sabato 16 giugno 2012

PISTOIA. TERREMOTO LAVORI PUBBLICI, 23 ARRESTI ALL’ALBA – Parte 21


Pdl sul piede di guerra: rivedere lo stato degli appalti, dei lavori e delle alienazioni, ma garantire la conclusione delle opere iniziate per salvaguardare l’occupazione – La storia di un concorso ‘anomalo’ il cui posto è toccato al figlio dell’ingegner Mazzoni – L’ex-dirigente della Provincia e l’approvazione di un’opera progettata dal figlio

PISTOIA. «L’unica cosa che a questo punto posso rimproverarmi, soprattutto se l’inchiesta rivelerà tristissime verità che possano definirsi legalmente inconfutabili, è stata quella di aver dato piena fiducia a chi forse non la meritava».
Se le parole di Berti, ex-Sindaco, al nostro Luigi Scardigli, per difendersi, sono state queste (vedi), la prima cosa che viene in mente è che siamo dinanzi a un copione di déjà vu: un copione evidentemente caro alla sinistra se anche per le ruberie della Comunità Montana (13 milioni di euro?) tutti i vari amministratori, Fratoni compresa, hanno teso a dire che si sono fidati troppo e perciò le cose sono andate come sono andate, con un buco spaventoso.
Di diversa opinione, stamattina, però, l’opposizione Pdl che, presente al completo (anche con Guglielmo Bonacchi, consigliere provinciale), ha tenuto una severa conferenza stampa ai Gruppi Consiliari in Palazzo di Giano.

