Manigrasso: «Fantasiosa e malevola la
spiegazione dell’amministrazione» – E se tutto dipendesse solo dalle abitudini
alimentari che cambiano?
SERRAVALLE-CASALGUIDI. Si apre la caccia ai furbetti della spazzatura.
Inizia così l’articolo di Beatrice
Faragli pubblicato su Il Tirreno di ieri 19 giugno 2012 (vedi).
Che gli esportatori di rifiuti esistano
nel nostro comune non lo mette in dubbio nessuno.
Che Publiambiente sia alla ricerca di
integrare la perdita di incassi del 20% da quando è entrata in vigore la
modalità di raccolta porta a porta è altrettanto chiaro.
Ma se lo stesso sindaco Mungai è pronto
ad affermare che gli scarsi conferimenti di grigio sono frutto di comportamenti
illeciti da pare delle famiglie, come ad esempio sversare la propria spazzatura
indifferenziata nei cassonetti dei comuni vicini, magari è perché si sta
vedendo il bicchiere mezzo vuoto, come d’abitudine “italica”.
“Molto più probabile invece che siano
andati a buttare la spazzatura nei cassonetti di Santonuovo o in quelli dell’area
pistoiese per non far lievitare la bolletta” si legge nell’articolo de Il
Tirreno.
E se invece i nostri carissimi
concittadini, specialmente le nostre sempre bistrattate famiglie, avessero
intrapreso un’opera di attenta gestione di quanto, a partire dall’acquisto dei
beni di consumo, dovranno smaltire secondo canoni etici (termine tanto caro
alla nostra Amministrazione Comunale) ed ecologici?
Se avessero deciso di riformulare la
propria politica familiare per gli acquisti alimentari e non privilegiando il
riciclabile e l’organico?
Chi scrive ha deciso di investire,
finalmente e con soddisfazione, il budget familiare in un’attenta eliminazione
del superfluo e nell’acquisto di beni riciclabili a sfavore di quelli “non
differenziabili”.
Chi scrive ha deciso di crescere i
propri figli, cercando di istruirli (e cosa ancora più difficile, di “istruire”
se stesso) nella corretta gestione di quanto, purtroppo, dovrà diventare
spazzatura in modo da poterlo indirizzare più facilmente al riutilizzo ed al
riciclo.
Questo pensiero ovviamente non è
passato nella testa degli amministratori di Publiambiente e dell’Amministrazione
Comunale attualmente gestita dal nostro Mungai, il quale nella precedente
amministrazione aveva rivestito la carica oltre che di vicesindaco di Assessore
all’Ambiente. Quando la necessità è far cassa è molto più semplice andare a
cercare i soliti furbetti piuttosto che incentivare chi si comporta
correttamente.
Inutile, riteniamo, la precisazione
fatta nell’articolo “commenta Mungai – non dobbiamo ignorare alcune criticità
che vengono da una netta minoranza di cittadini” in quanto una netta minoranza
di cittadini difficilmente potrà portare a mancate entrate del 20%, ovvero ben
un quinto di quanto previsto o necessario.
Ma evidentemente ci deve essere una
certa abitudine e predisposizione a pensare male…
Gianni Manigrasso
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 20 giugno 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
“Molto più probabile invece che siano andati a buttare la spazzatura nei cassonetti di Santonuovo o in quelli dell’area pistoiese per non far lievitare la bolletta” ???!!
RispondiEliminami domando, non sarebbe più semplice che "Comuuni limitrofi" e Publiambiente adottassero il porta a porta ovunque? d'accordo, ci saranno sempre "comuni limitrofi", ma per molti saranno più difficili da raggiungere!!!