’idea di quale potesse essere il suo valore e tutto fu fatto
svuotando il consiglio comunale delle sue prerogative». Tutto questo deve cambiare,
dunque.
Proseguendo, il consigliere Alessandro Tomasi ha parlato di
una necessaria verifica dello stato dei lavori appaltati «con un occhio
assolutamente di riguardo al completamento delle opere stesse, con il fine di
garantire l’occupazione di un settore già di per sé fortemente in crisi. Perché
il nostro interesse – ha concluso – è che non sia recato danno in alcun modo a
una realtà umana già provata dall’attuale terribile crisi economica».
Il consigliere Alessandro Sabella ha sottolineato il fatto
che, per garantire la massima trasparenza possibile, occorrerà che l’amministrazione
coinvolga, nelle alienazioni, anche le immobiliari, che potranno così opportunamente
valutare i beni da mettere in vendita; mentre Stefano Gallacci ha ricordato che
già il Governo Monti ha previsto tutele in questo senso e che, su questa via, il
Comune dovrà essere estremamente rigoroso.
Particolarmente interessante, infine, per certi ‘inattesi’
particolari, è stato l’intervento del consigliere Provinciale Guglielmo
Bonacchi. «La Presidente Fratoni – ha detto – ci ha impedito di parlare di
questa appaltopoli in consiglio provinciale e già questo ci sembra, di
per sé, un elemento di estrema gravità».
Ma il bello è venuto quando Bonacchi ha presentato ai
giornalisti un esempio abbastanza evidente di parentopolismo.
«Ho chiesto chiarimenti – ha detto – sul concorso per
dirigente dell’area lavori pubblici perché, dopo un breve periodo di tempo
dalla sua effettuazione, la vincitrice si è dimessa ed ha miracolosamente lasciato,
di fatto, il posto part-time al figlio dell’ingegner Mazzoni», quello stesso
che è attualmente oggetto di misura cautelare.
E non è finita qui. Bonacchi ha insistito chiedendo perché mai
Mazzoni, in pensione, e in ottima condizione economica, in un momento di grave
difficoltà per l’occupazione, sia stato individuato come destinatario di
affidamenti di direzione dei lavori delle Terme Leopoldine e dei Mondiali di
ciclismo, mentre all’Abetone, sempre lui, ha ottenuto la Presidenza della
commissione che ha poi deciso l’appalto di lavori il cui progetto era stato
realizzato dal figlio.
Che mai pensare dinanzi a tutto questo?
e.b.
blogger
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[Sabato 16 giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]
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