Di diversa opinione perché – come è stato poi detto nel corso della conferenza – la scusa di Berti non regge: sulle sponsorizzazioni, infatti, sono anni che Alessandro Capecchi e altri hanno avanzato, assolutamente inascoltati, richieste di chiarimenti circa i versamenti ‘volontari’ (eccessivi e non contabilizzati) delle ditte appaltatrici di lavori pubblici per il Blues e non solo. Berti mentitore, dunque? Sembra di dover credere proprio di sì.
«Non è compito della politica giudicare i singoli comportamenti delle persone, ma sarebbe gravemente irresponsabile se l’inchiesta che ha scosso la città non servisse per aprire una riflessione seria con l’intento di evitare che il sistema di gestione degli appalti pubblici resti privilegio di pochi, lontano dagli interessi dei cittadini», ha detto Anna Maria Celesti, capogruppo Pdl, iniziando la conferenza stampa.
L’opposizione Pdl chiede e pretende, dal Sindaco Bertinelli, impegni precisi per una inflessibile rimoralizzazione della vita amministrativa della città: «anche perché – ha sottolineato Celesti – quando un partito domina ininterrottamente per 60 anni, finisce col prendersi e arrogarsi troppe libertà».
Occorrerà, dunque, che la seconda commissione consiliare attivi un organismo di inchiesta per fare luce su quanto, finora, non ha funzionato. Secondo Anna Maria Celesti e il suo gruppo «indipendentemente dall’eventuale rilevanza penale di sponsorizzazioni forzate per eventi musicali o per pubblicazioni propagandistiche dell’amministrazione, al di là dei potenziali favori personali di alcuni dirigenti pubblici, l’amministrazione comunale deve poter contare su una macchina con pesi e contrappesi adeguati, dove il controllore non sia anche il controllato e dove le commistioni, sempre in agguato, possano venire a galla ben prima rispetto a quanto avvenuto in vari casi nel recente passato».
Alessandro Capecchi ha riferito ai giornalisti presenti, che sulle sponsorizzazioni si era attivato già da tempo con interrogazioni e interpellanze: e sempre con esito negativo. «Peer fare un esempio – ha sottolineato – la brochure del Sindaco che presentava il suo decennio di ‘primo cittadino’, è stata pagata di sana pianta dalla ditta Carlo Alberto Diddi, ma nient’altro sappiamo in proposito». È possibile procedere in questo modo, si è domandato Capecchi?
«E su questa stessa via – ha aggiunto –, cioè senza verifiche e senza regole, sta andando avanti la viabilità relativa alla zona del nuovo ospedale: sta nascendo una collina lungo la tangenziale, ma senza il dovuto parere della Commissione Integrata del Paesaggio: in altri termini, in maniera del tutto irregolare. E le irregolarità non sono solo qui – ha concluso Capecchi –, ma riguardano anche le aree di Pistoia-Ovest, zona per la quale abbiamo chiesto delucidazioni due anni fa, ma non abbiamo mai ottenuto una risposta da Berti e dalla sua maggioranza».
«L’amministrazione comunale deve dotarsi al più presto di un regolamento per le sponsorizzazioni – ha aggiunto Capecchi –. Un regolamento che giudichi inopportune le sponsorizzazioni a manifestazioni promosse dal Comune da parte di società che lavorano con l’amministrazione stessa e anche da parte di aziende partecipate la cui maggioranza delle quote sia controllata dal Comune, sulle quali cioè la stessa amministrazione abbia potere di nomina e revoca di presidenti e amministratori. Solo con sponsor esterni, realmente interessati alle manifestazioni pistoiesi, queste potranno essere veramente valorizzate e non trasformarsi nella solita fiera delle vanità per i politici di turno o l’artista amico del politico».
Infine Capecchi ha rammentato che stanno ancora circolando in città pubblicazioni sponsorizzate da Giusti per l’edilizia che in questo momento risulta definitivamente condannato: fatto che non contribuisce certo a creare una buona immagine dell’amministrazione comunale pistoiese.
Margherita Semplici ha puntato la sua attenzione sulle alienazioni del patrimonio comunale. «Il regolamento – ha detto – risale al 1998. È dunque antiquato e inefficiente. Ma il problema più grave è che, nelle vendite, si è seguita una procedura quantomeno sospetta: asta e, in caso di asta deserta, immediata trattativa privata diretta e, guarda caso, una trattativa sempre gestita dallo stesso ingegner Evangelisti. Pistoia-Ovest, area sportiva – ha ripreso la Semplici – fu messa in vendita nel 2010, senza avere assolutamente l’idea di quale potesse essere il suo valore e tutto fu fatto svuotando il consiglio comunale delle sue prerogative». Tutto questo deve cambiare, dunque.
Proseguendo, il consigliere Alessandro Tomasi ha parlato di una necessaria verifica dello stato dei lavori appaltati «con un occhio assolutamente di riguardo al completamento delle opere stesse, con il fine di garantire l’occupazione di un settore già di per sé fortemente in crisi. Perché il nostro interesse – ha concluso – è che non sia recato danno in alcun modo a una realtà umana già provata dall’attuale terribile crisi economica».
Il consigliere Alessandro Sabella ha sottolineato il fatto che, per garantire la massima trasparenza possibile, occorrerà che l’amministrazione coinvolga, nelle alienazioni, anche le immobiliari, che potranno così opportunamente valutare i beni da mettere in vendita; mentre Stefano Gallacci ha ricordato che già il Governo Monti ha previsto tutele in questo senso e che, su questa via, il Comune dovrà essere estremamente rigoroso.
Particolarmente interessante, infine, per certi ‘inattesi’ particolari, è stato l’intervento del consigliere Provinciale Guglielmo Bonacchi. «La Presidente Fratoni – ha detto – ci ha impedito di parlare di questa appaltopoli in consiglio provinciale e già questo ci sembra, di per sé, un elemento di estrema gravità».
Ma il bello è venuto quando Bonacchi ha presentato ai giornalisti un esempio abbastanza evidente di parentopolismo.
«Ho chiesto chiarimenti – ha detto – sul concorso per dirigente dell’area lavori pubblici perché, dopo un breve periodo di tempo dalla sua effettuazione, la vincitrice si è dimessa ed ha miracolosamente lasciato, di fatto, il posto part-time al figlio dell’ingegner Mazzoni», quello stesso che è attualmente oggetto di misura cautelare.
E non è finita qui. Bonacchi ha insistito chiedendo perché mai Mazzoni, in pensione, e in ottima condizione economica, in un momento di grave difficoltà per l’occupazione, sia stato individuato come destinatario di affidamenti di direzione dei lavori delle Terme Leopoldine e dei Mondiali di ciclismo, mentre all’Abetone, sempre lui, ha ottenuto la Presidenza della commissione che ha poi deciso l’appalto di lavori il cui progetto era stato realizzato dal figlio.
Che mai pensare dinanzi a tutto questo?
e.b. blogger
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[Sabato 16 giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]

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